Aqil ibn Abi TalibʿAqīl ibn Abī Tālib (in arabo عقيل بن أبي طالب?; La Mecca, 580 – Medina, 676) è stato il secondogenito dei quattro figli di Abū Ṭālib, lo zio paterno e tutore del profeta Maometto. La kunya di ʿAqīl era Abū Yazīd. Non si convertì all'Islam, come il fratello minore ʿAlī, e a lungo avversò anzi con decisione la religione islamica predicata dal cugino Maometto, di 20 anni di lui più anziano. Non esitò a combattere contro di lui a Badr, dove fu preso prigioniero dai musulmani, ma successivamente fu riscattato grazie allo zio paterno - suo e di Maometto - al-ʿAbbās ibn ʿAbd al-Muṭṭalib. Divenne cieco in tarda età, e morì a 96 anni. ʿAqīl ebbe secondo alcuni storici musulmani cinque figli - Muslim ibn ʿAqīl (considerato uno dei primi màrtiri dell'Islam), Muḥammad ibn ʿAqīl, Yazīd ibn ʿAqīl, ʿĪsā ibn ʿAqīl e al-Ḥasan ibn ʿAqīl - e una figlia, Ramla bint ʿAqīl. Tuttavia altre fonti parlano di un numero assai maggiore, tanto che addirittura 9 sarebbero morti combattendo col loro cugino al-Ḥusayn b. ʿAlī a Kerbelāʾ. Bibliografia
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