Lunar Polar Hydrogen Mapper
Il Lunar Polar Hydrogen Mapper (abbreviato in LunaH-Map) è uno dei CubeSat lanciati assieme alla missione Artemis 1 nel 2022,[1] dopo vari rinvii.[2][3] Il progetto è stato sviluppato dall'Università dell'Arizona, dopo l'assegnazione di un contratto da parte della NASA nel 2015 ed è diretto dal responsabile scientifico Craig Hardgrove.[4] ObiettivoL'obiettivo di questo satellite è mappare l'abbondanza di idrogeno nascosto un metro sotto la superficie lunare nel polo sud.[2] Verrà inserito in orbita polare intorno alla Luna con il perilunio in corrispondenza del polo sud. LunaH-Map fornirà una mappatura ad alta risoluzione della distribuzione di componenti ricchi di idrogeno, che tendenzialmente indicano presenza di acqua.[2][5] I risultati di questa missione permetteranno di aiutare gli scienziati a capire l'origine dell'acqua sulla Luna o potranno essere usati da future missioni robotiche o umane.[5] LunaH-Map, oltre a quanto descritto sopra, darà una maggiore consapevolezza dell'affidabilità di uso di nanosatelliti per missione remote. StoriaAd aprile 2015 Hardgrove ha dato vita a un team misto di istituzioni accademiche, private e governative per proporre alcune missioni alla NASA. LunaH-Map era una di queste ed è stata scelta per la realizzazione. HardwareA differenza dei classici CubeSat in orbita terrestre bassa, LunaH-Map dove affrontare altre difficoltà e l'hardware tipicamente usato dai nanosatelliti non è adatto a garantire la stessa affidabilità in una zona così remota. Inoltre, poiché non estato rilasciato nell'orbita definitiva, è stato equipaggiato anche di un sistema di propulsione proprio.[6] Lo strumento principale è un contatore a scintillazione formato da elpasolite, un materiale scintillatore che reagisce al neutrone termico.[7] Note
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