Caterina di Navarra
Caterina di Navarra o Caterina di Foix. Catherine in francese e in inglese, Katalina in basco, Caterina in catalano, Catalina in spagnolo, Catarina asturiano, in galiziano, in portoghese e in aragonese, Katharina in tedesco e Catharina in fiammingo (1468 – Mont-de-Marsan, 12 febbraio 1517), fu principessa di Viana dal 1479 al 1483, poi regina regnante di Navarra, contessa di Foix e Bigorre, viscontessa di Béarn, Nébouzan, Villemeur, Lautrec dal 1483 al 1517. Origini familiariCaterina, secondo Pierre de Guibours, detto Père Anselme de Sainte-Marie o più brevemente Père Anselme, era la figlia secondogenita del visconte di Castelbon, principe di Viana e futuro luogotenente del regno di Navarra Gastone di Foix-Navarra e di Maddalena di Francia[1], che, sia secondo Père Anselme, sia secondo la Chroniques romanes des comtes de Foix, era sorella del futuro re di Francia Luigi XI e figlia del re di Francia Carlo VII[1][2] e di Maria d'Angiò, che era la figlia di Luigi, duca d'Angiò, conte di Provenza e re di Napoli e di Iolanda di Aragona, figlia del re di Aragona, di Valencia, di Sardegna e di Maiorca, re titolare di Corsica, Conte di Barcellona e delle contee catalane, Giovanni I e della seconda moglie, Iolanda di Bar[3][4][5][6] (1365-1431). BiografiaNel 1469 suo padre fu nominato luogotenente del regno di Navarra al posto di sua nonna, Eleonora di Navarra. Il 23 novembre del 1470 Caterina rimase orfana di padre, che morì per le ferite mal curate riportate in seguito a un torneo effettuato nelle vicinanze di Bordeaux, a Libourne, dove era al seguito del cognato, il duca di Guienna Carlo di Francia[1]. Sua nonna Eleonora nel 1471 riottenne da suo padre, il re d'Aragona Giovanni II, la luogotenenza perpetua sulla Navarra, in cambio della rinuncia a ogni rivendicazione sulla corona d'Aragona, per cui suo fratello Francesco Febo divenne erede (principe di Viana) del regno di Navarra, che poi ereditò alla morte di sua nonna Eleonora di Navarra, nel 1479. Suo fratello, Francesco Febo fu finalmente incoronato il 3 novembre 1481 a Pamplona[16] ma morì due anni dopo, molto probabilmente per avvelenamento, mentre suonava un flauto[16][17], senza aver governato e prima di potersi sposare. Egli lasciò tutti i suoi possedimenti a Caterina, ancora minorenne, avendo fatto testamento a suo favore[16][17], per cui la madre Maddalena continuò ad esercitare la reggenza[2]. La Navarra subì delle pressioni dalle corti di Francia e Castiglia per fare sposare Caterina ad uno dei loro principi; la Castiglia propose il matrimonio con l'erede al trono, Giovanni e rimase assai male quando Maddalena, per la figlia, Caterina, accettò l'offerta della famiglia del signore d'Albret e visconte di Tartas, Giovanni d'Albret[2], che era figlio del signore di Albret conte di Gâvres e di Castres e visconte di Tartas Alain I d'Albret[16] e della Contessa del Périgord, viscontessa di Limoges e signora d'Avesnes e di Châlus, Françoise de Châtillon (?-1481), figlia del conte di Penthièvre, visconte di Limoges e signore di Payzac, Guglielmo di Châtillon-Blois e di Isabella de la Tour d´Auvergne[18][19]. Il matrimonio fu celebrato, il 14 luglio del 1484, a Orthez, nella contea di Foix[2]. Caterina, il marito e la madre Maddalena, che tenne la reggenza sino al 1494, dovettero anche lottare contro lo zio , il visconte di Narbona, Giovanni di Foix, che pretendeva di essere, per la legge salica, in quanto maschio, l'erede di Francesco Febo[2]. Giovanni di Foix iniziò una guerra civile, che durò una decina di anni[20]. Caterina ed il marito poterono essere incoronati re di Navarra solo il 10 gennaio 1494, nella cattedrale di Pamplona[16][20]. La pace fu siglata a Tarbes il 7 settembre 1497[20]. Giovanni, che, durante la guerra civile di Navarra, Giovanni aveva avuto il supporto del re d'Aragona Ferdinando II, morì a Étampes, nel novembre del 1500, ma, nel 1505, sua figlia Germana de Foix contrasse matrimonio con Ferdinando II (che, nel 1504, era rimasto vedovo di Isabella I di Castiglia). Ferdinando II, che nel 1506 divenne reggente del regno di Castiglia per conto della figlia Giovanna la Pazza, manteneva, a nome della moglie, qualche pretesa sulla Navarra[20]. Nel 1512 Caterina e il marito Giovanni d'Albret, a Blois, firmarono un accordo con il re di Francia Luigi XII, che prevedeva un accordo tra la Francia e la Navarra, tra cui un eventuale matrimonio tra l'erede al trono di Navarra Enrico II di Navarra e una principessa della casa reale francese, e una clausola segreta che vietava il passaggio delle truppe castigliane sul suolo navarrese. Nello stesso tempo i reali di Navarra cercavano di mantenere buoni rapporti con Ferdinando, re d'Aragona e reggente di Castiglia, il quale venuto a conoscenza della clausola segreta del patto firmato tra Francia e Navarra, chiese il permesso di passaggio sul suolo navarrese per attaccare la Francia; ottenuto un rifiuto, Ferdinando dichiarò guerra a Caterina[21], il 25 luglio del 1512 l'esercito castigliano entrava a Pamplona[16] e in capo a due mesi la Navarra a sud dei Pirenei era conquistata[22], anche perché Giovanni d'Albret non aveva combattuto e si era rifugiato a Parigi[20]. L'entrata delle truppe spagnole in Navarra era stata preceduta da una bolla di papa Giulio II, che scomunicava Caterina e Giovanni e li privava dei loro titoli e dei loro territori[22]. Una seconda bolla del 18 gennaio 1513 confermava la scomunica e assegnava i territori a chiunque li avesse conquistati (cioè Ferdinando II)[23]. Le intenzioni di Ferdinando sembra che non fossero di annettere la Navarra al regno di Spagna, ma finita la disputa con la Francia, restiturla a Caterina, ed in quell'ottica propose un matrimonio tra il principe di Viana, Enrico II di Navarra, erede al trono di Navarra e una principessa di Spagna. Caterina ed il marito non solo rifiutarono ma fecero arrestare l'ambasciatore spagnolo, che fu consegnato ai francesi. Solo allora Ferdinando procedette all'annessione, dichiarandosi re di Navarra[22]. Di fatto il regno di Navarra era stato diviso in due parti:
Caterina e il marito, dopo avere lasciato Pamplona, si stabilirono nel Béarn[11], e, negli anni seguenti, cercarono di rientrare in possesso dell'Alta Navarra, ma senza successo. Caterina rinfacciò a Giovanni d'Albret per il resto della sua vita la passività del marito, con la frase:-se io fossi stata Giovanni la Navarra sarebbe ancora nostra (Si vous etiez né Catherine et moi Jean, nous aurions encore la Navarre)[20]. DiscendenzaCaterina a Giovanni d'Albret diede tredici figli[24][25]:
AscendenzaNote
BibliografiaFonti primarie
Letteratura storiografica
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