Finale Ligure
Finale Ligure (ligure[5], Finô [fi'nɒ] nella varietà locale, anticamente detto "Finaro" dal latino Finarium) è un comune italiano di 11 051 abitanti[2] della provincia di Savona in Liguria, situato in un comprensorio di circa 35 000 residenti. È il quinto comune della provincia per numero di abitanti. Finâ inL'antico nucleo medievale di Finalborgo era la capitale del Marchesato di Finale, antico Stato italiano preunitario dal 1162 al 1797; lo stesso borgo fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.[6] Gli abitanti possono essere chiamati sia "finarini" sia "finalesi"; l'aggettivo "finalese" è entrato maggiormente in uso dopo l'unificazione d'Italia, ma la variante antiquata "finarino" è tuttora usata. Geografia fisicaTerritorioIl comune è situato sulla Riviera Ligure di Ponente fra i promontori di Caprazoppa, a ovest, e di Capo Noli a est. L'abitato è attraversato da tre torrenti: il Pora, lo Sciusa e l'Aquila. La struttura urbanistica di Finale Ligure si articola in tre nuclei principali, fino al 1927 comuni distinti: Finalmarina (o Finale Marina), la zona di più recente urbanizzazione grazie al turismo, i cui abitanti sono chiamati gnabbri in dialetto finalese, Finalpia (o Finale Pia), sita sulla costa che conserva la struttura originaria della città e Finalborgo (o Finale Borgo, il capoluogo dello storico Marchesato del Finale circondato dalle antiche mura quattrocentesche e sovrastato dai castelli Govone e San Giovanni). Finale Ligure è il centro principale del comprensorio omonimo, il Finalese, anche detto "il Finale", che si estende da Spotorno a Finale Ligure, entroterra compreso. ClimaIl clima di Finale Ligure è di tipo mesomediterraneo, con ombrotipo subumido. Il crinale montuoso che si sviluppa tra il monte Settepani e il Pian dei Corsi, mantenendosi ad altitudini quasi sempre comprese tra i 1000 e i 1400 m, costituisce un'importante barriera climatica, impedendo l'influenza diretta sul clima costiero delle masse d'aria fredda che, in inverno, stazionano sulla Pianura Padana e sul versante settentrionale delle Prealpi Liguri; inoltre, i venti settentrionali, nella loro discesa verso la costa, si riscaldano per effetto della compressione adiabatica. Ne consegue che le località litoranee facenti parte del Comune di Finale Ligure abbiano un microclima caratterizzato da inverni miti, con temperature medie giornaliere che, nel trimestre dicembre-febbraio si attestano attorno ai +9/+10 °C. Anche le gelate risultano assai sporadiche (la media è appena superiore a 1 giorno/anno), così come le nevicate che sono molto rare (1 o 2 giorni di neve a decennio, contro i circa 2 giorni/anno della zona di Savona). Le parti collinari (Perti, Gorra, Olle, Monticello, Le Mànie) e quelle di fondovalle (Finalborgo, Calvisio) sono leggermente più fredde di quelle costiere (Finalmarina, Finalpia, Varigotti), rispettivamente per l'effetto dell'altitudine (comunque modesta) e dell'inversione termica; tuttavia, anche queste località sono contraddistinte da microclimi complessivamente molto miti in inverno. Le estati a Finale Ligure sono calde (valori medi di luglio e agosto lungo la fascia litoranea attorno ai +24/+25 °C), ma ventilate e meno umide che in altre zone del litorale ligure. Le precipitazioni sono moderate, attestandosi attorno a valori medi di circa 800 mm/anno e hanno distribuzione prevalentemente autunnale (ottobre-novembre) con un secondo massimo precipitativo nella prima parte della primavera (marzo-aprile). La loro distribuzione è irregolare, infatti i giorni di pioggia sono meno di 60/anno e ciò può portare sia a periodi siccitosi di discreta durata, sia a fenomeni precipitativi molto intensi, con carattere talvolta di nubifragio (si tratta di una caratteristica tipica di quasi tutta la Liguria). StoriaI numerosi ritrovamenti archeologici, rinvenuti nelle caverne e grotte del territorio del Finale, hanno permesso agli storici di datare i primi insediamenti umani già al Paleolitico[7]. Tra i siti preistorici più importanti vi è la cavità delle Arene Candide, in cui è stata rinvenuta la "sepoltura del Giovane Principe", considerata dagli storici una delle tombe paleolitiche più antiche d'Europa[7]. Reperti databili, invece, al paleolitico superiore e medio sono stati rinvenuti nella Grotta delle Fate[7] (o Caverna delle Fate), una bella struttura a sviluppo sub-orizzontale, sita nell'Arma delle Manie, attualmente interdetta alle visite. Ancora, poi, nelle Arene Candide è stato scoperto un primitivo cimitero con ben quindici individui[7]. Attualmente tali reperti, ai quali vanno aggiunti ritrovamenti di manufatti e utensili, sono in mostra presso il museo civico, sito all'interno del complesso conventuale di Santa Caterina a Finalborgo[7]. Il territorio del Finale è altresì ricco di testimonianze architettoniche preromane, romane, paleocristiane e bizantine[7]. Durante l'epoca romana, il territorio di Finale Ligure segnava il confine tra le popolazioni dei Liguri Sabazi e dei Liguri Ingauni[7], le antiche tribù presenti nel ponente ligure già in epoca preistorica. La più antica testimonianza cristiana in Liguria fu scoperta a Perti[7]. Anche dopo le invasioni barbariche il finalese rimase sotto controllo bizantino fino alla conquista da parte di Rotari nel 641. La presenza bizantina è stata documentata dagli scavi archeologici a Varigotti e nel castrum di Sant'Antonino. La prima testimonianza scritta del territorio finalese risale al 967, quando l'imperatore Ottone I in un diploma donò ad Aleramo del Monferrato molte terre, fra cui il castello di Orco, sopra Finale. Il Finale fu ereditato dal discendente di Aleramo, Enrico del Vasto, che ne ottenne l'investitura da Federico Barbarossa nel 1162, assieme alle altre terre della Marca di Savona[7]. La famiglia marchionale dei Del Carretto, discendente da Enrico, qui costituì il potente Marchesato del Finale[7], annettendosi altri feudi minori, ma si scontrò, soprattutto per ragioni commerciali, con la Repubblica di Genova, proprietaria della quasi totalità dei porti della Liguria[7]. Genova impose ai Del Carretto le convenzioni commerciali del 1290 e del 1340. Nel 1385 la repubblica acquisì il dominio di metà del feudo, con sentenza emessa dal doge Antoniotto Adorno, mai riconosciuta dall'imperatore. Poco dopo, però, Galeotto I Del Carretto e suo fratello Giovanni respinsero il controllo genovese dopo aver ottenuto la protezione dei Visconti prima e degli Sforza poi. Tra il 1447 e il 1448 Genova invase il marchesato e distrusse Finalborgo e Castel Govone: eventi descritti dallo storico Gianmario Filelfo[7]. Due anni dopo, Finale tornò nelle mani della famiglia carrettesca con il determinante aiuto dei francesi, finalmente liberi dall'impegno bellico contro gli inglesi nella lunga guerra dei cento anni e presenti nella Repubblica di Asti. Nel 1496 Alfonso I Del Carretto ottenne da Massimiliano I la totale investitura del marchesato, confermata al figlio Giovanni II Del Carretto da Carlo V nel 1529. Tra il 1507 e il 1514 Alfonso I fu estromesso dal governo del marchesato dal fratello Carlo Domenico, cardinale, amico sia del papa ligure Giulio II (che l'aveva voluto presso di sé a Roma come alto prelato, nonostante non avesse mai formulato i voti ecclesiastici), sia del re di Francia Luigi XII, con cui era entrato in stretti rapporti perché "oratore" (cioè ambasciatore) pontificio presso la corte francese. Era il periodo di massima estensione del marchesato che, dopo la vittoriosa guerra contro Genova, aveva esteso i suoi domini oltregiogo, in val Bormida, fino a Saliceto e a Paroldo, sulle Alte Langhe: una stagione di ricchi commerci e d'intenso rinnovamento edilizio. Ma fu una stagione di breve durata. Nel 1558, facendo leva sulla ribellione di alcuni finalesi al malgoverno di Alfonso II Del Carretto, Genova invase nuovamente il marchesato. Seguirono alcuni decenni di turbolenza politica, ma i dettagli riguardano piuttosto la storia del Marchesato di Finale. La Spagna riuscì a impadronirsi del Finale definitivamente nel 1602. Il Finale, comunque, rimase formalmente un feudo imperiale anche se feudatario ne era direttamente il re di Spagna. Ed era un possedimento importante, in quanto punto terminale e unico porto di accesso, in mano spagnola,[8] di una striscia di territorio imperiale, il Cammino spagnolo, che passando dal milanese alla Valtellina arrivava fino ai Paesi Bassi ed era indispensabile per il trasporto di truppe dirette o provenienti dalla Spagna o dal Regno di Napoli. Il possedimento spagnolo portò inoltre a una nuova rivalutazione del patrimonio culturale e religioso del marchesato, ampliato e rivisto nel XVI secolo già in epoca carrettesca, oltreché una generale ristrutturazione e fortificazione dei castelli e forti del finalese. La dominazione spagnola perdurò per oltre un secolo e sarà solo nel 1707 che cessò ufficialmente dopo la crisi apertasi nel 1700 alla morte di Carlo II di Spagna. Ben presto le mire espansionistiche della Repubblica di Genova assorbirono anche l'ex marchesato filo spagnolo del Finale, con ufficiale acquisizione dei possedimenti nel 1713[7]. Genova fu quindi la nuova feudataria del marchesato, esercitando il proprio potere tramite un governatore, ma a causa dei passati trascorsi in cui fu nemica (da segnalare la distruzione di Castel Gavone già nel 1715) faticò non poco a "domare" la comunità del Finale, soprattutto nel 1730 e 1734 con lo scoppio di alcune rivolte paesane[7]. Con la morte di Carlo VI d'Asburgo, nel 1740, il territorio fu nuovamente soggetto ai movimenti bellici, questa volta delle truppe austriache, piemontesi, inglesi, francesi e spagnole impegnate nella guerra di successione austriaca del 1746[7]. Il dominio genovese fu confermato col Trattato di Aquisgrana[7], nonostante le ambizioni dei Savoia, che si erano impadroniti del marchesato del Finale nel biennio precedente. Oramai persa l'antica grandezza del marchesato, ne mantenne tuttavia il titolo anche se ininfluente e importante come una qualsiasi cittadina ligure della repubblica. La pagina conclusiva dell'antico Stato fu l'invasione nel 1795 dell'esercito francese di Napoleone Bonaparte[7] impegnato nella Campagna d'Italia. Decaduto il marchesato, soppressa la repubblica genovese e costituita la Repubblica Ligure nel Primo Impero francese dal 1805, anche il Finale seguì le successive vicende storiche del territorio ligure rientrando dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento della Maremola, con capoluogo Pietra. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, farà parte del I Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione delle Arene Candide e dal 1803 centro principale del V Cantone delle Arene Candide nella Giurisdizione di Colombo. Dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte. Nel 1815 i tre principali territori vennero inglobati nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della repubblica ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel IV mandamento di Finalborgo del circondario di Albenga, facente parte della provincia di Genova; nel 1927 passò sotto la neo costituita provincia di Savona[9]. Nello stesso anno avvenne l'istituzione del comune di Finale Ligure, dalla fusione dei tre preesistenti comuni di Finalborgo, Finale Marina e Finale Pia.[10] Nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, anche Finale Ligure fu colpita dalle persecuzioni antiebraiche con l'arresto il 13 febbraio 1944 di Albertina Reutlinger, un'anziana signora ebrea; morirà ad Auschwitz.[11] Da Finale saranno deportati a Mauthausen anche alcuni operai della Piaggio come ritorsione per la loro partecipazione allo sciopero generale del 1 maggio 1944.[12] Dal 1973 al 30 aprile 2011 è stata la sede amministrativa della Comunità montana Pollupice, quest'ultima unita alla Comunità montana Ingauna con la Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008[13]. Dal 30 aprile 2015 al 31 dicembre 2019 ha fatto parte dell'Unione dei comuni del Finalese, di cui ne ospitava la sede amministrativa. Simboli
«Dorato con cinque bande rosse inclinate dall'alto verso il basso e da sinistra verso destra. Lo scudo è fregiato con fronde di ulivo sulla destra e di quercia sulla sinistra sormontato da una corona turrita»
«Drappo oro e rosso frangiato d'oro con al centro lo stemma civico e la scritta centrata in oro Città di Finale Ligure»
«Vessillo di colore giallo con cinque bande trasversali di colore rosso» Lo stemma è stato concesso con il regio decreto del 7 luglio 1927[14], riprendendo i colori della famiglia Del Carretto. La somiglianza con la bandiera della Catalogna, regione spagnola con la quale Finale ebbe stretti rapporti commerciali, determinò (probabilmente in tempi recenti) il trasferimento allo stemma carrettesco della leggenda per cui le bande rosse sarebbero la traccia insanguinata delle dita di un eroe ferito al termine di una battaglia contro i mori. Nella sua prima versione questa leggenda si riferisce a Goffredo il Villoso, conte di Barcellona. Nel caso finalese la vicenda dovrebbe essere attribuita a Enrico I Del Carretto e il colore dorato sarebbe quello del turbante del principe di Joppe (Giaffa), da lui vinto in battaglia. Come quella finalese anche la leggenda catalana sembra essere piuttosto recente. I colori giallo/oro hanno una storia più antica che lega Finale all'Occitania, all'Aquitania e al Regno d'Aragona. OnorificenzePer la sua importanza storica Finale Ligure è stata insignita del titolo di Città con decreto del presidente della Repubblica del 6 novembre 2006. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
Architetture civili
Architetture militari
Finale e il suo marchesato era protetta da tre castelli, ora in parte demoliti:
Aree naturaliNel territorio di Finale sono state ritrovate numerose caverne, abitate dall'uomo primitivo, i cui importanti reperti sono oggi collocati nel museo archeologico di Finale.
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[15] Etnie e minoranze straniereSecondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Finale Ligure sono 843[16], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[17]: Lingue e dialettiNell'area geografica del Finalese è diffuso il dialetto finalese (finarìn), varietà della lingua ligure con proprie caratteristiche peculiari. Qualità della vitaLa Guida Blu 2011 di Legambiente ha assegnato due vele alla città, l'unità di misura" che l'associazione ambientalista utilizza per valutare l'impegno delle amministrazioni comunali costiere nella tutela del mare, del territorio e nelle politiche di sostenibilità. CulturaIstruzioneBiblioteche
ScuoleFinale Ligure è sede dei seguenti istituti scolastici statali, inerenti al ciclo scolastico della scuola secondaria di secondo grado:
Musei
MediaCinemaA Finale Ligure sono stati girati alcuni "esterni" di famose pellicole:
TVVi sono state girate (sia a Finalmarina che Finalborgo e Finalpia) anche molte sequenze di Rosso San Valentino, serie televisiva italiana trasmessa dal 23 aprile all'8 maggio 2013 su Rai 1 (girata anche a Noli, all'ospedale di Santa Corona di Pietra Ligure e all'aeroporto di Genova; e, fuori Liguria, nel centro storico di Nettuno e nel Villaggio del fanciullo / Repubblica dei ragazzi di Civitavecchia). È stata girata a Punta Crena la drammatica sequenza finale dell'ultima puntata della prima stagione della fiction di RAI 1 Blanca.[19][20][21] Eventi
Geografia antropicaNell'entroterra retrostante fanno anche parte del territorio comunale le frazioni di Olle, Gorra, Perti, Monticello, San Bernardino, Calvisio, Verzi[1] per una superficie territoriale di 33,53 km². Più distante, verso Noli, la frazione di Varigotti, famoso per la sua spiaggia e per le caratteristiche abitazioni dei pescatori, in riva al mare, in stile saraceno. Confina a nord con i comuni di Calice Ligure, Orco Feglino, Vezzi Portio e Noli, a sud con il mar Ligure, ad ovest con Tovo San Giacomo e Borgio Verezzi, ad est con Noli. EconomiaÈ un'importante e rinomata stazione di soggiorno turistica nota per il suo clima mite in ogni stagione, rinomata per il suo mare e le sue spiagge sabbiose, con apprezzabili e gradevoli insediamenti collinari. Dal 2007 Finale Ligure ha nuovamente ottenuto l'ambito riconoscimento della Bandiera blu istituito nel 1987, anno europeo per l'ambiente. La campagna è curata in tutti gli stati europei dagli organi locali della FEE che, attraverso un Comitato nazionale di Giuria, effettuano delle visite di controllo delle cittadine candidate per poi proporre alla FEE Internazionale le candidature della nazione. La Bandiera blu viene consegnata per due meriti: la Bandiera blu delle spiagge certifica la qualità delle acque di balneazione e dei lidi, mentre la Bandiera blu degli approdi turistici assicura la pulizia delle acque adiacenti ai porti e l'assenza di scarichi fognari. La Bandiera blu è un riconoscimento conferito dalla FEE (Foundation for Environmental Education) alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici. Altro importante riconoscimento di tutela ambientale sono le due vele concesse dalla Guida Blu di Legambiente. La città di Finale Ligure è stata anche insignita nel 2011 con la targa "Città Animal Friendly" dal Ministero del Turismo. Nella appartata e ordinata zona industriale fioriscono varie attività artigianali, a ponente della città si trovava anche uno stabilimento aeronautico della Piaggio Aero Industries, impresa italiana di costruzione di velivoli civili e militari ormai trasferita a Villanova d'Albenga. La storia dell'azienda e del suo impatto sul territorio è stata ricostruita nel film Un secolo al volo di Teo Del Luigi[23]. Anche la produzione agricola, tipica della riviera ligure di ponente, ha il suo posto importante nell'economia locale. La località ha ottenuto dalla FEE-Italia (Foundation for Environmental Education) il conferimento della Bandiera blu per la qualità delle sue spiagge nel 2016, e il rione Finalborgo fa parte dell'associazione I borghi più belli d'Italia. Infrastrutture e trasportiStradeIl territorio di Finale Ligure è attraversato principalmente dalla strada statale 1 Via Aurelia che permette il collegamento stradale con Borgio Verezzi, ad ovest, e Noli ad est. Altre arterie sono la strada provinciale 490 che, attraverso il colle del Melogno, collega il territorio ligure al Piemonte; la provinciale 8 per Vezzi Portio, la SP 17 per Calice Ligure e la SP 27 per Orco Feglino. Inoltre è facilmente raggiungibile grazie al proprio casello autostradale sull'autostrada A10. FerrovieFinale Ligure è dotata di una propria stazione ferroviaria sulla linea ferroviaria Ventimiglia-Genova nel tratto locale compreso tra Ventimiglia e Savona. La stazione ferroviaria di Finale Ligure è ben servita sia dai treni locali e regionali che da quelli a lunga distanza interregionali. La linea ferroviaria Genova - Finale Ligure è già funzionante a doppio binario, oltre Finale Ligure, nella tratta ancora a binario unico di km 52. Il completamento del raddoppio della tratta da Finale a San Lorenzo al Mare, è stato progettato interamente a monte dell'attuale tracciato, e sarà realizzato mediante due fasi funzionali: per la prima tratta di circa 18,5 km, da Andora a San Lorenzo, il nuovo tracciato è stato aperto l'11 dicembre 2016; per la seconda tratta, di circa 31,5 km, in corso di progettazione definitiva, quella da Finale ad Andora (a completamento della intera linea Finale Ligure - Ventimiglia), il termine dei lavori era previsto nel 2014 ma i tempi stanno slittando di quasi 10 anni). Quest'opera darà anche un valido supporto al decongestionamento delle autostrade liguri oggi fortemente sotto pressione da traffico, specie nei mesi estivi e nei fine settimana. Le ferrovie prevedono di passare dagli attuali 85 ai ben 200 treni al giorno (proiezioni secondo le stime attuali). Amministrazione
GemellaggiFinale Ligure è gemellata[25] con:
Altre informazioni amministrativeFinale Ligure fa parte dell'Unione dei comuni del Finalese, di cui ospita la sede. SportLa Città di Finale Ligure ha ottenuto nel 2012 il titolo di "European Town of Sport".
ArrampicataA Finale Ligure si trovano un gran numero di falesie e pareti di roccia su cui viene praticata l'arrampicata sportiva, con gradi che vanno dal 3a all'8c.[26][27] Tra gli anni sessanta e la fine degli anni ottanta Finale Ligure è stato uno dei luoghi simbolo in cui l'arrampicata europea si è sviluppata nella direzione dell'arrampicata sportiva separandosi dall'alpinismo. Infatti nonostante non ci fossero cime notevoli da raggiungere e nonostante il clima sia mite la scalata a Finale Ligure si è focalizzata nel corso degli anni alla ricerca di un gesto tecnico e di un grado di difficoltà sempre maggiore. Tra coloro che hanno aperto e chiodato numerose vie nella zona di Finale Ligure ci sono: Gianni Calcagno, Alessandro Grillo, Giovanni Massari, Martino Lang, Andrea Gallo, Patrick Berhault, Nicola Ivaldo, Luca Biondi, Marco Zambarino e Luciano Zambarino, Vittorio Olinto Simonetti.[28][29][30][31] Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
|