Frascati (vino)
Il Frascati è una DOC riservata ad alcuni vini la cui produzione è consentita nella provincia di Roma.[1] Vitigni con cui è consentito produrlo
Zona di produzioneLa zona di produzione del "Frascati DOC" comprende per intero il territorio dei comuni di Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, ed in parte quelli di Roma e Monte Compatri. La zona della DOC “Frascati” si estende per 8 300 ettari sul versante settentrionale dei Colli Albani. Si tratta di terreni di origine vulcanica (ad iniziare da 600 000 anni fa, la zona è stata interessata dall'attività del cosiddetto “Vulcano Laziale”) costituiti da ceneri e lapilli sedimentati in strati di notevole spessore più o meno cementati.[1] Sono presenti:
La loro altitudine è compresa tra i 70 e i 500 m s.l.m., con pendenza variabile ed esposizione ad ovest e a nordovest.[1] Il loro clima è di tipo mediterraneo di transizione con precipitazioni medie annue di 920 mm, moderata aridità estiva (pioggia 120 mm). Temperatura media di 14,6 °C, con temperatura media inferiore ai 10 °C per 3-4 mesi (minima di 3,4-4,0 °C) e una temperatura relativamente elevata e ottima insolazione nei mesi di settembre ed ottobre (in qualche anno anche fino al mese di novembre).
Tecniche di produzioneDensità minima 3 000 ceppi/ha). È vietata ogni pratica di forzatura, ma consentita l'irrigazione di soccorso. Non sono ammessi impianti a tendone. Tutte le operazioni di vinificazione debbono essere effettuate nella zona prevista per la DOC, ma sono ammesse eccezioni.[1] Caratteristiche organolettiche
StoriaUn anonimo cronista al seguito di quello splendido mecenate e raffinato buongustaio che fu il cardinale Scipione Borghese- l'artefice delle più belle e fastose ville tuscolane[senza fonte] - così descrive le bellezze dei luoghi, che già in quel tempo, prima della metà del Seicento, era giustamente rinomato: "della bontà del sito non mi è necessario dirlo, perché la virtù et la varietà et la opportunità del terreno si mostra pur anco hoggidì, quando le sue vigne producono frutti et liquori di tale squisitezza, che io non intendo in quale parte si trovino migliori". Tra i più antichi ed illustri intenditori del "Frascati" - anche perché ne fu il primo e più autorevole estensore delle norme di coltivazione e vinificazione nel suo celebre trattato De Agricultura - spicca certamente Marco Porcio Catone detto Il Censore. Originario di una famiglia di viticultori tuscolani, uomo sapiente, abile politico e oratore, capitano valoroso, governatore di province, gradiva egli stesso porsi al lavoro delle sue terre assieme ai propri dipendenti, dividendone poi il cibo semplice ed il vino genuino. Varrone ricorda le feste tuscolane "Vinalia" per il vino nuovo del Tuscolo ed alcuni provvedimenti relativi alla sua esportazione in Roma. Con questo buon vino, al dire di Macrobio, Ortensio innaffiava i celebri platani che aveva piantato sulle liete pendici tuscolane perché crescessero più rigogliosi. In questa carrellata dei più antichi cultori e frequentatori del Tuscolo, come non ricordare il grande Marco Tullio Cicerone, che vi possedeva la prediletta tra le sue ville dove amava rifugiarsi di preferenza e da dove trasse il titolo la sua più celebrata opera filosofica, le "Tusculanae disputationes"? Anche Lucullo, il celebre generale romano, passato alla storia più per la predilezione della buona tavola che per quella di armi e di studi, possedeva una splendida villa alle falde del Tuscolo dove si dilettava ad invitare amici, quali Cicerone e Catone l'Uticense - pronipote del grande Marco Porzio - ospiti non solo della sua fornitissima biblioteca ma altresì dei suoi famosissimi banchetti, dove certamente il vino tuscolano scorreva abbondante. Si deve giungere a Paolo III Farnese (1533-49) - Papa italianissimo, che prima di salire al soglio di Pietro era stato vescovo suburbicario di Tuscolo ad aveva appreso ad amare Frascati e le sue bellezze naturali, per vedere ristabilire la supremazia del Frascati sul vino d'Oltralpe. Dopo aver dichiarato che " i vini francesi danno alla testa" Paolo III li bandì senz'altro dalla sua mensa. Dopo la seconda metà del secolo XVI fu assai sentita la necessità di tutelare il costo della vendita dei vino, destinati al popolo. Coincide con questo movimento di vera e propria tutela del consumatore l'apparizione della "fojetta" (1589) imposta da Sisto V. Precursore di questo regime di tutela fu Marcantonio Colonna, Signore e Vicario di Giulio II della Rovere, che negli statuti concessi alla città di Frascati stabiliva in alcuni importantissimi articoli regole che ancor oggi vengono ribadite in decreti. Precisamente detta l'art. 96: "che il vino delli forestieri si venda a ellezione dei soprastanti" (quindi un Consorzio di Difesa e Tutela ante litteram). "Statuimo et ordiniamo che qualunque del detto castello, ovvero altri che venda vino, che lo portassi fori d'esso castello, a vendere in esso, che sia vino latino, non sia lecito a nessuno venderlo più di quello che gli sarà imposto dagli soprastanti, et chi contraffarà paghi pena di soldi vinti per qualunque volta et per qualunque misura". Il Dalmasso, nella sua "Storia della vite e del vino in Italia", ricorda come il medico di Sisto V, Andrea Bacci, autore di uno dei primi trattati sui vini d'Italia, avesse definito Frascati "luogo di delizie, generoso di uve e di vari frutti", mettendo in evidenza che quegli industriosi coltivatori avevano propagato nelle loro vigne le viti più elette d'Italia" dalle quali si ottenevano vini che venivano forniti "ai conviti principeschi, nonché alle mense borghesi di Roma". DisciplinarePrecedentemente all'attuale disciplinare questa DOC era stata:
Il precedente disciplinare prevedeva: Produzione uva per ettaro: t 14,0 Resa massima dell'uva in vino: 70 % Vitigni con cui è prodotto:
in tale ambito le altre varietà di vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Lazio, presenti nei vigneti, possono concorrere sino ad un massimo del 15 % Caratteristiche organolettiche:
La denominazione prevedeva anche il "Frascati Superiore" ed il "Frascati Cannellino" che nel 2011 sono stati inseriti in due nuove DOCG: la Frascati Superiore DOCG e la Cannellino di Frascati. Inoltre prevedeva il Frascati novello che non ha più diritto ad alcuna denominazione. Abbinamenti consigliatiIl Frascati si accompagna perfettamente ad antipasti, minestre, primi piatti secondi piatti di pesce e carni bianche, formaggi di media stagionatura, oltre ad essere utilizzato come ottimo aperitivo. ProduzioneProvincia, stagione, volume in ettolitri
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