Il favorito d'obbligo è il francese Renaud Lavillenie, considerato il più forte astista della sua epoca. È il campione olimpico in carica.
In qualificazione due campioni del mondo, e Pawel Wojciechowski (Daegu 2011) e Raphael Holzdeppe (Mosca 2013) buttano via la gara venendo eliminati a 5,45.
In finale il campione del mondo Shawnacy Barber sbaglia alla misura d'entrata: 5,50. Esce alla misura successiva. Lavillenie entra in gara, come di consueto, a 5,75. Il suo secondo salto è a 5,85 e il terzo a 5,93. Ad affrontare questa misura rimangono solo in cinque: lo stesso Lavillenie, lo statunitense Sam Kendricks, un ceco, un polacco e l'idolo di casa Thiago Braz da Silva. Il giovane brasiliano (ha 23 anni) ha un personale di 5,92. È allenato da Vitalij Petrov, il tecnico che fece diventare Serhij Bubka un campione.
Lavillenie esulta al primo tentativo e rimane in testa alla classifica. Solo da Silva lo imita: 5,93 metri rappresentano per il brasiliano il record personale, nazionale e sudamericano. Gli altri tre sono eliminati.
La misura successiva è 5,98, nuovo record olimpico. Finora Lavillenie ha avuto un percorso immacolato, mentre da Silva ha già effettuato due errori. Il brasiliano tenta il tutto per tutto: passa la misura e lancia la sfida al campione in carica a 6,03 metri.
Lavillenie, con grande sangue freddo, valica 5,98 al primo tentativo.
A 6,03 metri accade l'imponderabile: Lavillenie vede sfuggire l'oro che sembrava già suo, mentre il brasiliano compie l'impresa superando la misura al secondo tentativo.
Risultati
Qualificazioni
Qualificazione: 5,75 (Q) o le migliori 12 misure (q).
record mondiale; record olimpico; record mondiale stagionale; record africano; record asiatico; record europeo; record nord-centroamericano e caraibico; record sudamericano; record oceaniano; record nazionale; record personale; record personale stagionale.