Channing Frye
Channing Thomas Frye (White Plains, 17 maggio 1983) è un ex cestista statunitense, professionista nella NBA. BiografiaFrye è cugino di Tobias Harris, professionista nella NBA con i Philadelphia 76ers (i due militarono insieme negli Orlando Magic dal 2014 al febbraio 2016)[1], e di Tyler Harris, a sua volta cestista. Nel 2007 ha conosciuto Lauren Lisoski,[2] che ha poi sposato nel 2009.[2] Dalla questa relazione Frye ha avuto un figlio il 4 ottobre 2010.[2][3] Caratteristiche tecnicheFrye è un'ala grande specialista nel tiro da tre punti,[4][5] ma molto debole nella metacampo difensiva.[6][7] CarrieraHigh school e collegeFrye frequenta la Hendrix Jr. High School ed in seguito la St. Mary's Prep School a Phoenix (Arizona). Poi Frye trascorre quattro intere stagioni all'Università dell'Arizona iniziando nel 2001 e terminando nel 2005. Frye aiuta il suo team a raggiungere l'Elite Eight nella NCAA 2005, ma Arizona viene sconfitta da Illinois. NBA (2005-2019)New York Knicks (2005-2007)Si dichiara eleggibile per il Draft NBA 2005, durante il quale viene scelto come numero 8 dai New York Knicks;[8] Frye realizzò il suo career high di 30 punti (14-18 dal campo, 2-2 dalla lunetta), con 7 rimbalzi, 2 stoppate ed un assist nel suo primo scontro con la prima scelta assoluta del draft NBA 2005, Andrew Bogut. Eguaglia il career high il 6 gennaio 2006, contro i Washington Wizards, tirando 11-13 dal campo e 7-8 dalla linea del tiro libero. È considerato uno dei migliori rookie usciti dal draft 2005, come testimoniato dall'alta classificazione riservatagli dall'NBA Rookie Rankings[9]. Partecipa alla Rookie Challenge durante l'All-Star Weekend 2006, ovviamente fra i rookie, tuttavia perdendo la sfida contro i sophomores. Il 21 marzo 2006, Channing si lesiona un legamento del ginocchio sinistro in una partita contro i Toronto Raptors quando la guardia Andre Barrett perde il controllo di palla e nel tentativo di recuperarla sbatte con la sua spalla sul ginocchio di Frye. In tal modo, Channing è costretto a saltare il resto della stagione. È stato scelto per il T-Mobile NBA All-Rookie First Team 2005-06, in virtù di 45 punti, che gli valsero il quinto posto fra i rookies, dietro Chris Paul (58), Charlie Villanueva (56), Andrew Bogut (55) e Deron Williams (46). Portland Trail Blazers (2007-2009)Il 28 giugno, la notte del Draft NBA 2007, Frye, insieme alla guardia dei Knicks Steve Francis, viene ceduto ai Portland Trail Blazers in cambio di Zach Randolph, Fred Jones e Dan Dickau.[10] Frye indossò la cannottiera numero 44 dopo che aveva vestito la numero 7 con i Knicks, poiché quel numero era già indossato la nei Blazers da Brandon Roy. Phoenix Suns (2009-2014)Nell'estate 2009, da restricted free agent firmò un contratto di 4 anni con i Phoenix Suns,[11] tornando così nell'Arizona, lo stesso stato in cui frequentò l'Università. Fin dalle prime uscite stagionali con i Suns, Frye dimostrò di aver lavorato molto sul tiro da tre punti[4][12] in particolare evolvendo così il suo gioco e meritandosi la chiamata per la gara del tiro da 3 durante l'All-Star Weekend 2010. La stagione 2009-2010 fu ricca di soddisfazioni anche a livello di squadra. I Suns infatti si classificarono terzi nella Western Conference e arrivano alle finali di Conference, eliminando prima i Portland Trail Blazers (ex-squadra di Frye) per 4-2 e poi, a sorpresa, i San Antonio Spurs con un tanto sorprendente quanto schiacciante 4-0.[13] Tuttavia nelle finali di Conference, seppur con delle ottime prestazioni, i Suns dovettero arrendersi ai Los Angeles Lakers condotti da un super Kobe Bryant oltre che da Pau Gasol e Lamar Odom. Nell'estate 2010 Amar'e Stoudemire lasciò i Suns per andare a giocare nei New York Knicks. Questo, oltre al calo di Steve Nash e Grant Hill, fece sì che le due stagioni successive furono deludenti per la squadra che mancò l'accesso alla post-season. Prima dell'inizio della stagione 2012-13 gli venne scoperto un problema al cuore che lo costrinse a interrompere a tempo indeterminato la sua carriera. Saltò tutta la stagione per poi tornare in campo l'anno successivo, in cui giocò tutte le 82 partite della squadra partendo sempre titolare, e in cui la squadra, nonostante fosse partita con l'idea di tankare, andò vicina a disputare i play-off in quanto arrivò nona a ovest con un record di 48 vittorie e 34 sconfitte (58,5% fu la percentuale di vittorie totali della franchigia dell'Arizona). In stagione tenne una media di 11,1 punti e 5,1 rimbalzi con il 37% da 3 punti. Orlando Magic (2014-2016)Il 7 luglio 2014 firmò un contratto quadriennale a 32 milioni di dollari con gli Orlando Magic.[14][15] Tuttavia Frye deluse ampiamente le aspettative dei Magic, venendo molto criticato per il suo contratto oltre che per le prestazioni.[16] Cleveland Cavaliers (2016-2018)Il 18 febbraio 2016 passò ai Cleveland Cavaliers in uno scambio a tre squadre tra gli stessi Cleveland Cavaliers, gli Orlando Magic e i Portland Trail Blazers.[17] Frye si rivelò subito importante in uscita dalla panchina per i Cavs per la sua capacità di aprire il campo.[4] Alla fine della RS i Cavs arrivarono primi nella Eastern Conference, facendo sì che Frye, con la franchigia dell'Ohio, tornasse a disputare i play-off a 6 anni di distanza dall'ultima volta in cui militava nei Phoenix Suns. Durante la post-season si segnalò in positivo in occasione di gara-3 delle semifinali di conference contro gli Atlanta Hawks in cui segnò 27 punti con 7 triple.[18] Alla fine della stagione i Cavs vinsero l'anello rimontando i Golden State Warriors da 1-3 a 4-3; i Cavs riscattarono così la sconfitta avvenuta l'anno prima alle finals contro la squadra californiana (in cui Frye non giocava).[19] Tuttavia l'anno successivo gli Warriors batterono nettamente i Cavs alle finals per 4-1 e Frye fu protagonista in negativo in particolare nella metacampo difensiva.[6] Los Angeles Lakers (2018)L'8 febbraio 2018, durante la trade dead-line, venne ceduto dai Cavs (insieme a Isaiah Thomas) ai Los Angeles Lakers in cambio di Larry Nance jr. e Jordan Clarkson.[20] Ritorno a Cleveland e ritiro (2018-2019)Dopo non aver rifirmato con i Lakers (freschi della firma dell'ex compagno di squadra LeBron James) il 15 luglio 2018 torna ai Cleveland Cavaliers.[21] Il 2 marzo 2019 ha annunciato la sua intenzione di ritirarsi dal basket a fine anno.[22] Dietro a questa decisione c'è stata una motivazione familiare per stare più vicino alla famiglia.[3] La sua ultima partita in NBA è stata la sconfitta per 124-97 contro gli Charlotte Hornets, venendo salutato dai tifosi e dai compagni di squadra.[23] Nella gara ha messo a referto 10 punti in 7 minuti subentrando dalla panchina.[24] Palmarès
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Play-off
Massimi in carriera
Note
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