Battaglioni M
I battaglioni "M" (ove la "M" era in riferimento a Benito Mussolini) furono le unità d'élite della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale italiana durante la seconda guerra mondiale. Furono impiegati principalmente nella campagna di Russia, nella campagna italiana di Grecia e per la progettata invasione di Malta. StoriaVennero creati nel corso della seconda guerra mondiale, nell'ottobre 1941 come trasformazione e potenziamento dei battaglioni d'assalto e da montagna della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) che si erano particolarmente distinti in combattimento. I primi battaglioni "M" furono quelli provenienti dal Raggruppamento Galbiati (VIII di Varese, il XVI di Como e il XXIX di Arona), veterani della Battaglia di Marizai[1], e i battaglioni della 15ª Legione CC.NN. d'Assalto "Leonessa" (XIV di Bergamo e XV di Brescia), citati nel bollettino di guerra n. 248 del 10 febbraio 1941, seguiti da altri battaglioni d'assalto sempre distintisi in azioni belliche. Per migliorarne ulteriormente l'efficienza bellica, i battaglioni "M" venivano sottoposti a speciali corsi di addestramento presso il "Campo Battaglioni M" a Roma-Trastevere, ed erano inquadrati nell'Ispettorato battaglioni "M" della MVSN (Con. Gen. Giua), che supervisionava l'addestramento e gestiva il flusso dei rimpiazzi. Con la caduta del fascismo, il 25 luglio 1943, il XVI Battaglione "M" di Como, in marcia su Roma, veniva fermato poco lontano dalla capitale in seguito ad un ordine impartito dal Capo di S.M. della Milizia, Generale Enzo Emilio Galbiati. Nel maggio 1943 fu costituita la 1ª Divisione corazzata CC.NN. "M" partendo dai pochi superstiti dei Battaglioni "M" rientrati dalla Russia e integrati da volontari. L'unità, equipaggiata con mezzi corazzati forniti dai tedeschi, era ancora in fase di addestramento al momento della caduta del fascismo ribattezzata 136ª Divisione corazzata "Centauro II" ed epurata dei suoi elementi più marcatamente fascisti, tra il 25 e il 26 luglio ebbe l'ordine di continuare l'attività di addestramento. Dopo lo scioglimento in conseguenza dell'armistizio di Cassibile, i reparti passati alla RSI furono assorbiti dalla Guardia Nazionale Repubblicana escluso il I Battaglione M "IX Settembre" che, costituitosi nel settembre 1943 a Tolone, combatté in Italia in varie località, partecipando anche al contrasto dello sbarco ad Anzio e sul fronte orientale.[2] Struttura e organizzazione dei repartiI battaglioni "M" potevano essere strutturati come battaglioni d'assalto o come battaglioni di armi d'accompagnamento. Per l'impiego operativo i battaglioni "M" erano solitamente assegnati direttamente alle dipendenze dei Corpi d'Armata o delle Armate, con funzioni di riserva generale e da questi riassegnati in supporto ad unità impegnate in azioni particolarmente impegnative. Battaglioni d'assaltoI battaglioni d'assalto erano organizzati come segue: Ogni compagnia era a sua volta organizzata in:
Battaglioni d'armi di accompagnamentoI battaglioni armi d'accompagnamento erano invece organizzati come segue:
Uniformi e distintiviI componenti dei Battaglioni "M" indossavano le normali uniformi della MVSN, con la sola differenza delle mostrine nere sulle quali il fascio littorio argentato usato dai reparti della MVSN al posto delle stellette del Regio Esercito era sostituito da un fascio intrecciato con una lettera "M" maiuscola smaltata in rosso, riproducente la grafia di Mussolini. Anche i gagliardetti dei vari battaglioni riprendevano la medesima simbologia: su di essi, realizzati a forma di coda di rondine, comparivano ricamati la stessa "M" rossa con fascio littorio, la scritta "Seguitemi" (che esprimeva fedeltà alla Patria e al Fascismo) con la stessa calligrafia della "M" e il numero del reparto. Impiego operativoCampagna dei BalcaniI Battaglioni d'assalto "M" X (fino al febbraio 1943), LXXI, LXXXI e LXXXV operarono nei Balcani in compiti di guarnigione e operazioni di controguerriglia. Fronte russoI Battaglioni "M" impiegati sul fronte russo vennero inquadrati in Raggruppamenti, ciascuno formato da due Gruppi Battaglioni "M", ciascuno formato da due battaglioni d'assalto e un battaglione armi d'accompagnamento, come segue:
Le Camicie Nere del Gruppo "Tagliamento" non erano originariamente un'unità "M", ma vennero promosse a questa qualifica sul campo quale riconoscimento del valore dimostrato nel corso delle operazioni del CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia). Come tali, furono gli unici battaglioni "M" a non essere stati addestrati nel Campo Battaglioni "M" di Roma-Trastevere. I Battaglioni "M" dimostrarono a più riprese di essere tra le migliori unità dell'ARMIR (Armata Italiana in Russia), operando principalmente in supporto del XXXV Corpo d'Armata. Invasione di MaltaIn vista della progettata invasione di Malta (Operazione C3), la MVSN costituì un reparto da sbarco, il Gruppo Battaglioni "M" di Camicie Nere da Sbarco, così strutturato:
Con la cancellazione dell'Operazione C.3, le Camicie Nere da Sbarco furono riorganizzate su due Gruppi Battaglioni, come segue:
Campagna di TunisiaIl X Battaglione d'assalto "M" venne trasferito in Tunisia nel febbraio 1943 e assegnato inizialmente in supporto della 136ª Divisione corazzata "Giovani Fascisti" sulla linea difensiva del Mareth e poi alla 101ª Divisione motorizzata "Trieste" fino alla resa delle forze dell'Asse in Africa. Elenco
NoteBibliografia
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