Memorie di un cacciatore (in russoЗаписки охотника?, Zapiski ochotnika) è una raccolta di racconti di Ivan Sergeevič Turgenev pubblicata in una prima edizione nel 1852 e nell'edizione definitiva nel 1874. I singoli racconti erano apparsi fra il 1847 e il 1851, ventuno dei quali sulla rivista Il Contemporaneo (in russoСовременник?, Sovremennik) e gli altri quattro sulla rivista Il messaggero d'Europa (in russoВестник Европы?, Vestnik Evropy)[1].
Il titolo della raccolta corrisponde al sottotitolo attribuito da un redattore de Il Contemporaneo a Chor' e Kalinyč, il primo racconto. Per Ettore Lo GattoLe memorie di un cacciatore sono la più perfetta creazione d'arte del genere, giudizio condiviso anche da Lev Tolstoj, il quale riteneva la raccolta quanto di meglio avesse scritto Turgenev[2].
Descrizione
La raccolta è costituita dai seguenti venticinque racconti:
Chor' e Kalinyč (in russoХорь и Калиныч?, Chor' i Kalinyč)
Ermolaj e la mugnaia (in russoЕрмолай и мельничиха?, Ermolaj i mel'ničicha)
Acqua di lampone (in russoМалиновая вода?, Malinovaâ voda)
Il medico del distretto (in russoУездный лекарь?, Uezdnyj lekar')
Il mio vicino Radilov (in russoМой сосед Радилов?, Moj sosed Radilov)
L'odnodvorec Ovsjanikov (in russoОднодворец Овсянников?, Odnodvorec Ovsânnikov)
Il bosco e la steppa (in russoЛес и степь?, Les i step')
Ulteriori racconti ideati da Turgenev per questa raccolta rimasero incompiuti per vari motivi[1]. Sono rimasti soltanto due frammenti[3]:
Il russo tedesco (in russoРусский немец?, Russkij nemec, lungo appena 1,5 pagine
Il riformatore russo tedesco (in russoРеформатор и русский немец?, Reformator i russkij nemec, lungo 6 pagine
Trama
Chor' e Kalinyč
Il narratore si imbatte in un piccolo possidente di Kaluga, un tale Polutikin, il quale lo invita a pernottare presso di lui. Il narratore ha così modo di fare la conoscenza di due contadini che lavorano per Polutikin. Il primo, Chor', è estremamente parsimonioso e vive lontano dagli altri contadini, in una casa nel bosco del padrone da solo con la sua famiglia, da quando la sua isba ha preso fuoco. Polutikin lo descrive come un uomo furbo e intelligente. Il secondo, Kalinyč, aiuta il suo padrone durante la caccia, è un servitore zelante, ed è un idealista.
«Chor era un uomo positivo, pratico, una testa amministrativa, un razionalista. Kalinic’, al contrario, apparteneva al novero degli idealisti, dei romantici, della gente entusiasta e sognatrice. Chor capiva la realtà, cioè s’era costruito la sua casa, aveva ammucchiato un po’ di quattrini, era in buona col padrone e con le altre autorità; Kalinic’ portava i lapti e vivacchiava alla meglio. Chor aveva messo al mondo una numerosa famiglia, sottomessa e concorde; Kalinic’ aveva avuto un tempo una moglie, ch’egli temeva, e figli non ne aveva avuti affatto. Chor capiva a fondo il signor Polutikin; Kalinic’ venerava il suo signore. Chor amava Kalinic’ e gli dimostrava protezione; Kalinic’ amava e stimava Chor. Chor parlava poco, se la rideva tra sé e intendeva le cose per conto suo; Kalinic’ si spiegava con calore, benché non fosse un cicalone, come uno svelto garzone d’officina...»
(Ivan Turgenev, Memorie di un cacciatore. Trad: Silvio Polledro)
Questo racconto riflette la disputa tra occidentalisti e slavofili, di cui i due contadini rappresentano in un certo senso i prototipi.
Cigolano!
Il cacciatore è costretto a recarsi a Tula per poter ricaricare i fucili e acquistare un nuovo cavallo. Si fa scortare da un contadino del posto di nome Filofej e lascia il suo aiutante, Jermolaj, nel villaggio. Lungo la strada, i due sentono in lontananza lo sferragliamento di un carro che "cigola" e il contadino sostiene si tratti di un gruppo di banditi sulle loro tracce, pronti a saccheggiarli e ucciderli. Il carro dopo un po' li raggiunge e li sopravanza, ma comincia a rallentare il passo. Si scopre così che a bordo del carro ci sono diversi uomini che cantano e schiamazzano e sembrano ubriachi. In prossimità di un ponte, il carro si ferma e il più grosso del gruppo si avvicina a Filofej, chiedendo un po' di soldi per pagarsi da bere, dal momento che, a detta sua, sono appena tornati da un matrimonio e vogliono festeggiare il loro amico. Il narratore e Filofej scherzano tra di loro sull'accaduto e fanno ritorno sani e salvi nel villaggio. Solo allora apprendono che quella stessa notte un mercante è stato ucciso lungo la medesima strada e gli è stato rubato il carro.
Il bosco e la steppa
Si tratta dell'epilogo presente in ogni edizione delle Memorie di un cacciatore. L'autore offre in questo breve racconto una descrizione dettagliata della vita del cacciatore: le ore di attesa, i cambi di luce e le ombre, il cielo e la natura nella sua varietà. Il racconto si apre con un'epigrafe in versi dello stesso Turgenev.
Edizioni
Ivan Turghenjev, Le memorie di un cacciatore: racconti, prima trad. dal russo con note di Raissa Olkienizkaia-Naldi, Torino: Slavia, 1929.
I. S. Turgheniev, Memorie di un cacciatore, trad. dall'originale russo di Raja Pirola Pomerantz, Firenze: Vallecchi, 1935.
Ivan Turgheniev, Le memorie di un cacciatore; versione integrale conforme al testo russo e note di Maria Miro, Collana La Universale, Sesto S. Giovanni-Milano, Barion, 1941.
Ivàn Turghenjev, Memorie d'un cacciatore, trad. di Clara Coïsson, con un saggio di Viktor Sklovskij, Collana Narratori Stranieri Tradotti n.43, Torino: Einaudi, 1950; Collana I millenni, Einaudi, 1964.
Ivan Serghejevich Turghenev, Memorie di un cacciatore; trad. a cura di Gianlorenzo Pacini, Novara: Edizioni per il Club del libro, 1962
Tutte le opere di I.S. Turgenev, Vol. II: Memorie di un cacciatore; Racconti (1844-1956), a cura di Ettore Lo Gatto, Milano: Mursia, 1964.
Ivan Sergeevič Turgenev, Memorie di un cacciatore, introduzione di Gabriella Schiaffino, presentazione di Fausto Malcovati, trad. di Maria Rosaria Fasanelli, Collezione I grandi libri n.424, Milano, Garzanti, 1991, ISBN 88-11-58424-8.
Vita e morte del nobile Čertopchanov (in russoЖизнь и смерть дворянина Чертопханова?, Žizn' i smert' dvorânina Čertophanova), film sovietico del 1971 diretto da Victor Turov.
Il lupo solitario (in russoБирю́к?, Birû́k), film sovietico del 1977 diretto da Roman Balaân.
Note
^abIvan Sergeevič Turgenev, in russoПолное собрание сочинений и писем в двадцати восьми томах?, Polnoe sobranie socinenij i pisem: v dvadcati vosʹmi tomah, Tomo 10: Pisma: v trinadcati tomah 1872-1874, Moskva; Leningrad: Izdatelstvo Akademija Nauk SSSR, 1965, pp. 385-396
Ettore Lo Gatto, Memorie di un cacciatore, in Dizionario Bompiani delle Opere e dei Personaggi, di tutti i tempi e di tutte le letterature, vol. 5, Milano, RCS, 2006, ISSN 1825-7887 (WC · ACNP).