Stojan Danev
Stojan Petrov Danev (in bulgaro Стоян Петров Данев?; Šumen, 25 gennaio 1858 – Sofia, 30 luglio 1949) è stato un politico bulgaro e primo ministro del principato di Bulgaria in due diversi mandati. BiografiaLaureato in giurisprudenza sia all'università di Heidelberg sia all'università di Parigi, Danev prestò servizio in numerosi ruoli ministeriali, tra cui ministro degli esteri e divenne noto come forte sostenitore della Russia imperiale.[1] Durante il primo periodo di Danev come primo ministro (che cominciò il 4 dicembre 1902) venne allo scoperto la questione dei macedoni. Un gruppo conosciuto come il Comitato supremo macedone venne stabilito a Sofia da Trajko Kitančev che aveva lo scopo di reclamare la terra macedone dall'impero ottomano. Nel 1902 il gruppo sobillò una rivolta nella regione del fiume Struma, ma venne sedata e Stanev, dietro consiglio della Russia, mise fuori legge il movimento. Il suo governo fu perseguitato dalla questione macedone da allora fino al 1903 quando fu rimosso dall'incarico a causa del timore di una rivolta generale macedone, oltre che per l'opposizione alle bande guerrigliere macedoni che godevano di un certo sostegno popolare in Bulgaria, e fu rimpiazzato dal generale Račo Petrov.[2] Danev prestò servizio in numerose governi moderati di coalizione e fu uno dei firmatari del Trattato di Londra. Quando divenne chiaro che lo zar Ferdinando non intendeva onorare i termini del trattato, Danev venne scelto per succedere a Ivan Gešov come primo ministro, anche se il suo secondo ministero fu breve (14 giugno-17 luglio 1913). Note
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