Joe ColomboJoe Colombo, pseudonimo di Cesare Colombo (Milano, 30 luglio 1930 – Milano, 30 luglio 1971), è stato un designer e architetto italiano. È noto per il suo stile definito "futuribile", caratterizzato da forme insolite e originali, abbinate a sistemi d'arredo dinamici e flessibili, spesso contraddistinti per la predominanza di moduli, metalli e colori sgargianti.[1] BiografiaNato il 30 luglio 1930, era il secondogenito di una famiglia benestante di Milano. Aveva due fratelli; suo padre Giuseppe era un imprenditore che ereditò un'azienda di nastri e la trasformò in una manifattura di conduttori elettrici. Colombo arrivò al design relativamente tardi. La sua formazione, tra il 1949 e il 1955[1], si era infatti concentrata tra la pittura e la scultura d'avanguardia. Si diplomò all'Accademia di belle arti di Brera. In questo periodo si unì al Movimento Nucleare, partecipando nel biennio 1952-1954 a diverse mostre con altri artisti come Enrico Baj, Sergio Dangelo, Lucio Fontana e Bruno Munari. Nel 1953, Colombo entrò nel mondo del design creando un soffitto decorativo per il Jazz Club "Santa Tecla" di Milano, e l'anno dopo curò il suo primo allestimento: le "Edicole Televisive", una serie di stalli espositivi per televisori, esposti alla X Triennale di Milano. Fortemente ispirato da queste esperienze, si iscrisse al Politecnico di Milano alla facoltà di architettura, che abbandonò nel 1955. Quando suo padre si ammalò nel 1958, Colombo decise di abbandonare la pittura e insieme a suo fratello Gianni iniziò ad occuparsi dell'azienda di famiglia, usando la fabbrica come spazio sperimentale per le ultime tecniche di produzione e i nuovi materiali, tra cui la fibra in vetro, il PVC, e il polietilene. Nel 1959 sposò Elda Baiocchi; nello stesso anno il padre morì. Nel 1961 l'azienda venne venduta e Colombo tornò all'architettura, progettando gli interni dell'Albergo Stelvio, poi l'Hotel Pontinental (1962) nel Golfo dell'Asinara. Nel 1964, Colombo aprì uno studio di design a Milano, dove si dedicò primariamente a commissioni architettoniche - tra cui numerosi rifugi sciistici e hotel in montagna - e al design di prodotti. I suoi design erano caratterizzati da forme otticamente audaci e rotonde, ed era un sostenitore dell'utilizzo di tecnologie moderne per creare nuove soluzioni di design. Proprio nel 1964 progettò gli arredi per l'Hotel Pontinental, opera che viene insignita del premio IN/ARCH 1964. Nonostante ciò, è stato molto prolifico durante i suoi dieci anni da designer. Progetti di spicco includono alcuni dei più iconici design degli anni sessanta, come la poltrona Elda nel 1963, fatta completamente di fibra in vetro; la luce da esterni Ragno nel 1964, che è anche una seduta; la sedia impilabile Universale (1965-1967), che fu prodotta in diverse altezze e che era fatta interamente in polipropilene; la sua serie di mobili modulari del 1967 conosciuta come Additional Living System, che era composta da pezzi curvi di diverse misure che potevano essere uniti in numerose configurazioni per formare sedie, divani o interi salotti, e che poi incluse la famosa poltrona Tubo del 1969; e la sveglia Tubo e il carrello Boby (entrambi del 1970); la serie di poltrone e chaise longue Additional System del 1969, prodotta da Sormani. Partecipò alla XIV Triennale di Milano, esponendo alcune proposte di design d'interni, tra le quali il Sistema programmabile per abitare. Nel 1964 vinse la medaglia d'oro alla Triennale di Milano con la lampada da Tavolo acrilica, attualmente parte della collezione permanente del Museo d'Arte Moderna di Filadelfia. Nel 1967 vinse il Premio Compasso d'oro per la lampada Spider, prodotta da OLUCE. Nel 1968 ottenne il Design International Award a Chicago. Nel 1970 vinse il Premio Compasso d'Oro per un Condizionatore d'aria prodotto dalla CANDY. Nel 1971 il Boby, prodotto per B-Line, vince il Primo premio allo SMAU di Milano. Colombo morì improvvisamente il 30 luglio 1971, colto da un arresto cardiaco il giorno del suo 41º compleanno. Nel 1972, poco dopo la sua morte, il suo progetto di Unità arredativa globale venne esposto alla mostra Italy: The New Domestic Landscape che si tenne al MOMA di New York, realizzato da Elco-FIARM, Boffi, Ideal-Standard, con l'assistenza di Sormani. Nel 1984 si tenne al Musée d'Art Moderne di Villeneuve-d'Ascq una sua retrospettiva. Dal 16 settembre al 18 dicembre 2005 presso la Triennale di Milano si è tenuta la retrospettiva Joe Colombo Inventing the Future. Lo stileColombo realizzò progetti e disegni che spaziano dall'interior design (arredamenti, allestimenti) e all'architettura degli interni, arrivando sino al disegno industriale. In quest'ultimo campo i suoi progetti includono oggetti asistemici (ciò non appartenenti a serie integrate) apparecchi elettrici, oggetti sistematici (ovvero appartenenti a serie integrate ed espandibili) e anche monoblocco funzionali, elementi che includono diverse prestazioni assemblate utilitarie. Buona parte delle idee e dei progetti è rimasta sulla carta o in forma di prototipo, ma ha permesso a Colombo di sviluppare un'idea di design (inteso come disegno) come momento generativo, la cui prima concretizzazione inizia nell'arredamento e nella progettazione del particolare e si evolve fino a negarlo, ricercando l'open space e l'assenza di ogni dettaglio peculiare. La produzione di Colombo è riconosciuta dal mondo del design come visionaria[2] e innovatrice, capace di prevedere e anticipare alcuni dei futuri traguardi del design e della tecnologia, anche grazie all'ideazione di sistemi modulari e complessi, vere e proprie "macchine Abitative"[1], in grado di porsi come concezioni dell'ambiente abitativo nuove, dinamiche e flessibili, futuribili, antinostalgiche, globali e "intelligenti".[1][2] L'obiettivo ultimo del design di Joe Colombo è applicare la modularità, negando lo spazio chiuso, e predisponendosi più ad un'evoluzione delle funzioni dell'uomo che dell'arredo immobile in sé. Opere e progettiIndustrial Design (Parziale)
Interior Design (parziale)
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