Cesare Mariani (pittore)Cesare Mariani (Roma, 13 gennaio 1826 – Roma, 21 febbraio 1901) è stato un pittore italiano. Affreschista, allievo di Tommaso Minardi, accademico e presidente dell'Accademia di San Luca, fu attivo soprattutto a Roma ove lavorò in diverse chiese. Padre dell'archeologo Lucio, il nipote Valerio fu docente universitario, storico e critico d'arte. BiografiaNato a Roma nel 1826, dopo aver frequentato, sin da giovanissimo, l'Accademia di San Luca, dal 1842 al 1850 seguì le lezioni del pittore Tommaso Minardi e nel 1850 partecipò per la prima volta con un suo quadro ad una mostra della Promotrice di Roma[1]. Alla fine degli anni cinquanta dell'Ottocento, Mariani iniziò la sua attività di affreschista in palazzi e chiese romane e del Lazio, estesa poi in Umbria Marche ed Abruzzo[1]. In questo periodo lavorò alla serie Storie della vita di San Paolo nella basilica ostiense dedicata all'apostolo[1], ricostruita dopo il rovinoso incendio che l'aveva quasi completamente distrutta nell'estate del 1823[2] Nel 1863 fu nominato accademico di San Luca (ne assumerà la presidenza nel biennio 1888-1890), fu poi membro dell'Accademia di belle arti di Perugia, Firenze e altre città italiane[1]. Nel 1878 Mariani vinse il concorso per la realizzazione di un affresco (l'allegoria Uomini illustri del passato e del presente) nella volta della Sala della Maggioranza del Palazzo delle Finanze sede del ministero[1]. Nella Sala si svolsero le prime riunioni del Consiglio dei ministri dopo il trasferimento della capitale da Firenze a Roma[3]. Fu insegnante di disegno del principe di Piemonte, futuro re Vittorio Emanuele III[1]. Morì nella città natale, a settantacinque anni, nel 1901. Suo allievo fu Sigismondo Nardi. Opere principaliTra i suoi numerosi lavori, oltre alle opere già citate - nella basilica di San Paolo fuori le mura e nel Palazzo delle Finanze - si segnalano gli affreschi realizzati nelle chiese romane di Santa Maria di Loreto, Santa Maria in Trastevere, San Giuseppe dei Falegnami, San Rocco all'Augusteo[1], Santa Lucia del Gonfalone. L'attività negli edifici religiosi della capitale si concluse nel 1887 con la realizzazione della tela I martiri giapponesi crocifissi a Nagasaki nel 1597 nella basilica di Sant'Antonio da Padova all'Esquilino[1]. Di particolare rilievo sono le sue opere nelle Marche e in Abruzzo: il vasto ciclo decorativo per il duomo di Sant'Emidio ad Ascoli Piceno, realizzato tra il 1884 ed il 1891 e le decorazioni del 1899 per il santuario di Santa Maria delle Grazie a Teramo[4] per il quale fornì anche molti disegni architettonici[1]. Retrospettive dei suoi lavori furono realizzate nel Museo di Roma a Palazzo Braschi nel novembre-dicembre 1977[5] e alla Galleria Russo nel marzo-aprile 2001[6]. Note
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