María Jesús Aramburu del Río
María Jesús Aramburu del Río (Siviglia, 28 ottobre 1951) è una politica spagnola, esponente di Sinistra Unita, membro del Congresso dei Deputati dal 1996 al 2000 ed europarlamentare dal 1994 al 1996. BiografiaLaureata in filologia ispanica presso l'Università di Siviglia[1], dal 1986 lavorò come insegnante di inglese in una scuola superiore[2]. Contemporaneamente, fu attiva nel movimento femminista[1] e proseguì gli studi post-laurea conseguendo un dottorato e un Diploma di Studi Avanzati con una tesi intitolata "Strategie del potere politico: genere, razza e violenza". Membro del comitato federale del Partito Comunista di Spagna (APC), aderì a Sinistra Unita-Iniziativa per la Catalogna Verdi, entrando a far parte del consiglio federale e del consiglio permanente[1]. Nel corso degli anni, fu tra le fondatrici di diverse associazioni e collettivi femministi, tra cui la Asociación Universitaria de Mujeres (1976), la Organización para la Liberación de las Mujeres (1981), Las Cigarreras e la Asociación Para la Defensa de la Mujer (1984). In questo frangente, si fece portatrice di iniziative quali la nascita dei primi consultori familiari e centri antiviolenza in Spagna[2]. Nel 1993, María Jesús Aramburu del Río divenne deputata al Parlamento dell'Andalusia in sostituzione di Felipe Alcaraz[2], eletto presso le Corti Generali. Tra i vari incarichi istituzionali, fu nominata portavoce per l'istruzione e per le donne nonché consigliera di RTVE in Andalusia[3]. Fu candidata alle elezioni europee del 1994, sempre con Sinistra Unita; nel programma elettorale menzionò temi quali l'ambientalismo, la tutela dei diritti civili e il rispetto di pluralismo e minoranze[4]. Eletta europarlamentare, a Bruxelles fu membro della Commissione per i diritti della donna fino al 1996[5], anno in cui rassegnò le dimissioni da europarlamentare per candidarsi alle elezioni generali spagnole del 1996, a seguito delle quali fu eletta deputata per la circoscrizione di Siviglia[2][6]. Dal 1998 al 2000 fu portavoce della Commissione Istruzione e Cultura del Congresso dei Deputati[1]. Nel 2000 decise di lasciare la politica, tornando a svolgere la professione di insegnante[2] nel suo vecchio liceo, dove divenne coordinatrice del piano per l'uguaglianza tra uomini e donne nell'istruzione. Note
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