La sua architettura si caratterizza per la qualità materica delle superfici, la ricerca di una definizione quasi artigianale delle stesse e la massività, oltre che per la predilezione per l'uso di materiali naturali lasciati a vista. Grande importanza viene assegnata dall'architetto al ruolo della luce. Spesso, più o meno propriamente, è stato usato il termine minimalista in riferimento all'architettura di Zumthor. Il suo lavoro scritto pubblicato è principalmente di tipo narrativo e fenomenologico. Attualmente lavora con il suo atelier, Architeckturbüro Peter Zumthor, fondato nel 1979 a Haldenstein[3].
Principali realizzazioni
1985-1986 Coperture per gli scavi archeologici romani di Coira, Svizzera
con Jon Mathieu e Ivan Beer, Wieviel Licht braucht der Mensch, um leben zu können, und wieviel Dunkelheit?/Di quanta luce ha bisogno l'uomo per vivere e di quanta oscurità?, Hochschulverlag/Editrice compositori, Zürich/Bologna 2005
Atmosfere. Ambienti architettonici. Le cose che ci circondano., Electa, Milano, 2007
Friedrich Achleitner, Ritorno al moderno? L'architettura di Peter Zumthor, in "Casabella" n. 648, settembre 1997, p. 53
Peter Zumthor. Museo di arte a Bregenz, in "Area" n. 44, maggio-luglio 1999, pp. 24-30 leggere l'articolo
Barbara Stec, Conversazioni con Peter Zumthor, in "Casabella" n. 719, febbraio 2004, pp. 6-13
Chiara Baglione, Peter Zumthor. Costruire la memoria. Conversazione con Peter Zumthor 1997-2006, in "Casabella" n. 1, Dic. 2004/Gen. 2005, pp. 72-81, 163-164
Chiara Baglione, Costruire col fuoco: la cappella nell'Eifel/Interview with Peter Zumthor, in "Casabella" n.747, settembre 2006, pp. 65-67
Veronica Dal Buono, Peter Zumthor Kolumba Museum, Colonia (Germania), in "Costruire in laterizio" n. 125, settembre-ottobre 2008 leggere l'articolo
Andrea Canobbio, Impassibile/Incandescente, in "Abitare" n. 479, febbraio 2008, pp. 92-96
Francesco Garutti, Intervista a Peter Zumthor, in "Klat" n. 05, primavera 2011, pp.126-143 leggere l'articolo