Dopo aver subito il terribile lutto della perdita della figlia, Neil Armstrong entra alla NASA nel 1962. Dopo una carriera come pilota collaudatore dell'aereo-razzo X-15 Armstrong, assieme a David Scott, aggancia in orbita il modulo Agena nel corso della missione Gemini 8. Dopo aver ricevuto la notizia della morte dell'equipaggio di Apollo 1 e dopo aver testato, sopravvivendo ad un incidente grazie al seggiolino eiettabile, il prototipo del modulo lunare, partecipa alla missione Apollo 11 e diviene, il 20 luglio 1969, il primo uomo a mettere piede sulla Luna.
Personaggi
Neil Armstrong, interpretato da Ryan Gosling: astronauta che divenne il primo uomo a posare piede sulla Luna.
Janet Shearon Armstrong, interpretata da Claire Foy: prima moglie di Armstrong.
Nel 2003 la Warner Bros. acquista i diritti cinematografici della biografia First Man: The Life of Neil A. Armstrong per farne un film prodotto e diretto da Clint Eastwood. Successivamente la Universal acquista i diritti pianificando un film biografico intitolato First Man.
Le riprese del film, il cui budget è stato di 59 milioni di dollari,[3] sono iniziate nell'ottobre 2017 ad Atlanta e sono terminate nel febbraio 2018. Alcune sequenze sono state filmate con cineprese IMAX70 millimetri.
Promozione
Il primo teaser trailer del film viene diffuso a sorpresa dal regista Chazelle al Las Vegas CinemaCon il 25 aprile 2018.[4]
L'8 giugno 2018 viene diffuso il primo poster ufficiale del film,[5] seguito poche ore dopo dal primo trailer esteso.[5][6]
La pellicola è stata distribuita nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 12 ottobre 2018,[1] ed in quelle italiane dal 31 ottobre seguente.[9]
Divieti
Negli Stati Uniti il film è stato vietato ai minori di 13 anni non accompagnati da adulti per la presenza di "scene di pericolo e linguaggio non adatto".[10]
Accoglienza
Incassi
Nel weekend d'esordio negli Stati Uniti il film si posiziona al terzo posto del botteghino incassando 16,5 milioni di dollari, dietro Venom e A Star Is Born.[11] In totale ha incassato 105,7 milioni di dollari in tutto il mondo, di cui 44,9 negli Stati Uniti.[3]
Critica
Sull'aggregatore Rotten Tomatoes il film riceve l'87% delle recensioni professionali positive, con un voto medio di 8,1 su 10 basato su 462 critiche,[12] mentre su Metacritic ottiene un punteggio di 84 su 100, basato su 56 recensioni.[13]
Antonio Dini di Fumettologica lo definisce "un film intimista e psicologico", riconoscendone una profondità non viziata da spettacolarizzazioni inutili.[14]
Il film ha suscitato alcune critiche per aver omesso l'iconica scena in cui Neil Armstrong piazza la bandiera statunitense sul suolo lunare. Tra gli altri, il senatorerepubblicano statunitense Marco Rubio ha accusato tramite il suo profilo twitter il film ed il regista di antipatriottismo.[30] La scelta è stata difesa dagli eredi della famiglia Armstrong, ma criticata da Buzz Aldrin, compagno di Neil nella missione Apollo 11.[31] Il regista Damien Chazelle ha precisato:[30]
«Il mio obiettivo con questo film era quello di condividere il non visto, gli aspetti più sconosciuti della missione. In particolare la storia personale di Neil Armstrong e di ciò che ha pensato o sentito durante quelle celebri ore.»