Recitando in piccoli ruoli a teatro, nel 1937 conobbe l'attore Nico Pepe, che sposò. Per qualche tempo venne accreditata con il proprio cognome seguito da quello del marito. Si dedicò anche alla rivista, alla radio e al doppiaggio, ma la sua immagine rimane legata al cinema, dove ottenne soprattutto negli anni della seconda guerra mondiale alcuni ruoli di supporto di notevole efficacia, a cominciare da quelli che Vittorio De Sica le affidò in Teresa Venerdì (1941) e specialmente in Un garibaldino al convento (1942), dove l'attrice impersonò sorprendentemente una collegiale pettegola e invadente di simpatica comunicativa. Ma sono soltanto piccoli lampi in un buio che segue all'indomani della liberazione: la Auteri non ritroverà più il brio e la malizia dei suoi debutti, per allontanarsi infine da ogni attività.