Abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore
L'abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore (in latino Abbatia territorialis Sanctae Mariae Montis Oliveti Maioris) è una sede della Chiesa cattolica in Italia immediatamente soggetta alla Santa Sede, appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2021 contava 500 battezzati su 520 abitanti. È retta dall'abate ordinario Diego Gualtiero Rosa, O.S.B.Oliv. TerritorioLa diocesi abbaziale comprende 4 parrocchie nel comune di Asciano (provincia di Siena) in Toscana, per un totale di circa 500 abitanti. Sede abbaziale è la cattedrale della Natività di Maria di Monte Oliveto Maggiore, nella frazione Chiusure di Asciano. Le altre tre parrocchie sono:[1]
Tutte le parrocchie sono officiate da sacerdoti membri della Congregazione olivetana; non ci sono sacerdoti secolari. StoriaL'abbazia di Monte Oliveto venne fondata nel 1313 da san Bernardo Tolomei (1272-1348), maestro di diritto nello Studio senese e appartenente a una delle famiglie nobili più potenti di Siena; giunto al quarantesimo anno di età si ritirò in questo luogo solitario conosciuto come il "deserto" di Accona, proprietà della sua famiglia. La fondazione del monastero fu approvata nel 1319 dal vescovo di Arezzo Guido Tarlati, il quale impose ai religiosi l'osservanza della regola benedettina. La costruzione del monastero iniziò nel 1320 e nel 1344 la nuova Congregazione olivetana venne ufficialmente approvata da papa Clemente VI. L'imponente complesso religioso si trova nell'area meridionale del comune di Asciano. L'abbazia di Monte Oliveto Maggiore è archicenobio e casa madre di tutte le altre comunità olivetane del mondo; l'abate di Monte Oliveto è ex officio abate generale di tutta la Congregazione benedettina olivetana. L'abbazia ebbe sempre una grande importanza nel territorio senese, infatti i suoi possedimenti arrivavano fino al borgo di Chiusure e nella Val d'Asso. Il fatto di essere anche dei grandi proprietari terrieri fece avere agli olivetani anche un ruolo nell'organizzazione agricola del territorio delle Crete. Il 18 gennaio 1766, con la bolla Credita divinitus di papa Clemente XIII,[2] Monte Oliveto ottenne l'esenzione dalla giurisdizione dei vescovi di Arezzo, erigendosi quindi in abbatia nullius dioecesis, privilegio confermato da papa Leone XIII nel 1899. Il 1º maggio 1953 fu istituito il capitolo dell'abbazia in virtù della bolla Nullus hominum di papa Pio XII. La chiesa abbaziale è pertanto la cattedrale dell'abate ordinario. Fino al 1947 l'abbazia non aveva pertinenze parrocchiali e la giurisdizione dell'abate era circoscritta ai soli confini del monastero. In tre diverse occasioni, nel 1947, nel 1963 e nel 1975, per provvedimento della Santa Sede, furono giuridicamente affidate all'abbazia le parrocchie circostanti tutte situate nel comune di Asciano e già appartenenti alle diocesi di Arezzo e di Chiusi e Pienza. Si venne così a formare la giurisdizione dell'abbazia territoriale, suddivisa nelle attuali quattro parrocchie di Monte Oliveto, Vescona, Pievina e Chiusure. Cronotassi degli abatiNella presente cronotassi, che riporta gli abati dal 1900 ad oggi, si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
StatisticheL'abbazia territoriale nel 2021 su una popolazione di 520 persone contava 500 battezzati, corrispondenti al 96,2% del totale.
Note
Bibliografia
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