Fondazione Edmund MachLa Fondazione Edmund Mach (Fondazione Mach o solo Fem)[1], sita in Trentino-Alto Adige, è un'organizzazione che persegue gli obiettivi d'istruzione e ricerca scientifica in campo agrario dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige, fondato dalla dieta della regione austro-ungarica del Tirolo, il 12 gennaio 1874.[2] L'istituto aveva lo scopo di promuovere una rinascita dell'agricoltura tirolese ed ebbe come primo direttore Edmund Mach. Nel 1990[3] è stato costituito come ente provinciale e, a partire dal 2002, si è articolato in un centro scolastico (dalle superiori all'università[4]), in un centro sperimentale (con obiettivi come il miglioramento genetico del melo o della vite[5]) e in un centro per l'assistenza tecnica. Dal 2008, assieme al Centro di Ecologia Alpina (CEA), è diventato una fondazione privata con capitale pubblico[6], la "Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige". Nell'istituto sono vinificate le uve provenienti dai 50 ettari di terreno di proprietà e il prodotto è conservato nella cantina realizzata nell'ex convento agostiniano, risalente al XII secolo. La produzione è stimata in circa 250.000 bottiglie di vino, 15.000 di grappa e 10.000 di spumante[7]. Attuale presidente è Mirco Maria Franco Cattani. StrutturaLa fondazione è suddivisa in tre centri, supportati da un servizio amministrativo centralizzato:
Ricerca e innovazioneMiglioramento genetico delle RosaceaeUna delle maggiori aree di ricerca della Fondazione è il miglioramento feno-genetico della mela[10] (ossia delle sue qualità organolettiche: sapore, colore, forma, croccantezza, conservabilità etc.) e della struttura del melo (produzione, colonnarietà, auto-dirado, resistenza ai parassiti e alle malattie per ridurre le operazioni sul campo nonché le irrorazioni di pesticidi). Tutto questo è ottenuto con sistemi d'incrocio classici (impollinazioni), supportati da quelli molecolari[11]: sequenziamento e analisi del DNA. A tal fine, nel corso del 2007/2008, si è ottenuta la sequenza del DNA del melo (circa 13 miliardi di nucleotidi sequenziati) e nel 2009 i ricercatori hanno effettuato l'assemblaggio e la ricostruzione del contenuto ordinato dei geni dei suoi 17 cromosomi. Il sequenziamento, coordinato dalla Fondazione E. Mach – Ist. Agrario San Michele all'Adige, ha prodotto una pubblicazione uscita nell'agosto 2010 sul sito on line della rivista scientifica “Nature Genetics”[12]. Note
Voci correlateCarta di San Michele all'Adige Altri progetti
Collegamenti esterni
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