João da Cruz e SousaJoão da Cruz e Sousa (Nossa Senhora do Desterro, 24 novembre 1861 – Estação do Sítio, 19 marzo 1898) è stato un poeta brasiliano. BiografiaDi origine africana, figlio di due schiavi, venne educato dai padroni che lo indirizzarono verso un percorso di formazione culturale culminato con l'Ateneu provincial Catarinense, dove Cruz e Sousa ritornò come insegnante. Terminati gli studì dovette affrontare non poche difficoltà per inserirsi nel mondo del lavoro, a causa di motivi razziali[1]. Quindi fu costretto a mutare vari lavori ed ebbe vita travagliatissima. Ispirato dalle letture di Edgar Allan Poe e Charles Baudelaire, divenne uno dei più validi rappresentanti dell'estetica simbolista: strinse una profonda amicizia con il poeta Alphonsus de Guimaraens[2]. LÉSBIA Cróton selvagem, tinhorão lascivo, Nesse lábio mordente e convulsivo, Lésbia nervosa, fascinante e doente, Dos teus seios acídulos, amargos, Le sue opere poetiche non furono accette al pubblico e ai critici, ma a partire dal 1920 sono state rivalutate, come documento di una poesia di fine-secolo e quindi di transizione. Uno dei temi principali inserito nelle opere di Cruz e Sousa è quello della liberazione dalla schiavitù, sia del peccato sia del dolore, necessaria per raggiungere una sorta di oblio. Nella composizione Cristo di bronzo, la divinità è di colore, travolta dalle passioni e dal peccato, mentre in Evocações (Evocazioni), l'autore esprimerà il tragico dolore dei neri. Opere principali
NoteBibliografia
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