Nel maggio 1321 i rappresentanti di Vigo, Toss, Novesino (ora Nosino), Castelletto e i signori di Castel Thun si riunirono presso il "Plazz dall'Arbol" ('Piazza dell'albero') e decisero di cedere alla comunità di Dardine il Malachino, nel territorio della Pieve di Ton, in cambio di 100 troni e l'obbligo di concorrere alle spese per la chiesa pievana di Santa Maria Assunta.La decisione fu presa poiché gli abitanti del paese appartenente alla Pieve di Torra da tempo sfruttavano i boschi della montagna.[2]
Accessi
Dal paese di Vigo di Ton, in località Molini, ponte sul rio Rinassico (517 m). Da qui s'inoltra nella pineta affrontando un breve tratto decisamente ripido. Nel bosco di Pignolé s'immette nella strada forestale (Sentiero Frassati) che, da sinistra, proviene dal vicino Castel Thun. Si prosegue diritti e poco oltre, al Pian del Canale il sentiero SAT 510 si impenna e passa dal soprastante Sasso Bianco (Sas Blanc). Aggirato un promontorio in pietra rossa, la strada arriva ad un tornante, lascia a sx il Sentiero Frassati diretto a Vervò, e continua ritrovando poi la vecchia mulattiera. Si prosegue entrando in un bosco di abeti e larici dove, a una cinquantina di metri, nascosta dalla vegetazione, si trova la "Baita dei cacciatori di Toss" (962 m). L'itinerario continua sulla via che subito si fa mulattiera con tratti a pendenza sostenuta e si raggiunge la cresta del Malachino, dove è situata la seconda "Baita dei cacciatori di Toss" (1409 m), eretta presso la dorsale che scende da Cima d'Arza. (Ore: 2.30 circa).[3]
Da Castel Thun si segue il Sentiero Frassati e dalla località Pignolé si segue l'itinerario precedente, secondo le indicazioni del sentiero SAT 510.[3]
Traversate
Dal Malachino si raggiunge, dopo aver superato la "Baita dei cacciatori di Toss" (1409 m) seguendo il sentiero SAT 510, la Cima d'Arza (1672 m). Contornata la cima si giunge al Valico Pra d'Arza (1566 m). Da qui lasciato a sinistra il sentiero 503 che conduce alla Sella di Favogna (1576 m), si cala a destra (sentiero 510) e da qui si segue il tracciato n. 3 che cala nell'altopiano sopra il Lago di Favogna. (Ore: 2 circa).[4]