Il territorio si estende su 6.501 km² ed è suddiviso in 34 parrocchie, raggruppate in 6 decanati: Argonne, Brie, Châlons, Champagne, Perthois e Vignoble.
Storia
Il territorio dell'odierna Châlons era abitato in epoca pre-romana dal popolo dei Catalauni, il cui principale centro era chiamato in epoca romana Durocatalaunum. La civitas Catalaunorum entrò a far parte nel IV secolo della provincia romana della Gallia Belgica seconda, come attestato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1]
La tradizione attribuisce l'evangelizzazione del territorio dei Catalauni a san Memmio, la cui vita leggendaria riferisce che fu inviato in Gallia da san Pietro. In realtà il fondatore della Chiesa di Châlons è vissuto nella prima metà del IV secolo o al massimo alla fine del III secolo; infatti, secondo gli antichi cataloghi episcopali medievali, il nome del suo immediato successore, san Donaziano, si trova negli atti dello pseudo-concilio di Colonia del 346.
Poco si conosce dei successori di san Memmio, sui quali esistono molti dubbi sulla loro storicità.[2] Il più venerato dopo il fondatore fu Alpino, considerato santo nei calendari locali, la cui vita tuttavia è tanto leggendaria quanto quella di Memmio, attribuendogli fatti posteriori al suo episcopato, come quello del passaggio di Attila re degli Unni attorno al 451.
Verso la fine del VI secolo il cristianesimo poté diffondersi e consolidarsi grazie all'opera dei monaci missionari irlandesi, tra i quali l'abate san Colombano fondatore dell'abbazia di Luxeuil nel 590, una delle più importanti e conosciute della Francia e matrice di centinaia di monasteri nel regno Franco grazie ai suoi monaci, fra cui spicca san Gallo.
In epoca carolingia, la diocesi si organizzò ed assunse quell'aspetto che mantenne fino alla rivoluzione francese alla fine del Settecento. Essa fu divisa in 4 arcidiaconati e 9 decanati, suddivisione amministrativa che si trova completamente attualizzata durante l'episcopato di Erchenrado († ca. 868). I decanati riflettevano l'antica suddivisione in pagi dell'epoca franca e merovingia; gli arcidiaconi invece erano membri di diritto del capitolo della cattedrale:
l'arcidiaconato di Châlons comprendeva i decanati di Châlons, Bussy-le-Château (o Courtisols), Coole e Vitry-en-Perthois;
l'arcidiaconato di Joinville comprendeva i decanati di Joinville e Perthes (o Vitry-le-François);
l'arcidiaconato di Atenois comprendeva i decanati di Sainte-Menehould e Possesse;
l'arcidiaconato di Vertus comprendeva il solo decanato omonimo.[3]
Fra il 1046 e il 1048 era presente a Châlons un gruppo di dissidenti che rifiutava il matrimonio, i cibi di carne, l'uccisione di qualsiasi animale e riteneva di poter conferire lo Spirito Santo attraverso l'imposizione delle mani.[4]
Tra l'XI ed il XIII secolo i vescovi (quasi una trentina in 3 secoli) si trovarono impegnati nella riforma generale della Chiesa, conosciuta storicamente come riforma gregoriana. Tra i più noti vescovi di quest'epoca c'è Guglielmo di Champeaux († 1122), uno dei più celebri professori di filosofia e di teologia della sua epoca, la cui fama fu oscurata da quella del suo discepolo, Pietro Abelardo. In quest'epoca (di certo a partire almeno da Roger I), i vescovi esercitarono anche il potere temporale sulla città episcopale e circa 70 villaggi e cittadine, quasi un quarto della diocesi.[5] Successivamente, i vescovi aumenteranno i loto poteri comitali fino a diventare conti di Châlons e pari ecclesiastici di Francia.[6]
Nell'epoca della controriforma, domina la figura del vescovo Félix Vialart de Herse († 1680), al quale si deve l'introduzione della riforma cattolica nella diocesi in applicazione dei dettami del concilio di Trento, attraverso una serie di ordinanze e statuti sinodali che modelleranno la diocesi fino alla fine dell'ancien régime. Tra le altre cose rifondò nel 1650 il seminario diocesano, già istituito nel 1572 ma senza grandi successi; visitò regolarmente la diocesi e le singole parrocchie; rinforzò l'istituzione dei sinodi diocesani e stabilì le conférences ecclésiastiques per l'aggiornamento spirituale e teologico dei preti; creò infine il gruppo delle dames régentes, un gruppo istituzionalizzato di donne per la formazione delle insegnanti nelle scuole, soprattutto di campagna, e per coadiuvare i parroci nell'evangelizzazione e nella catechesi.[7]
Un nuovo concordato, stipulato nel giugno 1817, prevedeva il ristabilimento della diocesi. Ma questo accordo non entrò mai in vigore, in quanto non ratificato dal Parlamento di Parigi.
Il 6 ottobre 1822 la diocesi fu definitivamente ristabilita con la bolla Paternae charitatis del medesimo papa Pio VII. La nuova diocesi corrispondeva al dipartimento della Marna, eccettuato l'arrondissement di Reims. Rispetto alla diocesi dell'ancien régime aveva perso 75 parrocchie, passate alle diocesi di Langres e di Verdun; ma ne aveva acquisite 181 provenienti dalle antiche diocesi di Reims (42), Sens (1), Soissons (39) e Troyes (99).[9]
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
^Alcuni autori, tra cui Louis Duchesne, ritengono che il Donaziano menzionato negli atti dello pseudo concilio di Colonia del 346, appartenga alla sede Cabillonensis (la diocesi di Chalon) e non a quella Catalaunensis (ossia la diocesi di Châlons). Cfr. Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. I, Paris, 1907, p. 365, n. 33.
^Donaziano e Domiziano sono menzionati nella vita di san Memmio come suoi immediati successori.
^Discepolo di san Lupo di Troyes; secondo la tradizione assistette alla presa della città da parte di Attila re degli Unni (451).
^I più antichi cataloghi episcopali di Châlons, risalenti al X secolo, menzionano due vescovi omonimi successivi; uno di questi è documentato in un atto del 667. Laplatte menziona un solo vescovo Landeberto.
^Secondo gli antichi cataloghi, il suo episcopato sarebbe durate 14 anni; secondo Louis Duchesne, in base alla cronologia successiva, il suo episcopato coprirebbe gli anni 768-782; Gams invece gli assegna gli anni 770-784; Gallia christiana invece si astiene dal fare supposizioni.
^I cataloghi medievali gli assegnano 19 anni di governo episcopale; secondo Duchesne corrispondono all'incirca agli anni 782-802, mentre per Gams agli anni 784-804.
^Secondo i cataloghi, il suo episcopato durò 25 anni. Ad un certo punto, pur restando vescovo di Châlons, si impegnò nell'evangelizzazione dei Sassoni orientali, nel cui territorio in seguito fu eretta la diocesi di Halberstadt.
^Questa è la datazione riportata da Gallia christiana; secondo Duchesne invece il documento che menziona il vescovo Rodoaldo è databile senza precisione all'epoca del re Oddone (888-898).
^La prima data è quella ammessa da Gams, la seconda da Duchesne.
^Questa datazione riscontrata da Gallia christiana ed accettata da Laplatte si scontra con l'ipotesi di Duchesne circa il decesso del suo predecessore; secondo gli antichi cataloghi il suo episcopato durò 4 anni.
^Secondo gli antichi cataloghi governò la chiesa di Châlons per 52 anni; Clause pone la sua morte nel 999 circa.
^Sono 7 gli anni di episcopato che gli attribuiscono i cataloghi medievali. Da questo vescovo fino a Geoffroy, gli anni riportati dai cataloghi non corrispondono alle cronologie di Gallia christiana e di Gams.
^Il 25 febbraio 1782 fu nominato arcivescovo di Parigi.