Nacque a Troyes da una famiglia di artisti. Nel 1630 lasciò lo studio di Simon Vouet per l'Italia, dove trascorse ventidue anni e dove si creò una notevole reputazione, tanto da essere chiamato alla corte di Parigi. Successivamente, con il suo ritratto del re e la sua entrata definitiva nella corte, Mignard si contrappose a Charles Le Brun, rifiutandosi di entrare a far parte dell'Accademia di cui questi era a capo, e ponendosi personalmente come autorità alternativa.
Allontanatosi dalla corte a causa di queste controversie, Mignard si dedicò alla decorazione della cupola della chiesa del Val-de-Grâce (1664). Eseguì inoltre una lunga serie di lavori e di opere pubbliche, il controllo delle quali era però affidato all'Accademia. Il che non impedì comunque a Mignard di distinguersi come il caposcuola della ritrattistica barocca francese.
Aderì al genere pittorico Vanitas e dipinse postumo il ritratto della figlia di Luigi XIV, Luisa Maria Anna di Borbone[1] deceduta nel 1681.[2]
Con la morte di Le Brun nel 1690, la situazione cambiò. Mignard riuscì a scardinare i piani dei suoi avversari ed a tornare a corte con tutti gli onori che non aveva ricevuto in precedenza. Morì però nel 1695, quando stava per iniziare i lavori alla cupola della cappella dell'Hôtel des Invalides. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei del mondo, tra cui quello della prestigiosa reggia di Versailles. Pierre Mignard non va confuso con il nipote Pierre (1640-1725), detto solitamente "Pierre II" o "Le Chevalier".
^Pagina 10, Emanuele Vaccaro, "La galleria de' quadri del Palazzo di Palermo di Sua eccellenza D. Antonio Lucchesi - Palli, principe di Campofranco" [1], Palermo, Filippo Solli, 1838.