I test di armi nucleari della Francia sono stati portati avanti tra il 13 febbraio 1960 e il 27 gennaio 1996 come parte della corsa agli armamenti nucleari e dello sviluppo della forza di dissuasione nucleare francese, detta anche force de frappe.
La potenza totale è pari al 2,5% della potenza totale di tutti i test nucleari condotti nel mondo.
^Sono inclusi tutti i test aventi il potenziale per generare un'esplosione da fissione o fusione nucleare, inclusi i test a salve, i test falliti e le bombe disarmate incidentalmente ma che erano programmate per essere utilizzate. Non sono invece inclusi i test idronucleari e quelli subcritici e i mancati scoppi di ordigni che sono poi stati successivamente fatti esplodere con successo.
^ Numero di test che sarebbero stati condotti in violazione del Trattato sulla messa al bando parziale degli esperimenti nucleari del 1963, vale a dire gli atmosferici, gli spaziali e i subacquei. Alcuni test non militari o "a uso pacifico" sulla terraferma che sarebbero stati condotti in violazione del suddetto trattato furono contestati e infine cancellati.
^Il termine bassa "bassa" indica valori maggiori di 0 ma inferiori a 0,5 kt.
^Alcune potenze sono descritte come "< 20 kt"; si considera quindi nel calcolare totale la metà del valore numerico, nell'esempio sopraccitato si aggiungerebbe quindi al totale un valore di 10 kt. Il valore "potenza sconosciuta" non aggiunge nulla al totale della potenza.
Note
^ Robert S. Norris, French and Chinese Nuclear Weapons Testing (PDF), in Security Dialog, vol. 27, n. 1, Sage Publications, 1996, pp. 39-54. URL consultato il 23 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2013). Incongruenze tra il totale dei test riportato in questa fonte e quanto riportato nella soprastante lista sono dovute a due test non documentati in altre fonti e a cinque test di sicurezza svolti nell'area vicina a In Ekker chiamata Adar Tickertane.
^ Xiaoping Yang, Robert North e Carl Romney, CMR Nuclear Explosion Database (Revision 3), SMDC Monitoring Research, agosto 2000.
L.A. Andryushi, N.P. Voloshin, R.I. Ilkaev, A.M. Matushchenko, L.D. Ryabev, V.G. Strukov, A.K. Chernyshev e Yu.A. Yudin, Catalog of Worldwide Nuclear Testing, su iss-atom.ru, V.N. Mikhailov. URL consultato il 23 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2013).