Chiesa dell'Addolorata (Ronchi Valsugana)
La chiesa dell'Addolorata, nota anche come chiesa dei Sette Dolori, è la parrocchiale nella frazione di Marchi a Ronchi Valsugana, in Trentino. Appartiene alla zona pastorale Valsugana - Primiero dell'arcidiocesi di Trento e risale al XIX secolo. Conserva al suo interno interessanti dipinti murali.[1][2][3][4][5] StoriaLa costruzione della parrocchiale nella frazione di Marchi, centro del comune di Ronchi Valsugana, risale al 1860 ed è avvenuta grazie all'iniziativa del parroco don Antonio Francesco Pioner.[1][2] Nel primo decennio del XX secolo l'edificio originario fu oggetto di ampliamento e vennero costruiti il presbiterio e due sacrestie e nel 1909 venne elevata a dignità di espositura della chiesa parrocchiale di Torcegno.[1] Durante la prima guerra mondiale la chiesa subì un grave danno causato in particolare dall'asportazione della pala dell'altare maggiore, la Madonna Addolorata dipinta da Eugenio Prati nel 1886.[2] Durante il primo dopoguerra, nel 1927, venne riedificata in pietra la torre campanaria sostituendo l'originale in legno. Nel corso dell'anno seguente il catino absidale venne arricchito di decorazioni e furono installate le vetrate dell'abside. Nel secondo dopoguerra, nel 1947, le decorazioni vennero completate nelle pareti dell'arco santo e della sala, grazie al lavoro di Francesco Chiletto di Torcegno.[1] La chiesa fu elevata a dignità parrocchiale con decreto dal 1º febbraio 1960.[5] Tra il 1968 e il 1977 venne installato l'impianto per il riscaldamento, fu costruita la piccola tettoia sul portale di ingresso, venne elettrificato il castello delle campane con l'aggiunta di un orologio sul campanile e tutto l'edificio venne restaurato. Nuovi lavori vennero realizzati tra il 1985 e il 1989 con la sostituzione di parte degli infissi, la sistemazione della copertura del tetto e un risanamento generale della struttura muraria. Da quel momento sulla facciata si trova l'epigrafe che ricorda la storia dell'edificio.[1] Il 17 settembre 1989, festa della Madonna Addolorata, il luogo di culto restaurato fu benedetto dall'arcivescovo di Trento Giovanni Maria Sartori.[1] DescrizioneLa piccola chiesa mostra un orientamento verso nord. Il prospetto principale a capanna, classicheggiante, è concluso da un frontone triangolare che al centro mostra un oculo. Il portale d'accesso è architravato e con una piccola tettoia. A sinistra è posta la torre campanaria che, diversamente dall'edificio intonacato, si presenta in pietra a vista. La cella campanaria si apre con quattro finestre a monofora sormontate dalla copertura piramidale. Sempre a sinistra è posto anche il battistero.[1] La navata intera è unica con volta a botte.[1] Aspetti artistici e storiciL'arco santo prima dell'accesso al presbiterio è arricchito da affreschi opera di Franco Chiletto, che ha decorato anche la sala, mentre il dipinto nel catino absidale è opera di Duilio Corompai. L'altare maggiore è in marmo di Lasa. Sino allo scoppio della prima guerra mondiale nella sala era conservata la pala raffigurante la Madonna Addolorata dipinta da Eugenio Prati nel 1886.[1][2] Note
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