Umano, troppo umano
«Come? Tutto sarebbe solo umano, troppo umano? Con un tal sospiro si uscirebbe dai miei scritti, non senza una sorta di orrore e sfiducia persino contro la morale, anzi parecchio tentati e spronati a fare per una volta i patrocinatori delle cose peggiori, come se esse fossero forse solo le meglio calunniate. I miei scritti sono stati definiti una scuola del sospetto, anzi del disprezzo, ma fortunatamente anche del coraggio, anzi dell'audacia.» Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi (Menschliches, Allzumenschliches. Ein Buch für freie Geister) è il primo saggio eminentemente filosofico di Friedrich Nietzsche, pubblicato in due parti tra il 1878 e il 1879. L'opera si distacca totalmente dai precedenti lavori del filosofo: si tratta difatti di una raccolta di aforismi incentrati specificamente sull'essere umano e sulla sua particolare condizione esistenziale. L'acuta e attenta riflessione nietzschiana sulla "Krisis" in cui si trova l'uomo contemporaneo costituirà uno degli spunti fondamentali per gran parte della riflessione filosofica a venire. OriginiNel 1876 Nietzsche rompe con Richard Wagner, contemporaneamente con l'aggravarsi delle sue condizioni di salute le quali, facendosi sempre più precarie (emicranie e problemi di vista sempre più acuti e frequenti) lo costringono a chiedere un periodo di aspettativa dai suoi doveri accademici presso l'Università di Basilea. Nell'autunno di quello stesso anno, accompagnato dal suo nuovo amico Paul Rée, uno studioso di filosofia di origine ebraica (e pertanto subito inviso ai Wagner, fanatici antisemiti), si reca a Sorrento ospite di Malwida von Meysenbug, ricca mecenate delle arti, e qui inizia a scrivere Umano, troppo umano. È l'inizio del periodo cosiddetto illuministico del pensiero nietzschiano, favorito anche dai continui e proficui scambi di opinioni con Ree: il libro viene infine dedicato a Voltaire, pensatore che assurge così ad esempio simbolico della figura teorica dello "spirito libero": nella celebrazione della ricorrenza della morte, 1878. All'inizio, invece della prefazione c'era una citazione da un brano del Discorso sul metodo di Cartesio. IndiceUmano, troppo umano IPrefazione (paragrafi 1-8)Datata "Nizza, primavera 1886": viene inserita per arricchire ed introdurre ad una ristampa successiva del libro.
Parte prima. Delle prime e ultime cose (aforismi 1-34)Qui Nietzsche affronta alcune questioni riguardanti la metafisica,in particolar modo riflette sulle sue origini e sulla sua forma espressiva. Parte seconda. Per la storia dei sentimenti morali (aforismi 34-107)In questa sezione, chiamata così in onore di Ree che stava scrivendo a sua volta un saggio intitolato "L'origine dei sentimenti morali", Nietzsche attacca per la prima volta la teologia morale cristiana. Parte terza. La vita religiosa (aforismi 108-144)Viene sferrata una forte critica al culto cristiano in toto, definito come religione che vuole ottundere e distruggere le menti, stordire e inebriare i cuori. Parte quarta. Dell'anima degli artisti e degli scrittori (aforismi 145-223)Nietzsche qui denuncia il concetto di divina ispirazione nell'arte, sostenendo invece ch'essa è risultato di un duro e continuo lavoro espressivo, e nient'altro. Parte quinta. Indizi di cultura superiore e inferiore (aforismi 224-292)Qui Nietzsche critica Charles Darwin, considerato un ingenuo che ha copiato da Thomas Hobbes. Introduce l'idea del "Freigeist" o spirito libero, il libero pensatore e il suo ruolo all'interno della società civile. Parte sesta. L'uomo nel rapporto con gli altri (aforismi 293-376)Sezione costituita per lo più da brevi aforismi sull'evoluzione dell'uomo all'interno della cosiddetta civiltà. Parte settima. La donna e il bambino (aforismi 377-437)Gli aforismi riguardanti le donne in questa sezione hanno dato il via alla vulgata popolare che vuole far essere il filosofo un accanito misogino: la sua conclusione è che lo spirito libero preferisce rimanere celibe, in quanto vuole volare in alto da solo. Parte ottava. Uno sguardo allo Stato (aforismi 438-482)Qui Nietzsche si occupa di politica, e parla con forza contro la guerra e il nazionalismo imperante in Europa al suo tempo. Parla anche della "razza ebraica". Parte nona. L'uomo solo con se stesso (aforismi 483-638)Qui gli aforismi sono per lo più brevi e in stile poetico e si potrebbero anche interpretare a volte come autobiografici. Tra amici. Un epilogo (poesia)È bello tacere insieme, Se ho fatto bene, meglio tacere; Amici! Sì! Così deve andare? Nessuna scusa! Nessun perdono! Quel che io trovo, quel che io cerco - Allora amici, così deve andare? Umano, troppo umano II
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