La sua data di nascita è stata sempre considerata tra il 1060 e il 1064, ma potrebbe anche essere nata dopo la conquista dell'Inghilterra da parte di suo padre. Fu tra i figli più giovani del Conquistatore e fu la sorella preferita dal quasi coetaneo re d'Inghilterra, Enrico Beauclerc, con cui molto probabilmente fu educata, anche nello studio del latino però non è molto chiaro l'ordine di nascita di Adela poiché Orderico Vitale la elenca sia come quarta figlia femmina[10][11][12], anche Guglielmo di Jumièges la cita come quarta femmina[13], mentre Matteo di Parigi, la cita come la figlia femmina terzogenita[14][15] come anche Guglielmo di Malmesbury[16].
Tutti i cronisti dell'epoca confermano che Adela fu data in sposa a Stefano Enrico[17], che secondo l'Hugonis Floriacensis, Liber qui Modernorum Regum Francorum continet Actus era il figlio primogenito ed erede del conte di Blois, di Chartres, di Châteaudun, di Tours, di Provins, di Sancerre, di Meaux e di Troyes, Tebaldo III di Blois[18] e di Gondrada, di cui non si hanno notizie circa la sua ascendenza. Il matrimonio viene confermato, oltre che dall'Hugonis Floriacensis, Liber qui Modernorum Regum Francorum continet Actus, anche da Guglielmo di Jumièges[13], da Matteo di Parigi, che la descrive come una donna molto pia[15] e da Guglielmo di Malmesbury, che ce la presenta come una donna molto intraprendente e decisa[16]; Orderico Vitale ci narra che il padre di Adele, Guglielmo il Conquistatore, volendo allearsi con il conte di Blois, quest'ultimo chiese la mano di Adela per il proprio figlio, Stefano Enrico[19]; accettata la proposta, il fidanzamento fu concordato a Breteuil e, nel 1081, il matrimonio fu celebrato a Chartres[20].
Nel 1089, alla morte del suocero di Adele, Tebaldo[18], il marito, Stefano Enrico, che era il primogenito, ereditò le contee di Blois, di Chartres, di Châteaudun, e di Meux[18], e la signoria di Sancerre, mentre i fratellastri, Oddone, secondogenito, ereditava le contee di Meaux, e di Vitry e Ugo, ultimogenito, ereditava la contea di Bar-sur-Aube[18].
Adele aiutò il marito nel governo delle contee e quando Stefano Enrico, nel settembre del 1096, partì per la Terra santa, per la prima crociata[21] assieme al cognato, il duca di Normandia, Roberto II[22], alla guida di un contingente di anglo-normanni e britanni[23], Adele fu la reggente di tutti i possedimenti del marito. Stefano Enrico però, durante l'assedio di Antiochia, assieme ad altri crociati, ritenendo la loro situazione molto debole e la sconfitta certa, nel giugno del 1098, abbandonò i suoi compagni d'armi[24] e riprese la via del ritorno a casa e quando incontrò il basileus di Costantinopoli, Alessio I Comneno gli riferì che la situazione era disperata convincendolo a tornarsene a Costantinopoli[25]. Secondo il cronachista della Prima Crociata, Alberto di Aquisgrana però Stefano aveva abbandonato l'assedio perché era malato[26].
Dopo la morte del marito, siccome il figlio maggiore, Guglielmo, era di capacità intellettiva ritardata e balbuziente, Adele, per i suoi problemi mentali, lo diseredò[30] (la nota al testo di Orderico Vitale accenna anche ad intrighi di Adele[30]) e nominò erede il figlio maschio secondogenito, ancora minorenne, Tebaldo[19], divenendone la tutrice e governò le contee in nome del figlio per una decina d'anni. In quello stesso periodo mise il figlio più giovane, Enrico, nel convento di Cluny[19]. Mentre l'altro figlio Stefano fu inviato, nel 1111, alla corte d'Inghilterra presso lo zio, Enrico I[19], dove ottenne molti privilegi, sia in Inghilterra che in Normandia[19].
Adele, nel 1120, dopo che i figli ormai avevano raggiunto una buona posizione si ritirò nel monastero di Marcigny, come ci confermano sia Matteo di Parigi[15] che Guglielmo di Malmesbury[16]. In quello stesso anno, la figlia, Lucia-Mahaut di Blois perì, il 25 novembre 1120, al largo della costa normanna del Cotentin, nel naufragio notturno, a causa dell'urto contro uno scoglio affiorante della Nave Bianca, con circa trecento persone a bordo, tra le quali un centinaio di nobili importanti. Tra le vittime, oltre a Lucia-Mahaut e suo marito, il 2º conte di Chester, Riccardo d'Avranches, c'erano anche tre figli di suo fratello, Enrico I d'Inghilterra, il suo erede, Guglielmo Adelin, e due figli illegittimi di Enrico, Riccardo e Matilda.
Adele a Stefano Enrico diede undici figli[33][34]:
Guglielmo[20] (circa 1090-1150), che Orderico Vitale definì uomo buono e pacifico[35], era genero ed erede di Gilles di Sully[35] (infatti aveva sposato Agnese di Sully[30]) ed ebbe discendenza[35]; di capacità intellettiva ritardata e balbuziente, la madre lo diseredò[30];
Agnese (? - dopo il 1129), sposò il visconte di Chartres Ugo signore di Puiset[36];
Louis Halphen, La Francia dell'XI secolo, cap. XXIV, vol. II (L'espansione islamica e la nascita dell'Europa feudale) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 770–806.
William B. Stevenson, La prima crociata, cap. XX, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta fra papi e imperatori) in: Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 718–756.
William John Corbett, L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra, cap. I, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) in: Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 5–55.
William John Corbett, Inghilterra, 1087-1154, cap. II, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) in: Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 56–98.