Ferrovia Centrale Umbra (azienda)
Ferrovia Centrale Umbra s.r.l., conosciuta anche con la sigla FCU, era una società ferroviaria a capitale interamente pubblico[2] che gestiva direttamente la Ferrovia Centrale Umbra e, per conto di Trenitalia, i servizi ferroviari lungo le linee statali Foligno-Terontola e Terni-L'Aquila. Dal 1º dicembre 2010 è confluita con altre aziende umbre del settore nella neo costituita Umbria Mobilità. StoriaAlla fine degli anni settanta la società "Mediterranea Umbro Aretina" che aveva in gestione la Ferrovia Centrale Umbra era sull'orlo del fallimento ma la ferrovia venne salvata con l'acquisizione da parte dalla provincia di Perugia e assunse la denominazione "Ferrovia Centrale Umbra". Da quel momento per la FCU si aprì un periodo di potenziamento tecnologico: vennero realizzate nuove saldature tre le rotaie e adattato materiale rotabile e carrelli. Il 7 agosto 1982 con legge 526 la FCU divenne una ferrovia a gestione commissariale governativa. Nel 2000 fu costituita la società a responsabilità limitata "Ferrovia Centrale Umbra", a totale capitale pubblico regionale, in ottemperanza alle direttive riguardanti le ex ferrovie concesse. Con l'elettrificazione della linea omonima, FCU ha provveduto a comprare nuove automotrici Ale 501/502, denominate "Pinturicchio". Queste automotrici sono del tipo "Minuetto" e sono certificate per percorrere la rete nazionale. Il 15 giugno 2008 Trenitalia ha subappaltato a FCU, in qualità di impresa ferroviaria, l'esercizio passeggeri sulle linee Foligno-Terontola e Terni-L'Aquila. Materiale rotabileDal 1993 la ferrovia utilizza esclusivamente rotabili a trazione diesel sulla sua tratta; per il trasporto passeggeri sono utilizzate le ALn 776 (costruite in due versioni: ALn 776 M, monocabina, e ALn 776 B, bicabina), per i merci (servizio non più attivo) le D.341 di II serie, acquisite di seconda mano dalle FS agli inizi degli anni novanta. Il parco rotabili della società comprende anche due locomotori elettrici (L.152 e L.153), costruiti dalla Breda negli anni venti, inizialmente atti alla linea a corrente alternata monofase a 11.000 V - 25 Hz, in seguito convertiti a 3.000 V corrente continua, utilizzati sino al 1992/93 per trainare treni merci (conservati a Sansepolcro) e due elettromotrici costruite dalla Stanga di Padova, le E.121 ed E.122, in corso di riparazione e revisione per l'utilizzo sotto la catenaria a 3 kV ripristinata[senza fonte]; alcune elettromotrici del gruppo E 100, precisamente le E 105, E 109 ed E 110, accantonate a Sansepolcro, noleggiate nel 1999 alla FCE per l'esercizio della metropolitana a scartamento ordinario di Catania[3] e in seguito restituite. Nel luglio del 1995 alcune unità dello stesso gruppo, precisamente le E 101÷104 e le E 106÷108, furono vendute alle Ferrovie del Gargano assieme alle rimorchiate pilota RP 222 e RP 223[4]. Nella città toscana sono accantonati numerosi carri.
Note
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