CommendaLa commenda era un tipo di contratto in uso in epoca medievale a scopi commerciali. È un termine di agglutinazione proveniente dal latino classico commendare che coniuga due termini com ("con", "insieme") e mandare ("raccomandare", "affidare"). DescrizioneIl contratto di commenda era uno strumento utilizzato per finanziare gli investimenti mercantili in modo tale da ridurre i rischi delle spedizioni commerciali. Di fatto era una forma di società temporanea che durava il tempo di un unico viaggio d'affari.[1][2] In sostanza, la commenda permetteva a coloro che possedevano denaro liquido di investirlo in attività profittevoli, anticipando le proprie somme a dei mercanti, i quali le utilizzavano per svolgere i propri traffici commerciali. In questo modo i mercanti riuscivano ad incrementare il proprio volume d'affari, mentre gli investitori iniziali venivano ricompensati con la propria quota su questi guadagni.[3] Di conseguenza, le competenze professionali e imprenditoriali del mercante sommate alla disponibilità finanziaria del prestatore permettevano in questo modo una riproduzione veloce e significativa del capitale iniziale.[4] Le forme e le clausole del contratto erano di vario genere e contenuto, ma sostanzialmente la commenda si può suddividere in due categorie:[5]
La commenda "unilaterale", specie nel caso partecipassero diversi finanziatori, funzionava come strumento di raccolta e attivazione del risparmio; invece la commenda "bilaterale", tagliando fuori i piccoli investitori, era più adatta a quegli uomini d'affari che avevano bisogno di aumentare il proprio capitale di partenza.[1][5] StoriaIl contratto di commenda nacque tra il X e l'XI secolo nelle città portuali del Mediterraneo, come risposta all'esigenza di finanziamento delle imprese commerciali marittime.[7] Dunque le commende servivano a racimolare i capitali necessari alle attività mercantili, configurandosi di fatto come un prestito marittimo in forma di società.[3][5] Questo prestito era denominato Fenus nauticum, traducibile come "mutuo marittimo".[7] In breve tempo, la commenda divenne la tipologia societaria per il commercio marittimo più diffusa nell'Italia medievale, tanto che sull'insieme dei contratti stipulati a Genova tra il 1154 e il 1300, la commenda e le sue varianti rappresentavano il 93%.[6] Tuttavia, all'inizio del XIV secolo la commenda andò incontro ad un rapido declino, in seguito all'affermazione delle compagnie commerciali, più stabili e meglio organizzate.[8] La vasta diffusione di questa tipologia contrattuale era dovuta all'ampia adattabilità del suo schema generale, che infatti variava a seconda delle particolari necessità degli operatori.[7] Inoltre, lo sviluppo della commenda, assieme a quello più generale dei traffici commerciali, fu favorito dal clima di fiducia e onestà che vigeva tra i mercanti, garantito dal comune senso di appartenenza e dal rispetto della legislazione in materia di commercio.[9] Interpretazioni storiograficheNei modelli contrattuali basati sulla commenda sono state individuate le origini della moderna società per azioni che si svilupperà nei secoli successivi.[4] Lo studioso John H. Prior ha evidenziato come i principi alla base di tale contratto siano simili a quelli dell'isqa ebraico e della socïetas romana.[10] Edward P. Stringham e Nicholas A. Curott, in The Oxford Handbook of Austrian Economics, ritengono che, con la commenda dell'Italia medievale,[11] diventino popolari, per la prima volta nella storia, le iniziative imprenditoriali con più azionisti, pratica che troverebbe le sue origini nelle società per azioni risalenti già all'antica Roma.[12] Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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