Giovanni NicosiaGiovanni Nicosia, noto anche con lo pseudonimo di Sam (Riesi, 11 ottobre 1919 – Roma, 1972), è stato uno scrittore, giornalista e partigiano italiano. Autore di due libri, Il grande tumulo (1965, Rizzoli) e L'uomo tagliato dall'uomo (1970, Cappelli Editore) al primo dei quali si è ispirata liberamente la pellicola La ragazza dei lillà di Flavio Mogherini. Durante la Seconda guerra mondiale combatté sul fronte greco-albanese; contribuì poi alla Resistenza come caposquadra garibaldino nei monti, comandando un Distaccamento della IV Brigata "Elsio Guarrini"[1]. Dopo la Liberazione, nel 1946, chiamato da Cesare Pavese, entra a far parte della redazione della casa editrice Einaudi[2] come correttore di bozze, rimanendovi per circa un triennio, e per la stessa editrice traducendo dal russo Il Paese di Dio (1936) di IIljà Ilf e Evghenij Petrov. Nel 1953 si trasferì in Brasile, ove soggiornò per circa 3 anni[3]. Durante il periodo in Sudamerica, Nicosia assistette a diverse esperienze rivoluzionarie, quivi tornando poi come combattente al fianco del rivoluzionario Che Guevara nella guerriglia di Bolivia[1]. Proprio questa esperienza gli fornì l'ispirazione per la sua opera L'uomo tagliato dall'uomo[2]. Successivamente si dedica al giornalismo redazionale e riviste e quotidiani, con articoli letterari e brani di narrativa, occupandosi anche di critica d'arte e di scenografia cinematografica. Degna di nota è la grande amicizia con lo scrittore Italo Calvino, conosciuto durante gli anni della Resistenza, con il quale mantenne una corrispondenza privata[2][4]. Opere
Note
|