Smith passò la maggior parte della sua vita nella piccola cittadina di Auburn, vivendo in una piccola casa con i suoi genitori, Fanny e Timeus Smith. La sua educazione formale fu limitata; seguì solo otto anni di scuola secondaria per poi passare alla scuola superiore. Comunque egli continuò ad insegnare a sé stesso dopo aver lasciato la scuola, imparando francese e spagnolo, e la sua memoria eccezionale gli permise di ottenere moltissimo dalla semplice lettura, che includeva quella di interi dizionari ed enciclopedie.
Nella sua più tarda giovinezza Smith divenne un protetto del poeta di San FranciscoGeorge Sterling, dal quale fu aiutato a pubblicare il suo primo volume di poesie, The Star-Treader and Other Poems, quando aveva diciannove anni. The Star-Treader fu accolto molto favorevolmente dai critici americani, tanto che uno di essi lo chiamò "il Keats del Pacifico". Smith fece la conoscenza di Sterling attraverso un membro del locale Aubur Monday Night Club, dove recitò molti suoi poemi con considerevole successo. La pubblicazione di Ebony and Crystal nel 1922 fu seguita dalla prima lettera di una lunga corrispondenza da parte di H. P. Lovecraft.
Smith rimase povero per gran parte della sua vita e fu spesso costretto a fare lavori manuali come raccoglitore di frutta o boscaiolo per mantenere sé stesso e i suoi genitori. In seguito alla morte dei suoi genitori si sposò con Carol Jones Dorman il 10 novembre 1954 e si trasferì a Pacific Grove, California, dove visse con la moglie e i figli di primo letto di lei.
Fasi artistiche
Clark Ashton Smith è considerato una delle colonne del fantastico americano degli inizi del secolo scorso assieme a H.P. Lovecraft e R.E. Howard. Lyon Sprague De Camp lo definì uno dei "Tre Moschettieri" della celeberrima rivista pulp Weird Tales diretta all'epoca da Farnsworth Wright.
Nonostante Smith sia stato sempre un artista che lavorava tramite molte forme d'espressione, è possibile identificare tre fasi distinte in ognuna delle quali una forma prevale sulle altre.
Poesia: fino al 1925
Smith pubblicò la maggior parte dei suoi volumi di poesia in questo periodo. Vanno ricordati The Star-Treader and Other Poems (1912), Odes and Sonnets (1918), Ebony and Crystal (1922) e Sandalwood (1925). La sua poesia si caratterizzava per un linguaggio bizzarro e prevedeva l'uso di un vocabolario molto ricco.
La sua produzione poetica andrebbe senz’altro rivalutata. La sua estrazione culturale poetica si può riscontrare anche nella prosa, a volte fin troppo barocca e ridondante, che caratterizza la maggior parte dei suoi racconti.
Racconti dell'orrore: 1926 - 1935
Smith scrisse la maggior parte dei suoi racconti horror e storie considerate appartenenti alla cosiddetta mitologia Cthulhu probabilmente sotto l'influenza diretta di H. P. Lovecraft. Tra le creature di sua invenzione vi sono Aforgomon, Rlim-Shaikorth, Mordiggian, Tsathoggua, il mago Eibon e molti altri.
Le storie formano diversi cicli, chiamati secondo le terre in cui sono ambientati: Atlantide, Averoigne, Hyperborea, Marte, Poseidonis, Xiccarph, Zothique. Le storie ambientate in Zothique appartengono al sottogenere fantascientifico della Terra morente. Il "ciclo di Zothique", ambientato in un futuro remoto (come nel romanzo apocalittico di William Hope Hodgson La terra dell’eterna notte) dove il sole si è oscurato e sono rinate le antiche arti della negromanzia, è il suo capolavoro. I racconti contenuti in "Zothique" costituiscono la cifra del suo stile influenzato da poeti francesi come Baudelaire. La sua prosa è barocca, pomposa e molto decadente. Il ciclo di “Averoigne” è invece ambientato nel Medioevo nell'antica regione francese di Averoigne dominata da oscure leggende e potenti magie. Si tratta di racconti non privi di un certo fascino gotico, erotico e grottesco che ne fanno un ciclo di culto fra gli appassionati del fantastico. Da ricordare storie come Il colosso di Ylourgne, La bestia dell'Averoigne o La fine della storia. L'atmosfera è arcaica e medievaleggiante, piena di echi fantastici e mitici in cui abbondano figure tipiche della letteratura del terrore come vampiri e demoni assieme ad elementi dei “Miti di Cthulhu”. Anche Atlantide è un altro ciclo importante basato sul concetto di “mondi perduti”: si riferisce al mitico continente di Atlantide di cui parlò Platone. Sono racconti che ci trasportano in ere dimenticate e in continenti sepolti in cui si pratica ancora l'arte della negromanzia. Fra i racconti migliori sono da citare La morte di Malygris e La doppia ombra, una storia di orrore cosmico che piaceva molto a Lovecraft. Nel breve ciclo di Xiccarph troviamo invece la sua attitudine verso una fantascienza nera e apocalittica.
Dal 1935 in poi il suo interesse per la scrittura andò affievolendosi, fino ad abbandonare del tutto la professione primaria; Smith si dedicò, nell'ultima parte della sua vita, all'attività di scultore.
Opere
Per ogni testo si indica la prima edizione nell'originale inglese e l'eventuale prima traduzione in lingua italiana. Gli episodi della saga di Xiccarph sono elencati secondo l'ordine cronologico interno stabilito da Smith stesso, quelli di Hyperborea e Zothique in base alle sequenze determinate con ragionevole sicurezza dal curatore Lin Carter; i rimanenti cicli seguono l'ordine di pubblicazione.
"Viaggio a Sfanomoë" ("A Voyage to Sfanomoë"), in Weird Tales di Agosto 1931.
"La duplice ombra" ("The Double Shadow"), nella raccolta The Double Shadow and Other Fantasies, autopubblicata, 1933. In Al di là del tempo e dello spazio, trad. Teobaldo Del Tanaro e Ina Paparella Morata, SAGA 29, MEB, 1979.
In Lemuria (In Lemuria), poesia, in The Lyric West di Luglio-Agosto 1921.
"Un'offerta alla luna" ("An Offering to the Moon"), in Weird Tales di Settembre 1953. Ne Le metamorfosi della Terra, traduzione e curatela di Gianni Pilo, I Miti di Cthulhu 18, Fanucci Editore, 1987.
Undici racconti e una poesia; risulta che il curatore Lin Carter ne avesse allestito una raccolta completa per la Ballantine Adult Fantasy Series di Ballantine Books, ma la collana venne soppressa prima che il volume fosse dato alle stampe; la prima edizione inglese in un volume dedicato è stata quindi The Averoigne Chronicles, a cura di Gahan Wilson e Ronald S. Hilger, Centipede Press, 2016.
"L'incantatrice di Sylarie" ("The Enchantress of Sylaire"), in Weird Tales di Luglio 1941.
Averoigne (Averoigne), poesia, in Challenge Primavera 1951.
La Città della fiamma
Ciclo composto da due racconti l'uno sequel diretto dell'altro:
"La città della fiamma cantante" ("The City of Singing Flame"), in Wonder Stories di Luglio 1931.
"Al di là della fiamma" ("Beyond the Sining Flame"), in Wonder Stories di Novembre 1931.
In occasione di una successiva ristampa, i due testi vennero combinati in un fix-up tramite revisioni del curatore Walter H. Gillings;
"La città della fiamma musicale" ("City of Singing Flame"), in Tales of Wonder 10, Primavera 1940.
La versione fix-up del dittico è stata tradotta in italiano per la prima volta nella raccolta personale Al di là del tempo e dello spazio, trad. Teobaldo Del Tanaro e Ina Paparella Morata, SAGA 29, MEB, 1979; la prima traduzione del ciclo come due episodi separati è stata invece l'antologia Il vento delle stelle.Storie in versi e no, a cura di Sebastiano Fusco, Oltre l'Orizzonte 1, Agpha Press, 1998.
Dieci racconti riuniti per la prima volta entro Hyperborea, a cura di Lin Carter, Ballantine Adult Fantasy Series 29, Ballantine Books, 1971; Carter volle includere nella raccolta anche la poesia La musa di Iperborea (The Muse of Hyperborea, The Fantasy Fan giugno 1934), considerata da Smith la terza lirica della sequenza Prose Pastels (1931-1945) ed esclusa da edizioni successive.
Un racconto del ciclo fu tradotto in italiano entro un volume miscellaneo, gli altri nove apparvero nella traduzione della raccolta Ballantine intitolata Hyperborea, trad. Teobaldo Del Tanaro e Ina Paparella Morata, I Miti di Cthulhu 32, Fanucci Editore, 1989.
"Le sette fatiche" ("The Seven Geases"), Weird Tales ottobre 1934.
"Il destino di Avoosl Wuthoqquan" ("The Weird of Avoosl Wuthoqquan"), Weird Tales giugno 1932.
"La sibilla bianca" ("The White Sybil"), nel chapbookThe White Sybil / Men of Avalon, Fantasy Publications, 1934.
"Il testamento di Athammaus" ("The Testament of Athammaus"), Weird Tales ottobre 1932.
Dittico di racconti riunito da Smith stesso entro Lost Worlds, Arkham House, 1944; raccolta edita in italiano come Mondi perduti e altri racconti, trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 32, MEB, 1979.
Afferisce al ciclo di Zothique anche il dramma teatrale I morti ti faranno cornuto. Dramma in sei scene (The Dead Will Cuckold You: A Drama in Six Scenes), nel volume In Memoriam: Clark Ashton Smith, The Anthem Series, 1963; trad. Davide Mana, in Alia. L'arcipelago del fantastico 3, CS Coop. Studi Libreria Editrice, 2005.
Smith ha completato di suo pugno e pubblicato come racconto singolo un capitolo del romanzo gotico Vathek (1782) che l'autore William Beckford aveva lasciato in stato di bozza e tagliato dall'opera finale:
"Il terzo racconto di Vathek" ("Conclusion to Wm. Beckford's story of Princess Zulkais & Prince Kalilah" poi "The Third Episode of Vathek"), in Leaves eEstate 1937. Ne Gli orrori di Yondo e altri racconti, trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 33, MEB, 1979.
Cicli minori
Alcun edizioni postume dell'opera di Smith hanno assemblato suoi di per sé testi autoconclusivi in sequenze tematiche.
Oltre le stelle (Beyond the Stars) / Phandiom e altre stelle
Dalle cripte della memoria (From the Crypts of Memory), poesia, Bohemia aprile 1917.
Nella successiva edizione italiana entro l'omnibus Iperborea e oltre, a cura di Massimo Scorsone, Oscar Draghi, Arnoldo Mondadori Editore, 2023, sono stati integrati in questa sequenza anche altri tre racconti che la precedente raccolta Xiccarph trattava come testi singoli (tutti già tradotti in italiano entro volumi miscellanei) e un'ulteriore poesia (selezionata e tradotta appositamente), risultando così in una silloge di sei testi intitolata Phandiom e altre stelle:
"Il mostro della profezia" ("The Monster of the Prophecy"), Weird Tales gennaio 1932. In Al di là del tempo e dello spazio, trad. Teobaldo Del Tanaro e Ina Paparella Morata, SAGA 29, MEB, 1979.
"Il pianeta dei morti" ("The Planet of the Dead" o "The Doom of Antarion"), Weird Tales marzo 1932. In Mondi perduti e altri racconti, trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 32, MEB, 1979.
"Il demone floreale" ("The Demon of the Flower"), Astounding Stories dicembre 1933. In Mondi perduti e altri racconti, trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 32, MEB, 1979.
Nella prima edizione italiana la sequenza è stata bipartita fra un volume miscellaneo e la traduzione della raccolta Ballantine, nella quale il titolo della silloge è stato erroneamente adattato come "I Mondi di Riim".
I Memnon della notte (The Memnons of the Night), Bohemia febbraio 1917. Trad. Daniela Galdo ne Il destino di Antarion, a cura di Gianni Pilo, I Miti di Cthulhu 6, Fanucci Editore, 1986.
"La Venere di Azombeii" ("The Venus of Azombeii"), Weird Tales giugno-luglio 1931. Ne La Venere di Azombeii, trad. Maria Teresa Tenore, a cura di Gianni Pilo, I Miti di Cthulhu 12, Fanucci Editore, 1987.
"Il paesaggio dei salici" ("The Willow Landscape"), The Philippine Magazine maggio 1931. In Genius Loci e altri racconti, trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 20, MEB, 1978.
Le Ombre (The Shadows), poesia, nel canzoniere Ebony and Crystal: Poems in Verse and Prose, auto-pubblicato, 1922. In Al di là del tempo e dello spazio, trad. Teobaldo Del Tanaro e Ina Paparella Morata, SAGA 29, MEB, 1979.
L'edizione italiana dell'antologia Xiccarph (trad. Teobaldo Del Tanaro e Ina Paparella Morata, I Miti di Cthulhu 33, Fanucci Editore, 1989) include una sezione aggiuntiva intitolata anch'essa Altri regni, che però rispetto alla scelta omonima di Lin Carter comprende solo "Il paesaggio dei salici" ("The Willow Landscape") e due racconti selezionati dal curatore italiano Gianni Pilo:
"La Città Fantasma" ("The Primal City"), The Fantasy Fan novembre 1934. Prima edizione in Genius Loci e altri racconti, trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 20, MEB, 1978.
"La Gorgone" ("The Gorgon"), Weird Tales aprile 1932. Prima edizione in Genius Loci e altri racconti, trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 20, MEB, 1978.
Altrove
Una silloge di quattro testi assemblata per il mercato italiano entro la raccolta Averoigne, trad. Teobaldo Del Tanaro e Ina Paparella Morata, a cura di Gianni Pilo, I Miti di Cthulhu 34, Fanucci Editore, 1989. Tutti i materiali erano già apparsi in edizioni italiane precedenti:
"La città della fiamma cantante" ("City of Singing Flame"), Tales of Wonder 10, primavera 1940; versione fix-up del dittico della Città della fiamma. In Al di là del tempo e dello spazio, trad. Teobaldo Del Tanaro e Ina Paparella Morata, SAGA 29, MEB, 1979.
Cineserie (Chinoiserie), poesia, The Philippine Magazine novembre 1931; prima lirica della sequenza Prose Pastels (1931-1945). Ne Gli orrori di Yondo e altri racconti, trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 33, MEB, 1979.
"Il nono scheletro" ("The Ninth Skeleton"), Weird Tales settembre 1928. In Genius Loci e altri racconti, trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 20, MEB, 1978.
Lo specchio nella sala di ebano (The Mirror in the Hall of Ebony), poesia, The Fantasy Fan maggio 1934; seconda lirica della sequenza Prose Pastels (1931-1945). Ne Gli orrori di Yondo e altri racconti, trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 33, MEB, 1979.
The Sword of Zagan, opera giovanile postuma nella raccolta The Sword of Zagan and Other Writings, Hippocampus Press, 2004.
Edizioni in antologia
Edizioni statunitensi
Al di là del tempo e dello spazio (Out of Space and Time), Arkham House, 1942. Trad. Teobaldo Del Tanaro e Ina Paparella Morata, SAGA 29, MEB, 1979. Comprende tre poesie, sette racconti autoconclusivi, due racconti del ciclo di Averoigne, uno di Poseidonis, tre di Zothique, tre di Iperborea, e uno di Aihai.
Mondi perduti e altri racconti (Lost Worlds), Arkham House, 1944. Trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 32, MEB, 1979. Comprende otto racconti autoconclusivi, quattro del ciclo di Iperborea, tre di Poseidonis, due di Averoigne, quattro di Zothique, e i due di Xiccarph.
Genius Loci e altri racconti (Genius Loci and Other Tales), Arkham House, 1948. Trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 20, MEB, 1978. Comprende sette racconti autoconclusivi, uno del ciclo di Aihai, tre di Averoigne e quattro di Zothique.
The Dark Chateau and Other Poems, Arkham House, 1951. Canzoniere di quaranta liriche.
Spells and Philtres, Arkham House, 1958. Canzoniere di sessanta liriche, di cui trentasei composizione singole, dieci Distillations, nove Strange Miniatures, e cinque Quintraines.
Gli orrori di Yondo e altri racconti (The Abominations of Yondo), Arkham House, 1960. Trad. Tebaldo del Tanaro, SAGA 33, MEB, 1979. Comprende tre poesie della sequenza Prose Pastels, cinque racconti autoconclusivi, tre del ciclo di Zothique, uno di Poseidonis, due di Iperborea, uno di Aihai, e il campitolo frammentario del romanzo Vathek di William Beckford completato da Smith.
Tales of Science and Sorcery, Arkham House, 1964. Comprende una prefazione di E. Hoffmann Price, otto racconti autoconclusivi, uno del ciclo di Aihai, due di Averoigne e tre di Zothique.
Poems in Prose, Arkham House, 1965. Canzoniere di quarantasei liriche, fra cui le cinque Images, le sei Vignettes, e i dieci Prose Pastels.