Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneoIl Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo o anche Primo parco mondiale policentrico e diffuso dello stile di vita mediterraneo è un progetto di sviluppo territoriale di area vasta che, grazie ad un patto di comunità riesce a coinvolgere circa 300 partner pubblici, privati e sociali, che insistono nei territori dei Peloritani, Madonie, Sicani, sul versante occidentale dell'Etna, e dell'altipiano degli Iblei, tutti nella Sicilia centrale, in territori e comuni presenti nei territori del nisseno, dell'agrigentino, dell'ennese, del palermitano e del catanese.[1] Obiettivo primario di questo progetto è quello di preservare la dieta mediterranea quale bene protetto e inserito nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell'umanità dell'UNESCO. Caltanissetta, è la città capofila del progetto e vi aderisce insieme a 108 città e circa 150 soggetti istituzionali e privati.[2] Il 12 maggio 2022 la Regione Siciliana promulga una legge che regolamenta le attività del Parco.[3] StoriaQuesto progetto sulla dieta mediterranea si ispira e sottende l'accezione del termine greco δίαιτα, dìaita, «stile di vita»; sottolineando con questo termine, abitualmente nelle regioni del bacino del mediterraneo, l'insieme degli alimenti e dei comportamenti alimentari insieme agli stili di vita che gli esseri umani fanno per nutrirsi. «La dieta mediterranea implica un insieme di abilità, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni riguardanti le colture, la raccolta, la pesca, l'allevamento, la conservazione, la lavorazione, la cucina e in particolare la condivisione e il consumo degli alimenti. Mangiare insieme è alla base dell'identità culturale e della continuità delle comunità in tutto il bacino del Mediterraneo. È un momento di scambio sociale e di comunicazione, di affermazione e di rinnovamento dell'identità familiare, di gruppo o di comunità. La dieta mediterranea sottolinea i valori dell'ospitalità, del vicinato, del dialogo interculturale e della creatività, e di uno stile di vita guidato dal rispetto della diversità. Svolge un ruolo fondamentale negli spazi culturali, nei festival e nelle celebrazioni, riunendo persone di tutte le età, condizioni e classi sociali. Comprende l'artigianato e la produzione di recipienti tradizionali per il trasporto, la conservazione e il consumo degli alimenti, compresi piatti e bicchieri in ceramica. Le donne svolgono un ruolo importante nel trasmettere la conoscenza della dieta mediterranea: ne tutelano le tecniche, rispettano i ritmi stagionali e gli eventi festivi, trasmettono i valori dell'elemento alle nuove generazioni. Anche i mercati giocano un ruolo fondamentale come spazi di coltivazione e trasmissione della dieta mediterranea durante la pratica quotidiana di scambio, accordo e rispetto reciproco.»
DimensioniAll'aprile 2022 fanno parte del Parco 103 comuni delle provincie di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, mentre sono oltre 100 le organizzazioni, pubbliche, private e sociali. Quando il Parco sarà a regime si prevedono, come partecipanti, 155 comuni della Sicilia centrale con un territorio di compreso tra i 10.000 e i 25.000 km quadrati e con una popolazione di compresa tra 1.150.000 e 5.000.000 abitanti.[5] ObiettiviTra i macro-obiettivi vi sono: la creazione di una grande comunità dello stile di vita mediterraneo, il turismo in chiave esperienziale e le performances dell'export che portano economia dall'estero.[6] Ciò secondo gli ideatori del Parco può avvenire grazie alla messa a sistema di tutti gli attrattori turistico culturali presenti nella Sicilia centrale per migliorarne la loro visibilità diffondendo il buon vivere mediterraneo attraverso una serie di dimensioni da sviluppare. Le dimensioni individuate sono:[5]
Percorsi tematici e retiIl parco si articola in vari percorsi turistici e ambientali attraverso l'individuazione e all'implementazione di 11 reti progettuali integrate:[5] Rete dei camminamenti lenti1. Rete dei camminamenti lenti, una rete di mobilità dolce dei cammini e delle vie di Sicilia, percorsi a piedi, a cavallo ed in bicicletta, ispirate da svariate motivazioni come la fede, lo svago, lo sport e altro. La rete strutturerà le singole vie e le promuoverà a livello internazionale in un unico sistema capace di offrirle al mondo. Rete delle cucine mediterranee2. Rete delle cucine mediterranee, questa rete prevede, in ogni Comune aderente al Parco, la nascita di una cucina dello stile di vita mediterraneo, con annesso orto didattico, differentemente declinata in base alla grandezza del Comune ospitante. Ad esempio nei piccoli paesi o borghi si è pensato a forme di home restaurant mediterraneo, nei piccoli Comuni l'attivazione di una rete di ristoratori, masserie ed agriturismi che cucineranno i piatti della nostra cucina mediterranea, nei Comuni medio grandi e nelle città capoluogo del Parco la presenza di cucine mediterranee istituzionali e polifunzionali dove si promuoveranno una serie di attività in base alle singole potenzialità dei luoghi dedicati. Rete delle ludoteche mediterranee3. Rete delle ludoteche mediterranee, questa rete vede la nascita di una spazio gioco dedicato ai ragazzi soprattutto all'aperto in ogni Comunità del Parco. La ludoteca mediterranea è pensata come uno spazio innovativo per metodologia e per contenuti, così da poter realizzare anche in spazi naturalistici quali ad esempio riserve, parchi, aree verdi, fruibile a tutte le disabilità. Un luogo dove valorizzare l'attività fisica e manuale, al fine di controbilanciare la forte digitalizzazione dentro cui costantemente vivono i ragazzi e per restituire loro la dimensione reale. Rete dei borghi e castelli4. Rete dei borghi e castelli, per questa rete i castelli ed i borghi sono pensati non solo come luoghi di cultura e visita, ma come un vero circuito commerciale (anche e-commerce) per la promozione e la vendita dei panieri che contengono i prodotti locali alla base dello stile di vita mediterraneo. Rete delle biodiversità mediterranea5. Rete delle biodiversità mediterranea, questa è la biodiversità vegetale ed agricola, della rete ecologica siciliana (RES),[8] della filiera agricola, agroalimentare ed enogastronomica, della filiera turistica (turismi, esperienziali, relazionali, valoriali e di prossimità). L'obiettivo sarà quello di istituire dei modelli di promozione economica sostenibile a partire dal turismo e dalla agricoltura. Rete delle mediateche mediterranee6. Rete delle mediateche mediterranee, rete di erogatori culturali che, in maniera cross-mediale, anche attraverso l'uso dell'immaginario collettivo ed il cinema, utilizzano tutte le arti capaci di valorizzare l'identità mediterranea; gli ambiti sviluppati saranno: storia; letteratura, linguistica, semiotica; teatro; storia dell'arte (siciliana e mediterranea) patrimonio culturale classico, medioevale, moderno e contemporaneo; antropologia; arti visive e fotografia; musica, canto, danza; cinema, tv, audiovisivo e cineturismo. Rete delle mobilità e logistica7. Rete delle mobilità e logistica, dove saranno effettuati interventi sulla viabilità secondaria e sulla logistica di merci e persone. Rete delle reti delle piramidi8. Rete delle reti delle piramidi, all'interno del polo agroalimentare di Xirbi (vedi rete n. 11). Rete delle reti della formazione9. Rete delle reti della formazione, ricerca e innovazione soprattutto legata all'aspetto agro bio ambientale. Rete delle comunità civiche10. Rete delle comunità civiche, è stata trasmessa una comunicazione a tutti i sindaci della rete per promuovere la sottoscrizione dei Patti di Comunità, al fine di attivare l'asse che unirà tutte le comunità del parco nei tre ambiti esistenti: pubblico, privato e sociale; ciò attraverso lo strumento del Patto di Comunità; al quale hanno partecipato, il 25 marzo 2021, circa 50 partner. Le singole comunità locale diventano le cellula base del Parco. Rete formativa mediterranea11. Rete formativa mediterranea grazie all'attivazione di un Polo dell'agroalimentare mediterraneo della Sicilia centrale; essa sarà una struttura a servizio dell'intero sistema, sarà la piattaforma promozionale e logistica dell'intera filiera agricola, agro-alimentare e enogastronomica del Parco. Nell'ambito del programma ITALIA CITY BRANDING 2020 il 22 gennaio 2022 viene aggiudicata con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa per un importo di 581.811 € la progettazione esecutiva della realizzazione del polo agroalimentare nell'area confiscata della ex-Prefacem in C.da Xirbi.[11]
Note
Bibliografia
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