Il territorio di Diano San Pietro è situato nella valle Dianese, lungo il torrente San Pietro alla confluenza del rio Besta. Tra le vette della zona il monte Ceresa (913 m), il monte Lago (746 m) e il monte Quagli (502 m).
Storia
Lungo la sponda sinistra del torrente San Pietro, nei pressi della non più esistente chiesa medievale di San Siro, di cui insistono alcuni ruderi, sono state trovate tracce di murature appartenenti probabilmente ad una villa di età romana imperiale[5].
In epoca medievale il territorio corrispondente all'odierno comune di Diano San Pietro fu dominio della famiglia Clavesana, fino alla cessione del feudo alla Repubblica di Genova[5]. Religiosamente sottoposto in origine alle cure parrocchiali della chiesa di San Nicola[5]di Diano Castello, amministrativamente rientrò nella Communitas Diani[5] assieme ad altri borghi vicini come Diano Arentino, Diano Marina e Diano Castello, e successivamente nella genovese podesteria del Diano[6].
Caduta la Repubblica di Genova, le nuove e distinte municipalità di Diano San Pietro, Borganzo e Roncagli rientrarono dal 2 dicembre 1797 nella Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del IV cantone, con capoluogo Diano Marina, della Giurisdizione del Capo delle Mele e dal 1803 centro principale della Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Montenotte.
Al 1923[7] risale la soppressione della municipalità e il conseguente accorpamento al comune di Diano Marina; nel 1925[8] si ricostituì comune autonomo.
«Di rosso, al grifone d'oro, armato di nero, coronato con corona all'antica, con sei punte visibili, d'oro, accompagnato nei cantoni del capo dalle lettere maiuscole S e P, di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.[10]»
Gonfalone
«Drappo d'azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma comunale con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati di argento.[10]»
Chiesa parrocchiale di San Pietro nel capoluogo. Il precedente edificio ha sicuramente origini risalenti al Medioevo, ma la ricostruzione attuale risale al tardo Settecento. L'edificio parrocchiale conserva, oltre agli altari marmorei della chiesa precedente, una tela raffigurante il Martirio di san Giovanni Battista attribuita a Giovanni Battista Paggi e un pulpito in marmo del Seicento.
Oratorio di Santa Croce nel capoluogo. Risalente al XVII secolo, è ad unica navata con piccolo campanile a vela. Conserva un dipinto di Gesù crocifisso con ai piedi san Giovanni Battista e le pie donne.
Oratorio di San Giuseppe nel capoluogo, presso la borgata di Besta, del XVI secolo.
Oratorio di San Matteo nel capoluogo, presso la borgata di Besta, del XVII secolo e di cui insistono alcuni ruderi.
Chiesa di Nostra Signora della Neve nel capoluogo, presso la borgata di Colla, del XVII secolo. Sono conservate le tele San Martino vescovo di Tommaso Carrega (1796) e la Madonna della Neve con i santi Pietro e Bernardo (1745).
Chiesa di San Pantaleone nel capoluogo, presso la borgata di Moltedo, del XVII secolo. Il campanile è stato edificato tra il 1837 e il 1839. Oltre alla tela dell'Assunta sorretta da angeli e san Giovanni Evangelista, sono presenti due statue di San Pantaleone - realizzata dal genovese Stefano Valle nel 1856 - e quella di Sant'Andrea di Giuseppe De Ferrari che la realizzò tra il 1770 e il 1773.
Oratorio di Sant'Ugo nel capoluogo, presso la borgata di Ughi, del XVIII secolo.
Oratorio di San Giovanni Battista nella frazione di Borganzo. Cappella privata della famiglia Ardissone, la prima struttura risalirebbe al XIII secolo così come testimonierebbero tratti di mura. Ad unica navata con volta a botte conserva la tela San Giovanni Battista, san Bernardo e la Madonna del Rosario (e altri due santi), opera di Gio Andrea Biscagino della prima metà del Seicento.
Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio nella frazione di Borganzo, presso la borgata di Camporondo. Ad unica navata sono presenti i dipinti raffiguranti Sant'Antonio da Padova e san Rocco di Valentino Piccardi Veneziano, del 1854, e la Madonna in trono con il Bambino con i santi Vincenzo, Sebastiano, Rocco e Mauro, opera del Pancalino.
Oratorio della Santissima Trinità nella frazione di Borganzo, presso la borgata di Lombardi, risalente al 1627. Vi è conservato un dipinto ritraente lo Spirito Santo, Gesù, la Madonna, il Padre Eterno e i santi Pietro, Antonino e Giovanni Battista.
Forte di Diano San Pietro. Cinto da mura, innalzate nel 1564 per difendere la popolazione in caso di attacco dei pirati barbareschi, conserva all'interno tele e statue di notevole pregio.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Diano San Pietro sono 109[13].
Geografia antropica
Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle frazioni di Borganzo e Roncagli per una superficie territoriale di 11,91 km²[14]. Il capoluogo è altresì costituito dalle borgate di Colla Roggeri, Ughi Seassari, Gionetti, Besta, Moltedo e Glori storicamente riconosciute dalla comunità.
Il comune basa la sua principale risorsa economica sull'attività agricola, specie sulla produzione di ortaggi e l'olivicoltura.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il territorio di Diano San Pietro è attraversato principalmente dalla strada provinciale 36 che permette il collegamento stradale con Diano Marina e Diano Castello, a sud, e con Diano Arentino a nord.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^abcdFonte dal libro di Enzo Bernardini, Villaggi di Pietra. Viaggio nell'entroterra della Riviera dei Fiori, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2002.