Shahabuddin Ahmed
Shahabuddin Ahmed (in bengalese: শাহাবুদ্দিন আহমেদ; Kendua, 1º febbraio 1930 – Dacca, 19 marzo 2022[1]) è stato un politico bengalese. BiografiaStudi e primi incarichiNato il 1º febbraio 1930 nel sottodistretto di Kendua, suo padre Talukdar Resat Ahmed Bhuiyan era un filantropo. Dopo aver superato l'immatricolazione e gli esami intermedi, nel 1948 venne ammesso all'università di Dacca, in cui ottenne una laurea in economia nel 1951 e un master in relazioni internazionali nel 1952.[2] Nel 1954 entrò a far parte del Central Superior Services del Pakistan, in seguito completo i proprio studi prima presso l'Accademia del servizio civile di Lahore e poi presso l'università di Oxford.[3] Nel 1960 divenne giudice distrettuale nella città di Dacca e Barisal, e giudice distrettuale di Comilla e Chittagong. Nel 1967 prestò servizio come cancelliere dell'Alta Corte dell'allora Pakistan orientale, venendo elevato al banco dell'Alta Corte il 20 gennaio 1972 e divenendo anche deputato presso il Tribunale d'appello del lavoro.[2] Il 7 febbraio 1980 venne nominato giudice della divisione d'appello della Corte Suprema del Bangladesh, venendo riconfermato il 15 aprile 1981. Governo provvisorio (1990-1991)Il 14 gennaio 1990 venne nominato presidente della Corte Suprema del Bangladesh, a seguito di un'agitazione pubblica guidata dai partiti politici dell'opposizione intenzionati a cambiare il sistema autocratico di governo, che portarono alle dimissioni del governo guidato dall'allora presidente Hussain Muhammad Ershad.[2] Il 6 dicembre seguente, l'allora vicepresidente Moudud Ahmed si dimise e Ahmed venne nominato nuovo vicepresidente, tuttavia più tardi quel giorno Ershad si dimise e Ahmed assunse la carica di Presidente ad interim del paese. Pochi giorno dopo, il 9 dicembre, prestò giuramento al suo consiglio di consiglieri presso Bangabhaban ed il 15 dicembre tenne la prima assemblea. Il 27 febbraio 1991, dopo l'elezioni parlamentari nazionali, lasciò il proprio incarico a favore del nuovo capo di stato, Khaleda Zia. Dopo l'esperienza come Pres torno a ricoprire, fino al gennaio 1995, la carica di Giudice della Corte suprema del Bangladesh.[2] Presidente del Bangladesh (1996-2001)Il 23 luglio 1996 dopo essere stato nominato dal governo dell'Awami League e aver prestato giuramento il 9 ottobre dello stesso anno, divenne nuovamente capo di stato. Cinque anni dopo, il 14 novembre 2001, si ritirò dall'incarico, venendo considerato un traditore dalla politica Sheikh Hasina, per questo comportamento.[4] MorteNel febbraio 2022 venne portato all'unità di terapia intensiva del Combined Military Hospital a causa di una malattia associata all'invecchiamento.[5] Dopo un mese in ospedale, morì il 19 marzo, all'età di 92 anni.[6][7] Note
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