PileIl pile[1] è un tessuto sintetico a maglia morbida fatto di poliestere. StoriaIl pile venne creato nel 1979 dalla messa a punto di una fibra sintetica, ricavata dal poliestere, da parte dalla ditta statunitense Malden Mills, che depositò il marchio con il nome "Polartec" assieme alla consociata Patagonia. Venne messo a punto un materiale chiamato Synchilla, parola macedonia derivata da "syntetic" e "Chinchilla" (cincillà sintetico).[2] La stessa società, dal 2007, ha cambiato nome in "Polartec LLC. Malden Mills". L'amministratore delegato Aaron Feuerstein decise di non brevettare la fibra, permettendo un uso planetario senza restrizioni.[3][4][5] Malden Mills registrò il marchio "PolarFleece" al United States Patent and Trademark Office il 6 ottobre 1981.[6] CaratteristicheOltre al poliestere, possono essere aggiunte altre fibre, come poliammide, acrilico ed elastane. Il pile non è propriamente un tessuto, è ottenuto con una particolare lavorazione a maglia che lo rende voluminoso e soffice. Rispetto ai tessuti in lana presenta molte caratteristiche positive:
Per contro alcune negative:
Il grado di isolamento termico del pile è definito da un numero: polartec 100 per indumenti intimi o molto leggeri; polartec 200 è la fibra standard, con cui si producono la maggior parte dei capi in commercio; polartec 300 adatto alla realizzazione di capi tecnici per temperature molto basse. Usato inizialmente per l'abbigliamento sportivo per la sua praticità, si è velocemente diffuso in tutti i campi della moda. In pile non vengono confezionati soltanto capi di abbigliamento, ma anche plaid che, date le caratteristiche del materiale, sono molto apprezzati perché molto leggeri, morbidi e caldi. Problemi ambientaliNonostante alcuni ritengano che il pile sia un materiale ecologico in quanto derivato da plastica riciclata, esso è caratterizzato da un impatto ambientale non nullo in quanto durante la fase di lavaggio rilascia microparticelle di plastica nell'acqua di scarico che si riversano nei fiumi e mari entrando nella catena alimentare.[7] Pone gli stessi problemi di fine vita dei prodotti plastici. Note
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