Emily Randall
Emily Elissa Randall (Bremerton, 30 ottobre 1985) è una politica statunitense, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato di Washington dal 2025. BiografiaNata in una famiglia di origini messicane (il padre era chicano) nella penisola di Kitsap[1], Emily Randall studiò presso il Wellesley College. Poiché sua sorella Olivia era nata con gravi disabilità, la famiglia beneficiò dell'assistenza di Medicaid e questo portò Emily a divenire un'attivista sociale[2]. Entrata in politica con il Partito Democratico, nel 2018 si candidò per un seggio all'interno del Senato di Washington e riuscì a sconfiggere lo sfidante repubblicano Marty McClendon per 104 voti[3], contribuendo alla conquista della maggioranza nell'assemblea da parte dei democratici[4]. Nel 2022, venne riconfermata per un secondo mandato dagli elettori raccogliendo il 51% dei voti[5][6]. Le sue iniziative politiche si concentrarono sulla difesa dell'aborto, sulle questioni sociali e sulla sicurezza pubblica[7][8]. A marzo del 2022, sponsorizzò un disegno di legge per abbassare di 75 centesimi il pedaggio per attraversare il ponte di Tacoma Narrows; la misura venne approvate ed entrò in vigore nell'ottobre dello stesso anno[9]. Insieme alla senatrice Claire Wilson, Emily Randall fu una delle due donne apertamente lesbiche in servizio presso il Senato di Washington[10]. Nel 2024, quando il deputato Derek Kilmer annunciò la propria intenzione di ritirarsi, Emily Randall si candidò per il suo seggio alla Camera dei Rappresentanti[11]. Durante la sua campagna elettorale per le primarie, ottenne l'appoggio pubblico di diversi esponenti politici, tra cui la senatrice Patty Murray, le deputate Marilyn Strickland e Marie Gluesenkamp Perez, gli ex governatori Christine Gregoire e Gary Locke[12]. Dopo essersi aggiudicata le primarie, affrontò nelle elezioni generali il repubblicano Drew MacEwan[13], riuscendo a sconfiggerlo con il 56,8% delle preferenze[14]. Emily Randall divenne così la prima donna a rappresentare quel distretto congressuale[4], nonché la prima latina queer eletta al Congresso[15][16][17]. Poco prima di insediarsi, si candidò per il ruolo di rappresentante delle matricole democratiche, arrivando terza nelle votazioni dietro le colleghe Luz Rivas e Sarah Elfreth[18]. Note
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