Guglielmo Aurini[1], che a volte si firmava con l'anagramma Inirua o Giaur, pubblicò buona parte dei suoi scritti su riviste (Rivista abruzzese di scienze, lettere ed arti, Corriere Abruzzese, L'Abruzzo, Arte di Adolfo Venturi, Rassegna d'arte e storia di Firenze, Roma di Flery, L'Ordine di Ancona, La Valtellina di Sondrio, Ars Nova, La Scure e Libertà di Piacenza).
I suoi primi articoli di cronista e critico d'arte furono pubblicati su La Vedetta di Teramo, in occasione della Mostra artistica di Teramo del 1888, occupandosi appena ventiduenne della sezione di arte moderna.
La passione per l'arte e l'archeologia lo indusse a trasferirsi a Roma, dove iniziò una nuova carriera nell'amministrazione delle Poste. Ivi, a più diretto contatto col mondo accademico, oltre alle mostre d'arte, poté seguire, in veste di giornalista, le lezioni di Adolfo Venturi sulla storia dell'arte, insieme a quelle di Emanuel Löwy sull'archeologia e di Rodolfo Lanciani sulla topografia romana.
A Chieti, dove visse nel periodo dal 1915 al 1918, assistette alla scoperta degli affreschi rinvenuti nella demolizione della chiesa di San Domenico e alla scoperta di avanzi dell'antico acquedotto romano, venuti alla luce durante lo scavo delle fondazioni del palazzo provinciale.
Fu nominato "ispettore dei monumenti e scavi" e pubblicò diversi scritti su Chieti e l'arte teatina; nel 1917, venne dato alle stampe il saggio Su le opere d'arte esistenti in Chieti, con il quale diede inizio a uno studio sistematico della storia e delle opere di Chieti.
Scrisse la Piccola guida dei monumenti di Piacenza per i congressisti del 36º congresso geologico italiano e la Guida di Piacenza e provincia[3].
A Piacenza fece parte dell'associazione culturale "Amici dell'arte", che nel novembre 1923 diede vita alla pubblicazione del periodico Ars Nova, per il quale Guglielmo fu collaboratore e autore di diversi articoli.
A lui sono state intitolate due pubbliche strade, una a Tortoreto Lido e una nella frazione Ostia Antica di Roma.
Alcune pubblicazioni
Vengono di seguito alcune pubblicazioni dei 333 scritti editi:
"Una festa del lavoro", in Corriere Abruzzese, Teramo, 13 agosto 1890 (nell'articolo si annuncia il completamento dei lavori di copertura del Castello Della Monica in Teramo e dei festeggiamenti relativi)
La Sala Palizzi in Roma, Teramo, Tip. del Corr. Abruzzese, 1892
"Il ritratto di Nicola da Guardiagrele", in Corriere Abruzzese, Teramo, 8 aprile 1896
"Gli scavi di S. Anna", in Corriere Abruzzese, Teramo, 11 aprile 1896
"La valle della Pescara: impressioni d'arte", in L'Abruzzo, Lanciano, a. I, n. 3, marzo 1920, pp. 173–175
La restituzione alla Valtellina dei suoi tesori d'Arte, Sondrio, Arti Grafiche Valtellinesi, 1920
Piccola guida dei monumenti di Piacenza. Ad uso dei congressisti del XXXVI Congresso geologico italiano, Piacenza, Soc. Tip. ed. Porta, 1923
Piacenza e provincia. Guida storica, artistica, amministrativa, commerciale e agricola, Torino, Ediz. Pro Orfanotrofio Militare Nazionale, Soc. Tip. Editoriale Porta, 1924
"L'antica arte abruzzese a Torino", in "Il Risorgimento d'Abruzzo e Molise", Roma, 10 ottobre 1926
^Un'ampia bio-bibliografia è stata a lui stata dedicata da Lucio De Marcellis in «Notizie dalla Dèlfico», n. 2/1995, Teramo, Edigrafital, pp. 4-40. Vi è riportata la biografia, l'elenco commentato degli scritti editi (333 titoli), la bibliografia commentata e l'elenco dei manoscritti conservati presso la Biblioteca Provinciale «A. C. De Meis» di Chieti e la «M. Dèlfico» di Teramo.
^M. Rigillo scrisse su "Libertà" del 12 giugno 1924 che ...l'egregio cav. Aurini meriterebbe, per questa sua nobile fatica, per lo meno la cittadinanza onoraria della terra che ha così meritatamente messa in valore.
Bibliografia
Giuseppe Iavicoli, "Guglielmo Aurini", in La Fiaccola, Ortona, 31 marzo 1917;
A. M. Zecca, "Guida di Piacenza e Provincia", in Il Nuovo Giornale, Parma-Piacenza, 21 giugno 1924;
M. Rigillo, "Guglielmo Aurini", in Libertà, Piacenza, 15 agosto 1926;
Lucio De Marcellis, "Aurini Guglielmo. Archeologo e scrittore d'arte", in Notizie dalla Delfico, n. 2/1995, Teramo, Edigrafital, pp. 4–40;
Voce "Aurini Guglielmo", in Dizionario Biografico Piacentino (1860-1980), Piacenza, Banca di Piacenza, 2000, p. 22;
Umberto Russo e Edoardo Tiboni, L'Abruzzo nel Novecento, Istituto nazionale di studi crociani e Centro nazionale di studi dannunziani, Pescara, dicembre 2004;
"Guglielmo Aurini", in Conosciamoci e facciamoci conoscere. Teramani noti e meno noti, a cura di Alida Scocco Marini, Teramo, Edigrafital, 2005, pp. 37–38;
Lucio De Marcellis, "Aurini Guglielmo", in "Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico", Castelli (Te), Andromeda editrice, 2006, vol. 1, pp. 181–188;
Gianpaolo Angelini, «Altari lignei in Valtellina di evidente influenza tedesca». Guglielmo Aurini e la riscoperta della scultura lignea d'oltralpe in provincia di Sondrio, in Pulchrum. Studi in onore di Laura Meli Bassi, Società Storica Valtellinese, Sondrio 2009, pp. 237–252.