Palazzo Loredan Cini
Palazzo Loredan Cini è un complesso architettonico di Venezia, sito nel sestiere di Dorsoduro e affacciato su Canal Grande, tra campo San Vio e Palazzo Balbi Valier. È reputato come l'unificazione di due differenti edifici. StoriaEdificato nella seconda metà del XVI secolo, è appartenuto a numerose famiglie nobili: fondato dalla famiglia Loredan, passò poi ai Caldogno e ai Valmarana. Tra XIX e XX secolo divenne dimora di Carlo VII, nonché quartier generale del Carlismo,[1][2] e poi residenza del Conte Vittorio Cini,[3] assieme a Giuseppe Volpi uno dei principali industriali del periodo. Egli è divenuto senza dubbio noto non solo per le sue attività politiche legate al Partito Nazionale Fascista e per il suo successo nell'ambito finanziario, ma anche per la prematura morte del figlio, al quale dedicò la Fondazione Giorgio Cini, e per il restauro del complesso monastico di San Giorgio Maggiore. Negli anni '80, una delle figlie di Vittorio Cini, Yana, donò alla Fondazione Giorgio Cini parte della collezione paterna e una porzione del Palazzo (oggi conosciuta come Palazzo Cini) affinché potesse essere garantito il rapporto tra opere e contesto[4]. Da questa donazione avrà origine la Galleria di Palazzo Cini. DescrizioneIl palazzo, trovandosi alla confluenza tra la principale via d'acqua della città e il rio di San Vio, presenta tre facciate, entrambe austere e di chiara impronta rinascimentale.
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
|