Professore di filosofia e teologia a Salamanca e brillante omileta, si interessò particolarmente al problema della certezza morale e della libertà individuale, prendendo posizione contro il probabilismo sostenuto dai più illustri teologi dalla Compagnia: tra il 1670 ed il 1672 scrisse il Fundamentum theologiae moralis, ma l'ordine ne proibì la pubblicazione, dietro decisione di cinque censori fra cui forse Martin de Esparza Artieda.
Appoggiato da papa Innocenzo XI, nel 1687 venne eletto generale della Compagnia e nel 1694 ottenne da Innocenzo XII l'autorizzazione a pubblicare la sua opera. Durante il suo generalato si sforzò di difendere l'ordine dai tentativi delle monarchie (soprattutto la Francia di Luigi XIV) di ingerenza negli affari interni: diede un notevole impulso all'attività missionaria nelle colonie spagnole d'America, in Cina e in India.
Bibliografia
Hoang Manh-Hien, J., Th. Gonzalez et le probabilisme, Cholon, 1959;
Emanuele Colombo, Convertire i musulmani. L'esperienza di un gesuita spagnolo del Seicento, Milano, 2007.
Emanuele Colombo, In virtù dell'obbedienza. Tirso González de Santalla (1624-1705) missionario, teologo, generale in Avventure dell'obbedienza nella Compagnia di Gesù. Teorie e prassi fra XVI e XIX secolo, (eds.) Claudio Ferlan and Fernanda, (Il Mulino: Bologna 2012), 97-137.
Emanuele Colombo, "Even among Turks. Tirso González de Santalla (1624-1705) and Islam Studies on Jesuit Spirituality, 44/3 (2012). [1]