A partire dalla metà degli anni settanta lavora come fotografo di scena nell'ambito del teatro di sperimentazione, collaborando con il Teatro Instabile di Napoli e in seguito con altri gruppi dell'avanguardia, soprattutto napoletana, come il Falso Movimento di Mario Martone e il Teatro dei Mutamenti di Antonio Neiwiller.[1]
Dalla seconda metà degli anni ottanta amplia la sua attività di fotografo di scena anche al cinema, collaborando nuovamente con Martone in Morte di un matematico napoletano (1992), nel quale interpreta anche un piccolo ruolo, e L'amore molesto (1995).
Pur dedicandosi in maniera crescente al cinema, lavorando con altri autori napoletani, come Pappi Corsicato (Chimera) e Nina Di Majo (Autunno, L'inverno), non abbandona l'attività di light designer teatrale e in più occasioni cura la fotografia delle riprese televisive degli spettacoli, come nel caso dello spettacolo di Licia MagliettaDelirio amoroso (2005), diretto da Silvio Soldini.[2]