Luigi Vertemati
Luigi Vertemati (Bernareggio, 5 maggio 1938 – Milano, 9 gennaio 2012) è stato un politico e saggista italiano, esponente del Partito Socialista Italiano e già parlamentare europeo. BiografiaDi famiglia operaia e operaio lui stesso, Luigi Vertemati, figlio del partigiano Vincenzo, lasciò ventunenne la fabbrica per dedicarsi a tempo pieno alla politica come funzionario della Federazione del PSI di Milano, ricoprendo incarichi prima nella Federazione giovanile socialista, quindi negli Enti locali e nel mondo sindacale.[1] Nel 1970 è stato eletto segretario regionale lombardo del PSI e, dal 1972 al 1976, segretario della Federazione milanese: anni di crescita politica personale e per il partito.[2][3] Alla carriera politica Vertemati presto affiancò quella istituzionale: consigliere del natìo comune di Bernareggio dal 1964 fino al 1985, nel 1970 ne divenne Sindaco[4], incarico che lasciò per diventare Consigliere Regionale della Lombardia nel 1972. Per tredici anni, dal 1976 al 1989, è stato membro nella Giunta Regionale della Lombardia ricoprendo diverse cariche: dal 1976 al 1980 assessore al lavoro ed artigianato, dal 1980 al 1983 all'urbanistica, dal 1983 al 1985 Vice Presidente della Giunta Regionale e assessore al lavoro[5]. Infine, dal 1985 al 1989, è stato il primo assessore all'ecologia e all'ambiente della Regione Lombardia, periodo in cui ha ricoperto anche la carica di Vice Presidente del nuovo Consiglio Nazionale dell’Ambiente. È stato eletto deputato europeo alle elezioni del 1989 nella lista del PSI. Durante la legislatura, è stato vicepresidente della Delegazione alla Commissione parlamentare mista CE-Malta, membro della Commissione per i bilanci, della Delegazione per le relazioni con la Repubblica popolare cinese e della Commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori. È stato relatore di una delle più importanti e controverse (record di emendamenti per l'epoca) leggi comunitarie in materia ambientale: la direttiva 94/62/EC sugli imballaggi e rifiuti connessi.[6] In piena Mani pulite venne richiamato alla guida del PSI milanese[7], nel tentativo di risollevare le sorti di un partito in rapida dissoluzione.[8] Il crollo elettorale del PSI, nel quale Vertemati coerentemente scelse di continuare la militanza[9], ne compromise la carriera istituzionale senza però scalfirne la passione politica: fino in fondo è stato fervido animatore delle diverse anime che il Socialismo Italiano ha incarnato dopo la scomparsa del PSI[10], sempre nel fermo tentativo di riaggregare la diaspora del dopo-tangentopoli.[11][12][13] Si e spento nel 2012 al termine di una lunga malattia. Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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