Baciato da immediata e duratura fortuna di pubblico e critica, il personaggio è assurto al ruolo di icona della letteratura gialla, in particolare è il più famoso protagonista del genere letterario del giallo deduttivo, avendo ispirato numerose opere teatrali, cinematografiche, televisive e di altri mass media. Secondo alcuni critici, è la più celebre figura di investigatore della storia del giallo[3][4] e uno dei più famosi personaggi della storia della letteratura mondiale in genere[5].
Biografia del personaggio
«[...] il suo sguardo era acuto e penetrante; e il naso sottile aquilino conferiva alla sua espressione un'aria vigile e decisa. Il mento era prominente e squadrato, tipico dell'uomo d'azione. Le mani, invariabilmente macchiate d'inchiostro e di scoloriture provocate dagli acidi, possedevano un tocco straordinariamente delicato, come ebbi spesso occasione di notare quando lo osservavo maneggiare i fragili strumenti della sua filosofia.»
Le origini del personaggio non vengono rivelate dall'autore, che sul suo passato si limita a brevi cenni. Nel racconto L'ultimo saluto. Un epilogo, ambientato nel 1914 (e compreso nella raccolta L'ultimo saluto di Sherlock Holmes), si dice che ha circa 60 anni.[8][9] Le storie del personaggio sono quasi tutte raccontate in prima persona dal personaggio del dottor John Watson - suo amico e biografo - che Holmes conosce nel 1881 quando cerca un coinquilino con cui dividere l'appartamento al 221B Baker Street.
Il personaggio e il suo successo segnarono profondamente la carriera di scrittore di Doyle, il quale giunse a volersi liberare drasticamente della sua troppo ingombrante creatura. Nel racconto L'ultima avventura (1893), il personaggio venne fatto morire nel corso di un duello con il suo arcinemico, il professor Moriarty, inabissandosi insieme a questi nelle cascate di Reichenbach, Svizzera. In seguito alla richieste dei lettori, Doyle fu convinto a scrivere un nuovo romanzo, Il mastino dei Baskerville (1902), comunque ambientato prima della morte di Holmes, per poi farlo definitivamente ritornare in vita ne L'avventura della casa vuota (1903), ove si scopre che Holmes è sopravvissuto alla cascata e riprende il suo sodalizio con Watson e le sue indagini.
Le caratteristiche fisiche vengono delineate nel primo romanzo, Uno studio in rosso, nel quale dà sfoggio delle sue abilità deduttive, descrivendo minuziosamente la sua attività di consulente investigativo per coloro che sono vittime di casi apparentemente irrisolvibili. Nello stesso romanzo Watson descrive le caratteristiche salienti di Holmes:
Conoscenza della geologia - Pratica, ma limitata. Distingue a colpo d'occhio un tipo di terreno da un altro. Rientrando da qualche passeggiata mi ha mostrato delle macchie di fango sui pantaloni e, in base al colore e alla consistenza, mi ha detto in quale parte di Londra se l'era fatte.
In realtà questa lista, compilata da Watson pochi giorni dopo aver conosciuto Holmes, si rivela parzialmente fuorviante, in quanto il personaggio era ancora in fase di sviluppo. In numerosi racconti Holmes rivela di possedere un vasto interesse letterario e filosofico, citando numerose volte la Bibbia, Shakespeare e Goethe. In seguito Conan Doyle preciserà che Holmes aveva frequentato l'università, abbandonandola però prima di laurearsi[10]. Le sue conoscenze in vari campi sono tali da avergli fatto anche scrivere dei trattati - come un trattato navale e una monografia sul tabacco (come lui stesso afferma nel romanzo Il segno dei quattro). Inoltre, come rivela Watson, Holmes è un eccellente schermidore e pratica il pugilato a mani nude; nel racconto L'avventura della casa vuota, Holmes afferma inoltre di conoscere il bartitsu, un sistema di lotta derivato dal jujitsu giapponese, il che, lo rende uno dei primi occidentali ad aver praticato le arti marziali orientali.
Una tipica frase di Holmes è poi:
«Una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità.»
(Holmes parlando con Watson in Sherlock Holmes dà una dimostrazione, sesto capitolo di Il segno dei quattro)
Altre caratteristiche salienti sono la grande conoscenza del tessuto criminale londinese, al cui interno ha numerosi informatori - in genere ragazzini - e le sue grandi doti di trasformista, che l'aiutano nella raccolta di prove per la risoluzione dei suoi complicati casi. Holmes possiede un canesegugio, che in certi racconti è utile alla soluzione del caso; è estremamente scettico sul paranormale e l'irrazionale come si vede ad esempio ne Il mastino dei Baskerville. Non è molto chiara invece la sua posizione riguardo alle religioni ma, come si nota nel racconto Il mistero di Boscombe Valley, pare che creda nell'esistenza di una giustizia divina[11]:
«...Lei sa benissimo che presto dovrà rendere conto delle sue azioni a un Giudice che sta molto più in alto del nostro tribunale.»
(Holmes rivolgendosi all'assassino)
In altri racconti fa dei riferimenti espliciti a Dio e alla Provvidenza (ad esempio ne L'ultimo saluto. Un epilogo e L'avventura del cliente illustre), seppur sottolinei sempre che ciò che è spirituale non rientra nel suo campo, quindi non se ne occupa. È probabile che sia quindi privatamente di religione anglicana, ma non lo si vede mai partecipare a riti religiosi o fare esplicite professioni di fede. In contrapposizione al personaggio di investigatore cattolicopadre Brown di G.K. Chesterton, Holmes è stato descritto come (si veda la critica fatta a Doyle da Antonio Gramsci nelle Lettere dal carcere) "il poliziotto 'protestante' che trova il bandolo di una matassa criminale partendo dall'esterno, basandosi sulla scienza, sul metodo sperimentale, sull'induzione". Nonostante questi elementi, nelle rappresentazioni non canoniche viene talvolta rappresentato come un ateorazionalista.
In alcuni racconti come L'avventura degli occhialini d'oro - contenuto nella raccolta Il ritorno di Sherlock Holmes - Holmes viene indicato come insignito della Legion d'onore. Nel racconto L'avventura dei tre Garrideb, incluso nella raccolta Il taccuino di Sherlock Holmes, Watson afferma che Holmes, nel giugno 1902, rifiutò un cavalierato offertogli per servizi da lui resi al governo. Ne L'avventura dei piani Bruce-Partington, avendo Holmes rifiutato le onorificenze ufficiali offerte da suo fratello Mycroft, alto funzionario governativo, riceve in dono però una preziosa spilla di smeraldo probabilmente dalla stessa regina Vittoria, dopo aver passato una giornata al castello di Windsor. Inoltre ha avuto come clienti anche il papa, il sultano di Turchia, i reali di Olanda e Scandinavia e il re di Boemia.
Holmes ha un buon rapporto solo con Watson, mentre appare emotivamente molto distaccato e disinteressato agli altri. Tende poi a non interessarsi alle donne per mantenere la mente sempre lucida e sgombra da pensieri inutili e svianti («l'amore è un'emozione, e tutto ciò che è emozione contrasta con la fredda logica che io pongo al di sopra di tutto» da Il segno dei Quattro), seppur le tratti quasi sempre in maniera assai cortese. Non viene raccontato molto della sua vita personale[12]. Nutre, poi, una certa diffidenza sulle tecniche investigative di Scotland Yard, divertendosi alle spalle dell'ispettore Lestrade, pur aiutandolo.
Inizialmente, ogni volta che cade in uno stato d'inattività, per combattere la depressione e mantenere la sua mente in movimento fa uso di cocaina o di morfina:
«Sherlock Holmes tolse dalla mensola del caminetto una bottiglia e una siringa ipodermica da un lucido astuccio di marocchino. Con dita lunghe, bianche e nervose, fissò all'estremità della siringa l'ago sottile e si rimboccò la manica sinistra della camicia. I suoi occhi si posarono per qualche attimo pensierosi sull'avambraccio e sul polso solcati di tendini e tutti punteggiati e segnati da innumerevoli punture. Infine si conficcò nella carne la punta acuminata, premette sul minuscolo stantuffo, poi, con un profondo sospiro di soddisfazione, ricadde a sedere nella poltrona di velluto.»
Successivamente tale dipendenza sarà sostituita dalla pipa con un certo disappunto da parte di Watson, perché arriva, soprattutto per le indagini più complesse, ad affumicare completamente il soggiorno del loro appartamento.
Il personaggio applica il metodo scientifico alle investigazioni criminali (criminologia) osservando la realtà circostante e raccogliendo le prove e indizi per poi fare delle deduzioni.
Questo metodo lo differenzia dal fratello Mycroft - comparso per la prima volta in L'interprete greco - in grado di risolvere un'indagine senza mai muoversi dalla propria residenza; Sherlock afferma che le capacità deduttive del fratello sono addirittura superiori alle proprie ma che Mycroft non le impiega per pigrizia, dato che non si sposta mai più di poche centinaia di metri da casa.
Caratterizzazione apocrifa
La celebre esclamazione «Elementare, mio caro Watson!» («Elementary, my dear Watson!»), non viene mai pronunciata in questa forma nelle versioni originali dell'autore; il personaggio usa l'espressione «Elementare!» solo nel racconto L'uomo deforme mentre nel primo capitolo del mastino dei Baskerville, afferma invece «Interessante, anche se elementare»; in Un caso di identità - racconto della raccolta Le avventure di Sherlock Holmes - dice «Tutto ciò è divertente, anche se piuttosto elementare»; in L'avventura del soldato sbiancato - contenuta nella raccolta Il taccuino di Sherlock Holmes - il detective afferma che «[il problema] per quanto fosse elementare, presentava alcuni punti di interesse e novità».[13]
In alcune traduzioni italiane, per scelta del traduttore, viene inserita l'espressione «Elementare!» assente nell'originale. Nella raccolta Le memorie di Sherlock Holmes, nel racconto L'uomo deforme e nel romanzo Uno studio in rosso, il personaggio, rispondendo a una domanda di Watson, esclama «Elementare!», riferito a un suo ragionamento; nel racconto L'avventura degli omini danzanti - dalla raccolta Il ritorno di Sherlock Holmes - rivolgendosi a Watson afferma: «Ogni volta che glielo si spiega, qualsiasi problema diventa per lei elementare»; ne Il segno dei quattro afferma: «La cosa è di una semplicità elementare».
La frase «Elementare, mio caro Watson!» è stata resa popolare dal cinema e appare per la prima volta in un film del 1907, The Return of Sherlock Holmes; la frase «Oh, this is elementary, my dear Watson» fu in realtà inventata dall'attore e drammaturgo statunitense William Gillette, per il dramma teatrale Sherlock Holmes del 1899, scritto in collaborazione con lo stesso Conan-Doyle.[14]
La classica immagine in cui il detective indossa il deerstalker (il cappellino da cacciatore) e fuma la pipacalabash (la caratteristica pipa ricurva) è a sua volta apocrifa e soltanto in un racconto Watson fa riferimento a un "berretto di stoffa aderente", ma non al deerstalker. In nessuna storia si trova invece traccia della pipa calabash, mentre Holmes fuma indifferentemente pipa, sigari e sigarette.
Sia la pipa sia il cappello, divenuti elementi distintivi del personaggio, sono in realtà apocrifi in genere di origine teatrale, riprese poi dal cinema. Fu William Gillette, uno dei primi e più celebri interpreti del detective, a usare il deerstalker e la pipa ricurva anche se era stato l'illustratore Sidney Paget il primo a disegnarlo con il caratteristico cappello. Gillette portò Holmes sul palco per oltre 1300 volte, interpretandolo inoltre in un film muto del 1916 e nel primo dramma radiofonico dedicato al personaggio.
Concezione e sviluppo
Il personaggio compare in quattro romanzi e 56 racconti scritti da Arthur Conan Doyle.[15] Tale ciclo di storie è suddiviso come segue:
Oltre a queste opere, Doyle scrisse anche due racconti molto brevi, composti interamente di dialoghi tra Holmes e Watson: La fiera per il campo (The field bazaar, 1896), di 1047 parole, e Come Watson imparò il metodo (How Watson learned the trick, 1924), di 502 parole. Esiste inoltre un racconto incompiuto, L'avventura dell'uomo alto (The adventure of the tall man). Infine, Doyle creò anche tre commedie teatrali sul detective di Baker Street: Sherlock Holmes (1899), scritta con William Gillette, La banda maculata (The speckled band, 1910) e Il diamante della corona (The crown diamond, 1921). Le date di pubblicazione non coincidono con l'ordine cronologico interno delle opere.
La maggior parte delle storie sono narrate in prima persona da Watson che vi prende anche parte ma fanno eccezione Il caso del Gloria Scott e Il rituale dei Musgrave nei quali Watson descrive due casi giovanili di Holmes come questi li racconta in prima persona; L'avventura del soldato sbiancato e La criniera di leone - nei quali Watson non appare - e che Holmes racconta personalmente; L'avventura della pietra di Mazarino che viene narrata in terza persona sebbene Watson vi compaia; un caso a parte sono le lunghe storie, quasi romanzi nel romanzo, che fanno parte di Uno studio in rosso e La valle della paura e che ne spiegano gli antefatti; anch'essi raccontati in terza persona.
Vi sono stati due casi piuttosto noti di supposti ritrovamenti di storie inedite di Doyle su Sherlock Holmes. Nel 1943 il suo biografo Hesketh Pearson annunciò che fra le carte dello scrittore era stato rinvenuto il dattiloscritto di un racconto, che, sebbene giudicato dai figli Denis e Adrian di qualità inferiore agli standard soliti dell'autore, fu pubblicato sulla rivista Cosmopolitan nell'agosto 1948, con il titolo "The Adventure of the Man Who Was Wanted". Dopo la pubblicazione si scoprì che l'autore non era Doyle, ma un architetto di nome Arthur Whitaker, che aveva spedito nel 1911 il dattiloscritto a Doyle chiedendogli se fosse interessato a una collaborazione. Doyle rispose negativamente, ma si offrì di acquistare i diritti del racconto per 10 sterline, pur se non utilizzò mai lo spunto fornito da Whitaker. La storia è stata in seguito pubblicata in diverse antologie a nome di Whitaker, con il titolo "The Adventure of the Sheffield Banker".[16]
Nel febbraio 2015 alcuni giornali inglesi annunciarono il ritrovamento in Scozia di un racconto su Sherlock Holmes intitolato "Sherlock Holmes: Discovering the Border Burghs and, By Deduction, the Brig Bazaar". L'autore del ritrovamento, Walter Eliot, sostenne che fosse stato scritto da Doyle e propose di esporre la pubblicazione in un museo scozzese.[17] Il racconto era stato scritto per un libro, il "Book of the brig", una raccolta di racconti pubblicata nell'ambito di una fiera tenuta allo scopo di raccogliere fondi per il restauro di un ponte nella cittadina scozzese di Selkirk. Diversi esperti, tuttavia, hanno conclusivamente messo in dubbio che l'autore del racconto sia effettivamente Doyle. Le differenze stilistiche e l'assenza dell'indicazione esplicita del nome dello scrittore fanno ipotizzare che si tratti di un pastiche, inserito per rendere omaggio a Doyle, che aveva partecipato alla raccolta dei fondi e tenuto un discorso in un teatro di Selkirk in quei giorni.[18]
Apocrifi
I romanzi e racconti apocrifi di Sherlock Holmes sono numerosi, in special modo dalla fine del 2000 quando i diritti d'autore sul personaggio sono scaduti in Europa.[19]
Secondo i cultori del genere, un apocrifo non dovrebbe entrare in contraddizione con gli scritti di Conan Doyle e dovrebbe rispettare la realtà storica dell'epoca in cui sono ambientate le avventure di Holmes[20]. Buona parte degli apocrifi su Sherlock Holmes considera aspetti della vita del personaggio tralasciati da Conan Doyle come la sua giovinezza, il periodo dopo il suo ritiro nel Sussex, il periodo tra la sua presunta morte e la sua ricomparsa tre anni dopo. Nelle opere apocrife il personaggio incontra anche svariati personaggi storici o letterari[21].
La prima serie di racconti ufficialmente approvata dagli eredi Doyle fu scritta nel 1954 dal figlio Adrian Conan Doyle, in collaborazione con lo scrittore statunitense John Dickson Carr. La raccolta, The Exploits of Sherlock Holmes, venne pubblicata in italiano in due volumi: Le imprese di Sherlock Holmes[22] e Nuove imprese di Sherlock Holmes[23].
Gli apocrifi di Sherlock Holmes ebbero nuovo impulso nella seconda metà degli anni sessanta dopo la pubblicazione del romanzo di Ellery Queen intitolato Uno studio in nero, dove l'autore immagina di essere entrato in possesso di un manoscritto inedito del dottor Watson su un'indagine di Holmes riguardante Jack lo squartatore. Il romanzo ha dato il via ai cosiddetti "apocrifi sperimentali", opere che - pur rispettando il canone - introducono alcuni elementi innovativi[24].
Nel 1982 Joyce Lussu pubblicò Anarchici e Siluri,[26] in cui l'investigatore inglese, dopo un incontro con Mata Hari, è alle prese con un mistero nascosto nelle rupi adriatiche, e affronta un intricato caso di spionaggio internazionale, in compagnia di un piccolo orfano adottato da un gruppo anarchico.
Laurie King dal 1994 al 2000 scrisse una serie di cinque romanzi ambientati negli anni venti nei quali la protagonista e narratrice è Mary Russel, giovane allieva e poi moglie del personaggio; in queste storie compaiono molti personaggi ideati da Conan Doyle, ai quali se ne aggiunsero altri come il figlio dell'ispettore Lestrade o alcuni degli "irregolari di Baker Street" ormai cresciuti. L'ambientazione dei nuovi casi spazia dalla brumosa Inghilterra all'Estremo Oriente (L'allieva e l'apicultore[27] e Il gioco) andando talvolta a intersecarsi con la reinterpretazione dei personaggi di altri classici della letteratura, come Kim di Kipling.
Stephen King nel 1999 ha pubblicato il racconto Il caso del dottore, nella raccolta Incubi e deliri[28]; Watson, quarant'anni dopo la morte del suo amico e ormai prossimo a compiere cent'anni, racconta di come forse un'unica volta sia riuscito a battere Holmes sul tempo nella soluzione di un caso.
Shane Peacock, scrittore, sceneggiatore e giornalista canadese, è autore dal 2007 di alcuni libri per ragazzi di cui è protagonista il giovane Sherlock Holmes. Il primo della serie è L'occhio del corvo (Eye of the Crow), pubblicato da Feltrinelli.
Il personaggio letterario è stato protagonista di un grande numero di lungometraggi cinematografici interpretati da diversi attori come Basil Rathbone che, assieme a Nigel Bruce nella parte di Watson, è stato protagonista tra il 1939 e il 1946 di una serie di successo di quattordici pellicole.
Sherlock Holmes Baffled (1900), il primo film, un cortometraggio che dura soltanto 30 secondi, è una commedia creata per dimostrare un effetto speciale con cui un personaggio può scomparire e riapparire sullo schermo
Piramide di paura (Young Sherlock Holmes, 1985) di Barry Levinson, un'avventura liberamente inventata che ha per protagonisti Holmes e Watson ancora adolescenti e, per l'occasione, compagni di scuola a Londra
Il segno dei quattro (The Sign of Four, 1987), di Peter Hammond film TV interpretato da Jeremy Brett
Il mastino dei Baskerville (The Hound of the Baskervilles, 1988), di Brian Mills film TV interpretato da Jeremy Brett
Le opere di Conan Doyle sul detective di Baker Street hanno avuto innumerevoli trasposizione in fumetto, tra cui le fedeli riduzioni sceneggiate da Giancarlo Berardi (l'autore di Ken Parker e Julia) disegnate da Giorgio Trevisan. Talvolta il personaggio è stato ripreso in storie originali. Assieme al fratello Mycroft e al Professor Moriarty, appare ad esempio tra i personaggi del romanzo a fumetti di Alan MooreLa Lega degli Straordinari Gentlemen. In Italia, Holmes è comparso con Mycroft e Watson in un'indagine a sfondo soprannaturale, La cosa che attende nella nebbia, contenuta nell'albo a fumetti della Bonelli Storie da Altrove (Martin Mystère Special n. 16 bis, novembre 1999)
Televisione
Fiction televisive
Nel 1964 la BBC realizza la serie televisiva Sherlock Holmes interpretata da Douglas Wilmer nel ruolo di Sherlock Holmes e Nigel Stock in quello del dottor Watson. Visto il successo riscontrato viene realizzata una seconda stagione ma siccome Douglas Wilmer si rende indisponibile al suo posto viene scelto Peter Cushing che aveva già interpretato Sherlock Holmes nel film La furia dei Baskerville (1959). Questa seconda stagione, che viene trasmessa dal 9 settembre al 23 dicembre 1968, ottiene ancora maggior riscontro della prima.
Nel 1979 viene realizzata la serie Sherlock Holmes e il dottor Watson (Sherlock Holmes and Doctor Watson) dalla televisione statunitense (in coproduzione con la Polonia). La serie si compone di una sola stagione per un totale di ventiquattro episodi ed è interpretata da Geoffrey Whitehead nei panni di Holmes e da Donald Pickering in quelli di Watson. Presenza fissa della serie l'Ispettore Lestrade interpretato da Patrick Newell. Degno di nota il primo episodio Un movente per uccidere che ci racconta molto fedelmente il primo incontro tra il dottor Watson e Sherlock Holmes, esattamente come descritto nel romanzo Uno studio in rosso.
Le avventure di Sherlock Holmes (The Adventures of Sherlock Holmes) è un adattamento televisivo prodotto dalla compagnia televisiva Granada Television tra il 1984 e il 1985, con Jeremy Brett nei panni del famoso detective e David Burke in quelli del dottor Watson. A questa prima serie se ne aggiunsero altre tre, realizzate fra il 1986 e il 1994, in cui Burke fu sostituito da Edward Hardwicke.
Dal 1996 al 1999 la TV canadeseYTV trasmette per quattro stagioni Le avventure di Shirley Holmes (The Adventures of Shirley Holmes), serie televisiva che in Italia va in onda su da Rai 1[31]. La serie tratta delle avventure di Shirley Holmes, ragazzina di dodici anni, pronipote del grande Sherlock, da cui ha ereditato le doti investigative.
Dal settembre 2012 la CBS trasmette la serie televisiva Elementary, rivisitazione in chiave moderna delle opere di Conan Doyle, in cui le vicende si spostano da Londra a New York. Sherlock Holmes è interpretato da Jonny Lee Miller, mentre il personaggio di Watson è stato rivisto in versione femminile con il nome Joan Watson, interpretata da Lucy Liu.
Oltre a un'infinità di vecchi titoli, recentemente Sherlock Holmes è ritornato a indagare in una serie di avventure grafiche, forse il genere di gioco più consono alle sue investigazioni. I titoli di cui è protagonista sono tutti prodotti da Frogwares:
Come per i videogiochi, il personaggio di Sherlock Holmes è tornato a essere il protagonista di nuovi giochi da tavolo ispirati alla deduzione e non solo. Di questo nuovo filone fanno parte:
Il detective inventato da Conan Doyle fa da mentore e assistente al lettore-giocatore che interpreta un aspirante investigatore. I titoli usciti sono otto:
Omicidio al Diogenes Club (Murder at the Diogenes Club)
Lo smeraldo del Fiume Nero (The Black River Emerald)
Il caso Milverton (Death at Appledore Towers)
Watson sotto accusa (The Crown vs Dr. Watson)
I Dinamitardi (The Dynamiters)
Un duello d'altri tempi (The Honour of the Yorkshire Light Artillery)
Grazie alla popolarità dei racconti di Doyle e delle opere derivate, il nome "Sherlock Holmes" o anche solo "Sherlock" è diventato quasi sinonimo o antonomasia di "investigatore geniale"[32].
Opere ispirate a Holmes
Narrativa
Herlock Sholmés, un clone di Holmes ideato da Maurice Leblanc come antagonista del suo Arsenio Lupin; Herlock Sholmés ha come assistente l'amico Wilson (modellato su Watson, ma non altrettanto sveglio) e viene talvolta interpellato per trovare Lupin, dimostrandosi più abile del commissario Ganimard (che in alcuni telefilm viene chiamato Guerchàrd). Compare nella raccolta di due romanzi brevi Arsène Lupin contre Herlock Sholmès (1908) di Leblanc ed è stato ripreso nella serie televisiva Arsenio Lupin degli anni settanta.
Il detective Hanshichi, protagonista della serie di romanzi Hanshichi torimonochō (半七捕物帳? "Cronache investigative di Hanshichi") dello scrittore giapponese Kidō Okamoto, è stato modellato sulle fattezze dell'investigatore londinese.
Il profiler giapponese Kenzo Tanaka dello scrittore Marco Paracchini.
Cinema e televisione
Basil l'investigatopo nell'omonimo film della Disney, il cui nome è un omaggio all'attore Basil Rathbone, è la controparte animale di Sherlock Holmes, e abita in una tana al piano terra dello stesso edificio al numero 221 di Baker Street dove abita Holmes.
Il detective della polizia scientifica Gil Grissom della serie televisiva CSI - Scena del crimine: come lui ha una fiducia illimitata nella scienza.
Il detective Adrian Monk, della serie televisiva Detective Monk, ha qualche caratteristica di Holmes; Monk soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo che però gli dà anche un'attenzione enorme ai dettagli più piccoli, ha un fratello di nome Ambrose che, come quello di Holmes, non esce mai di casa; inoltre nota ogni dettaglio e formula ipotesi in pochi secondi.
Il medicoGregory House della serie televisiva Dr. House - Medical Division ha numerose connessioni con Sherlock Holmes; è un misantropo, ha rapporti difficili con le donne, quando non è espressamente misogino, usa ogni sintomo come un indizio di un'indagine, suona uno strumento, ed è un tossicodipendente. Vive al n. 221B, come Holmes. Il suo migliore (unico) amico si chiama James Wilson, il quale (come John Watson) ha avuto numerose mogli. La sua prima paziente si chiama Adler di cognome, come l'unica donna rispettata da Holmes e che riesce a tenergli testa. Tra i vari riferimenti al canone sherlockiano, in un episodio, un uomo di nome Jim Moriarty, come la nemesi di Holmes, gli spara per vendetta. Anche la fine narrativa di House è leggermente somigliante alla fine di Holmes ne L'ultima avventura: per assistere l'amico malato ed evitare la prigione, House inscena la propria morte e lascia la città.
Il detective Patrick Jane, protagonista della serie televisiva The Mentalist, è una versione statunitense e moderna di Holmes. Egli è un consulente investigativo, ha un acerrimo nemico molto potente e misterioso, John il Rosso, che come Moriarty uccide chiunque si avvicini alla sua vera identità, è assai irriverente sulle scene del crimine, razionale e molto scettico; tra le altre analogie ha una precisa passione, il tè, in paragone con la pipa di Holmes, ed è in grado di dedurre la verità con pochi indizi e leggendo e manipolando le menti delle persone, o fingendo di avere poteri speciali (è un mentalista e un esperto di ipnosi) inoltre come Holmes ha un ottimo rapporto con la collega Teresa Lisbon simile a quello con Watson e come Holmes nasconde i suoi piani fino al momento della soluzione.
Il dottor James Watson, omonimo di Watson, nella serie televisiva Sanctuary; membro de "I Cinque" dopo l'iniezione di sangue puro di vampiro ottiene il potere del super intelletto, divenendo simile a Holmes.
L'investigatore privato Shawn Spencer, protagonista della serie TV Psych. Personaggio eccentrico e intelligente, ma limitato in molte delle conoscenze basilari di cultura generale. Come Sherlock, collabora alle indagini della polizia ed è dotato di grande capacità di notare i dettagli e usarli nel ragionamento deduttivo. Inoltre anche lui lavora con il suo unico amico Burton Guster, personaggio che ricorda molto il dottor Watson.
Madame Vastra, personaggio della serie TV Doctor Who, una siluriana che vive nella Londra del XIX secolo, interpretata da Neve Mcintosh, è considerata la "Sherlock Holmes" di quell'universo narrativo. A fare le veci di John Watson è la sua compagna Jenny Flint e insieme al Sontaran Strax formano la Paternoster Gang; insieme risolvono misteriosi casi per Scotland Yard. Matt Smith nei panni dell'undicesima incarnazione del Dottore in una scena appare vestito da Sherlock Holmes nell'episodio speciale I pupazzi di neve (The Snowmen).
Nella quinta stagione di The Flash, il Team Flash recluta Harrison "Sherloque" Wells, il più abile detective del multiverso, affinché li aiuti a combattere il supercriminale Cicada. La sua situazione sentimentale è abbastanza complessa, si è sposato sette volte, due volte con la stessa donna: tutte sono il doppelganger della Renée Adler di Terra-1. Inoltre Sherloque Wells aveva un amico di nome Watsune.
Fumetto, animazione e illustrazione
Disney:
Il detective Shamrock Bondes[33] (Shamrock Bones), investigatore molto abile creato da Paul Murry negli anni 1950, compare in parecchie storie di Topolino.
Il detective Ser Lock[34] (The Sleuth), comparso in alcune storie di Topolino pubblicate negli anni settanta; parodia dello stesso, vive in un appartamento londinese insieme a un antenato di Topolino. Si ritiene un grande violinista ma le sue performance lasciano molto a desiderare e, a volte, per via della sua sbadataggine, riesce addirittura a rompere lo strumento. La sua nemesi è il Professor Nefarius, assistito dai suoi tre scagnozzi. Spesso si attribuisce i meriti delle deduzioni di Topolino e, per via della sua inettitudine, il professore riesce spesso a farla franca.
Nel manga Lupin III di Monkey Punch è presente un personaggio chiamato Sherdock, un poliziotto con astio personale contro Lupin; Sherdock ha un computer nella sua testa, Watson, che controlla le sue azioni, analizza le situazioni, gli indizi, i criminali e deduce la soluzione al problema. Questo personaggio, presente come molti altri solo nel fumetto e non nella versione animata, tenta più volte di mettere Lupin nel sacco, da solo o con l'aiuto dell'ispettore Kōichi Zenigata. Fu ripreso anche nella collana Lupin III MIllennium, serie di dieci storie scritte in Italia per Star Comics, nell'episodio Nella camera a gas. Nella sesta stagione dell'anime di Lupin III denominata "una storia senza fine", ambientata in parte a Londra, è presente una versione contemporanea e più giovane del celebre investigatore di Baker Street, il quale è intento a sfidare la banda di Lupin e al contempo a scoprire l'assassino del suo collaboratore John Watson, omicidio a cui assistettero 10 anni prima lo stesso Lupin III e la figlia di Watson, Lily.
Shin'ichi Kudō del manga Detective Conan è uno studente liceale con eccezionali doti deduttive che aiuta spesso le forze dell'ordine, ammira immensamente Sherlock Holmes e sogna di diventare un famosissimo detective, «lo Sherlock Holmes del nuovo millennio», al punto che si allena a calcio per allenare i riflessi che servono ad un detective, un po' come faceva Holmes tirando di scherma. Un giorno Shin'ichi diventa testimone oculare di un crimine dell'Organizzazione nera e per questo viene forzato a bere un farmaco sperimentale che doveva ucciderlo e invece lo fa tornare un bambino bambino: per proteggere la sua identità assume il nome di Conan Edogawa, omaggio ad Arthur Conan Doyle e a Ranpo Edogawa, anch'esso giallista. Anche se nel fumetto Conan si affida all'acume investigativo e allo spirito di osservazione come Holmes, i suoi casi ricordano più quelli di Hercule Poirot, in cui gli omicidi avvengono in spazi chiusi e c'è un numero preciso e limitato di sospettati.
Il detective Dylan Dog, protagonista dell'omonimo fumetto horror, benché abbia quotidianamente a che fare con casi bizzarri, esoterici e paranormali, si dichiara tendenzialmente scettico nei confronti del soprannaturale. In più, come il suo assistente Groucho, possiede un particolare senso dell'umorismo e talvolta atteggiamenti ironici nel commentare alcuni avvenimenti (anche se non è propriamente cinico come Holmes). Come Holmes abita a Londra e nel tempo libero suona uno strumento musicale, in questo caso un clarinetto. Nel numero 340 viene rivelato che il nome completo dell'ispettore Bloch, il principale comprimario del protagonista Dylan Dog, è Sherlock Holmes Bloch.
Ciel Phantomhive, protagonista del fumetto e della relativa serie animata Black Butler ambientato nella Londra di fine Ottocento, è appassionato dei romanzi di Sherlock Holmes. Nel manga abbondano i riferimenti alle storie di Holmes: la saga Book of Murder si dipana intorno a un omicidio che ricalca quello del racconto L'avventura della banda maculata, e il maggiordomo Sebastian si finge morto per depistare i suoi avversari e indaga sotto l'identità di Jeremy Rathbone (riferimento a Jeremy Brett e Basil Rathbone, due dei più famosi interpreti di Holmes), oltre ad avere l'aspetto fisico e il metodo deduttivo in comune con Holmes. Nel fumetto compaiono anche un giovanissimo Arthur Conan Doyle, rappresentato al suo esordio come scrittore, e Irene Diaz, cantante lirica dalla vivace vita sentimentale che rimanda a Irene Adler, il principale interesse femminile di Holmes.
Il Detective Culetto dell'omonima serie di libri-gioco illustrati per bambini è un investigatore privato che opera con il suo assistente, l'orsetto Brown. Ha un modo di fare molto "britannico", beve il tè del pomeriggio e indossa un berretto con un motivo a tartan marrone come quello usato nei film di Holmes. Per via del target infantile, i suoi casi non presentano elementi di violenza e sono quasi sempre sparimenti e furti, spesso congegnati dal suo arcinemico Ladro U. La serie fa ampio uso di un leggero umorismo scatologico, a partire dalle fattezze e dai nomi dei personaggi (ad esempio, la "U" di Ladro U sta per unchi (うんち?), ovvero "cacca" in giapponese).
Videogiochi
Il professor Hershel Layton, protagonista dell'omonima serie di videogiochi per Nintendo DS pubblicati da Level-5. Professore di archeologia, grande appassionato di enigmi, Layton è noto per la sua abilità nel risolvere i più difficili rompicapi. Vive in Inghilterra come Holmes e ha un assistente (definito comunque come un suo apprendista). La nemesi di Layton, Don Pablo, è un genio criminale abilissimo nel travestimento il quale, quando non si dedica a piani malvagi, si diletta nel suonare strumenti musicali, tra cui il violino. Un personaggio che fa il verso a Lestrade è invece l'Ispettore Chelmey, un agente di Scotland Yard spesso critico nei confronti delle teorie di Layton.
Nel videogioco per smartphoneVampire Holmes il protagonista è una libera reinterpretazione del famoso detective inglese.
Note
^Holmes è descritto come un uomo di circa 35 anni nei primi racconti di Doyle. Nel racconto L'ultimo saluto, ambientato nel 1914, ha 60 anni, quindi potrebbe essere nato nel 1854 o 1855. In alcune riprese del personaggio, apocrife, si afferma l'esplicita data di nascita personaggio (secondo Leslie Klinger il 6 gennaio 1854). Nel film Sherlock Holmes - Gioco di ombre, in una targa commemorativa, apposta dopo la sua presunta morte, si legge che Holmes è nato nel 1854; così si intuisce anche nel film Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto, adattamento cinematografico del libro di Mitch Cullin intitolato A Slight Trick of the Mind (il caso è ambientato nel 1947 e il detective ha 93 anni).
^Holmesian, in The Oxford English Dictionary, Oxford, England, Oxford University Press, 1989.
^Sir Arthur Conan Doyle, Uno studio in rosso, Mondadori, 1976.
^Questa descrizione di Holmes è stata ricalcata fedelmente da Umberto Eco ne Il nome della rosa, nel momento in cui Adso descrive per la prima volta Guglielmo da Baskerville.
^Christopher Morley, studioso di Sherlock Holmes, basandosi su alcuni dettagli del romanzo La valle della paura, ha addirittura immaginato che il detective potesse essere nato il 6 gennaio, come ricorda Les Klinger, autore di una versione annotata delle storie.
^Leslie S. Klinger, The New Annotated Sherlock Holmes, New York, 2005
^Arthur Conan Doyle, The Original illustrated 'Strand' Sherlock Holmes, 1893
^Conan Doyle, Tutto Sherlock Holmes, Newton Compton Editori, Roma, 2016
^Fabio Giovannini, Marco Zavattini, Sherlock Holmes-Indagine su un mito centenario, Edizioni Dedalo, 1987
^ Adrian Conan Doyle, Le imprese di Sherlock Holmes, traduzione di Paola Forti, Alberto Tedeschi, Oscar n. 1626, Arnoldo Mondadori Editore, 1983, p. 206.
^ Adrian Conan Doyle e John Dickson Carr, Nuove imprese di Sherlock Holmes, traduzione di Alberto Tedeschi, Oscar n. 1645, Arnoldo Mondadori Editore, 1983, p. 231.
^Nicholas Meyer, La soluzione sette per cento: primo quaderno delle memorie inedite del dott. Watson, il fedele assistente di Sherlock Holmes Biblioteca Universale Rizzoli, 1978
^Sherlock Holmes, anarchici e siluri, edizioni Il lavoro editoriale 1982
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Aspetti scientifici
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Aspetti storico-geografici
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