Roccolo (caccia)Il roccolo è una postazione di caccia utilizzata dagli uccellatori nella regione padano-alpina per catturare avifauna migratoria viva. StoriaI primi roccoli risalgono al Trecento e furono realizzati dai frati bergamaschi[senza fonte].[1][2] Nel Settecento si diffusero in larga misura in Lombardia, Veneto e Toscana. Fino al 1968 venivano usati principalmente per la cattura degli uccelli con reti, pratica poi vietata[3] con l'introduzione della legge 799/1967. In tempi più recenti i roccoli sono utilizzati unicamente per scopi scientifici[4]: gli uccelli catturati vengono pesati, misurati, inanellati e registrati su schede che poi vengono spedite in un apposito centro di raccolta delle informazioni relative alle catture, in modo da poterne seguire gli spostamenti e tracciarne le rotte migratorie. Tra questi, vi è il sistema di roccoli di Arosio, in provincia di Como, diventato un Osservatorio Ornitologico e grazie all'intervento del Consorzio del Parco Regionale Monte Barro. Nel 1990 è cominciata l'attività dell'Osservatorio Ornitologico Sperimentale di Costa Perla a Galbiate. Altri roccoli, invece, sono scomparsi o sono diventati ruderi. Struttura del roccoloIn genere venivano costruiti sui pendii orientati a nord-est - quando destinati alla caccia degli uccelli che in autunno migrano verso meridione, oppure sui pendii orientati a sud-ovest - se destinati agli uccelli che migrano verso settentrione durante la primavera. Il roccolo è così composto:
Se l'impianto è di forma rettangolare e posizionato in zone di pianura o basso collinare prende il nome di bresciana o bersanella. A differenza del roccolo, essa ha arbusti da pastura o prato in corrispondenza del colonnato. Il casello risulta più basso e gli arbusti di alto fusto sono a una distanza regolare rispetto al corridoio vegetale. Risulta, quindi, come un unico impianto formato dal pergolato da cui svettano alberi lasciati crescere liberamente. Alla base del colonnato delle uccellande veniva predisposta una siepe di bosso comune in modo da non far fuggire gli uccelli vicini. Spesso il roccolo si presenta come un complesso sistema formato da più roccoli o bresciane e da pergolati rettilinei di accesso, definiti tordai, in cui erano nascoste altre reti di cattura. Tecniche di catturaL'esca era composta da uccelli vivi: ne venivano utilizzati tre tipi differenti, posizionati in luoghi diversi:
Una volta attratti, gli uccelli migratori entravano nel roccolo per posarsi sui rami secchi e l'operatore presente nel casello azionava lo spauricchio, un dispositivo adibito a spaventare gli uccelli mediante un fischio, ottenendo che questi si alzassero in volo per fuggire e che la rete nascosta nel colonnato li intrappolasse. Infine l'operatore lasciava la postazione per prelevare dalle reti gli esemplari catturati. Oggi non vengono più utilizzati uccelli vivi ma dei registratori che riproducono i canti di richiamo. Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
|