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Periodo dei tulipani

Il periodo dei tulipani o era dei tulipani (1718–1730) (in lingua turca ottomana: لاله دورى, in lingua turca, Lâle Devri) fu il periodo della storia ottomana compreso tra il Trattato di Passarowitz del 21 luglio 1718 e la rivolta di Patrona Halil del 28 settembre 1730. Fu un periodo relativamente pacifico, durante il quale l'Impero ottomano iniziò a orientarsi verso l'Europa.

Il nome deriva dalla mania per i tulipani scoppiata nella corte ottomana. Coltivare questo fiore era diventata una pratica abituale.[1] Il periodo dei tulipani illustrava i conflitti portati dalla precoce cultura del consumismo. Durante questo periodo l'élite e la corte ottomana avevano dimostrato un'immensa predilezione per il tulipano, che veniva utilizzato in varie occasioni. I tulipani definivano la nobiltà e il privilegio, sia in termini materiali che simbolici.

Ascesa e caduta

Disegno di un tulipano di Abdulcelil Levni (1720)

Sotto il regno del sultano Ahmed III, il gran visir Nevşehirli Damat İbrahim Pascià, negli anni 1720, intraprese nuove politiche e programmi promuovendo il commercio e l'industria.

Il gran visir si preoccupò di migliorare i rapporti commerciali e di aumentare le entrate, il che aiuterebbe a spiegare il ritorno ai giardini e allo stile più pubblico della corte ottomana durante questo periodo. Egli era anche appassionato di bulbi di tulipani e fu un esempio per l'élite di Istanbul che iniziò a coltivare un'infinita varietà di tulipani, anche nella pittura, celebrandone la stagionalità.[2]

Lo stile dell'abbigliamento ottomano e la sua cultura materiale incorporarono la passione per il tulipano. All'interno di Istanbul, era possibile trovare tulipani, dai mercati dei fiori alle arti plastiche, alle sete e ai tessuti. Pertanto, il tulipano divenne un simbolo dal fascino mitico, che si trovava nei palazzi ottomani e nell'abbigliamento. Il tulipano può essere visto come un monumento romantico che rappresenta i ricchi e l'élite e, allo stesso tempo, la fragilità del dominio dispotico.[3]

Cultura

La Fontana di Ahmed III è un classico esempio di architettura del periodo dei tulipani.

Il periodo dei tulipani vide una fioritura di arte, cultura e architettura. Generalmente lo stile dell'architettura e della decorazione divenne più elaborato, influenzato dal periodo barocco in corso. Un classico esempio ne è la Fontana di Ahmed III sita di fronte al Palazzo di Topkapı di Istanbul. Lo stile architettonico è una fusione di elementi classici islamici con quelli europei barocchi, che lo rendono una notevole architettura ottomana del XVIII secolo.

Il tulipano venne elogiato anche nella poesia e nei motivi pittorici. Ad oggi, nella moderna Turchia, il tulipano è ancora considerato l'incarnazione della perfezione e della bellezza. La Turkish Airlines decora i suoi aerei con un dipinto di un tulipano sulla fusoliera.[4]

Importanti figure durante il periodo

  • Nevşehirli Damat İbrahim Pascià (1718–1730) fu il gran visir dell'Impero, genero del Sultano Ahmed III.
  • Grande ammiraglio Mustafa Pascià – era il figliastro del gran visir e viene ricordato per aver creato quarantaquattro nuove varietà di tulipani[2]
  • Ibrahim Muteferrika – un convertito ungherese che aveva fondato la prima tipografia ottomana
  • Nedim – un poeta che aprì nuove strade sfidando il canone tradizionale, scrivendo nel turco parlato a Istanbul e utilizzando forme metriche popolareggianti.
  • Abdulcelil Levni – un eccezionale pittore di miniature che iniziò a lavorare ad Edirne ed a Istanbul, dove studiò pittura e divenne pittore di corte, restaurando la tradizione ottomana di album in miniatura. Questi album dipinti da Levni vennero chiamati Tulipani poiché rispecchiavano la struttura degli stati sociali, classificando i membri distinti del regime in base ai risultati ottenuti nella floricoltura.[2]

Ribellione e fine del Periodo dei tulipani

I prezzi dei tulipani cominciarono a salire, negli ultimi decenni del XVII secolo, e raggiunsero il picco nel 1726-1727 prima dell'intervento statale. Ciò rifletteva la domanda per il valore gonfiato dei bulbi rari e le crescenti richieste di fiori nei palazzi e nei giardini dell'élite.[5]

La mania dei tulipani dimostrò il potere dello stato di regolare l'economia aumentando i prezzi dei bulbi. All'epoca i cortigiani inoltrarono una petizione per denunciare la pratica dei venditori di fiori, che approfittavano della richiesta dell'élite aumentando i prezzi dei bulbi. Ciò portò alla produzione di inventari di fiori e listini prezzi da consegnare al giudice di Istanbul per i dovuti provvedimenti.[6]

Note

  1. ^ Ariel Salzmann, “The age of tulips”, 84
  2. ^ a b c Ariel Salzmann, “The age of tulips”, 93
  3. ^ Ariel Salzmann, “The age of tulips”, 97
  4. ^ Wikimedia Commons | Turkish.a330-200.tc-jnd.arp.jpg
  5. ^ Ariel Salzmann, “The age of tulips”, 94
  6. ^ Ariel Salzmann, “The age of tulips”, 95

Bibliografia

  • Salzmann, Ariel. 2000. "The Age of Tulips. Confluence and Conflict in Early Modern Consumer Culture (1550–1730)." In Consumption Studies and the History of the Ottoman Empire, 1550–1922. Albany State University of New York Press, pp. 83–106.

Collegamenti esterni

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