Trattato di Parigi (1898)
Il trattato di Parigi del 1898 fu un trattato firmato da Spagna e Stati Uniti il 10 dicembre 1898. Il trattato fu firmato a Parigi il 10 dicembre 1898, nonostante le ostilità fossero già cessate il 12 agosto. Fu ratificato dal Senato degli Stati Uniti il 6 febbraio 1899 ed entrò in vigore l'11 aprile dello stesso anno. Alle trattative i cubani parteciparono solo come osservatori. Pose fine alla guerra ispano-americana, impose alla Spagna la rinuncia a tutte le pretese di sovranità su Cuba, oltre che la cessione di Porto Rico, di Guam e delle Filippine, che furono integrate dagli Stati Uniti. È considerato da molti storici l'inizio della grande potenza statunitense e del declino della Spagna a livello di potenza coloniale. DisposizioniIl trattato conteneva diciassette articoli che affrontavano le seguenti questioni:
ConseguenzeLa vittoria nella guerra ispano-americana trasformò gli Stati Uniti in una potenza mondiale. Grazie al conseguimento di Guam, di Porto Rico e delle Filippine ampliarono il proprio dominio economico nel Pacifico. Inoltre, il ruolo significativo di McKinley nel portare avanti la ratifica del trattato pose le basi per un ruolo presidenziale ancora oggi più incisivo. L'occupazione militare statunitense ebbe forti ripercussioni nelle Filippine, dove le rivolte contro l'occupazione degli Stati Uniti, iniziate il 4 febbraio 1899, superarono in intensità i combattimenti appena conclusi contro gli spagnoli e sfociarono a breve nella guerra filippino-statunitense. L'emendamento Platt permise alle forze statunitensi di proseguire la loro occupazione di Cuba senza una formale annessione, in contrasto con le promesse fatte durante la guerra e i negoziati di pace. Per mantenere l'egemonia, il governo degli Stati Uniti diffuse l'idea che il popolo cubano fosse impreparato all'autogoverno. Nel complesso, quelle occupazioni contribuirono notevolmente al crescente ruolo economico degli Stati Uniti a livello internazionale. Altri progetti
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