VitisVitis L., 1753 è un genere di piante arbustive appartenenti alla famiglia delle Vitaceae.[1] Il genere conta 81 specie[2] per lo più distribuite nell'emisfero settentrionale e moltissime cultivar selezionate sia per la produzione di vino che di uva da tavola. DescrizioneLa vite è una pianta legnosa rampicante che per crescere si attacca a dei sostegni (tutori, se in coltivazione) mediante i viticci; se la pianta non viene potata può raggiungere larghezze ed altezze notevoli attaccandosi agli alberi, su pareti rocciose, o coprendo il suolo.
È dotata di un apparato radicale molto sviluppato, che può superare anche i 10 metri di lunghezza.
Le foglie, dette pampini, palminervie, alterne, sono semplici e costituite da cinque lobi principali più o meno profondi, su una forma di base a cuore. Le foglie sono un carattere diagnostico molto importante per il riconoscimento dei vitigni delle varie cultivar, e all'interno della vite coltivata europea (Vitis vinifera sativa). I frutti sono delle bacche (detti acini) di forma e colore variabile: gialli, viola o bluastri, raggruppati in grappoli. Presentano un esocarpo spesso pruinoso (buccia), un mesocarpo con cellule piene di succo da cui si ricava il mosto (polpa) ed un endocarpo formato da uno strato di cellule che delimita le logge contenenti i semi (detti vinaccioli). BiologiaAvversità
Le viti americane sono poco sensibili alla fillossera, un afide parassita che attacca le radici delle viti europee, queste specie, così come i loro ibridi, vengono utilizzate sia come portinnesto (arbusto su cui innestare le gemme o le marze dei vitigni), sia come incrocio con alcune varietà di Vitis vinifera per la produzione di uva. Vista la concorrenza che questi vini a basso costo, ed alta produttività (e limitata qualità), procuravano al mercato dei vini di alta qualità e costo prodotti dalla vite europea (Vitis vinifera), l'Italia ne ha vietato la commercializzazione come "vino", tale divieto è stato recepito anche dalla normativa europea. Oggettivamente la produzione di fermentati da vitigni diversi dalla vinifera dà spesso prodotti di modesta qualità, sia per le diverse caratteristiche organolettiche oggettive (ad esempio, il sapore "volpino"), che per la scarsa tenuta all'invecchiamento. La correzione di queste caratteristiche si pratica da un lato con procedimenti tesi a limitarle fino a dove possibile, ed in seguito con aggiunte come la aggiunta di zuccheri grezzi (sciroppi, glucosio, o melasse) o altri correttori ed additivi, non ammessi per la vinifera. D'altra parte gli stessi Stati Uniti e l'Australia distinguono nettamente tra i loro vini quelli di alta qualità originati da vitigni di Vitis vinifera, di cui sono tra i maggiori produttori mondiali, ed i vini, prodotti marginalmente, da viti autoctone americane o da ibridi. Ciò non toglie che, in condizioni commerciali particolari, in assenza di alternative ragionevoli per il clima, i vitigni americani o gli ibridi relativi sono coltivati per la vinificazione con discreti risultati in diversi paesi, come gli Stati Uniti, il Canada, Nuova Zelanda ed in Svizzera. In Svizzera, vista la resistenza naturale di specie o ibridi diversi dalla vinifera agli infestanti, (soprattutto crittogame) recati dal clima, i vitigni ibridi interspecifici americani o le viti americane, sono diventate i vitigni d'elezione per l'agricoltura biologica; tra i vini ottenuti: il Marechal Foch, il Regent ed il Vidal Blanc. Nel Nord Europa ed in Nord America (Inghilterra, Svezia, Stati Uniti, Canada), hanno trovato ambiente favorevole le coltivazioni di ibridi di Vitis aestivalis e di Vitis amurensis. Distribuzione e habitatIl genere Vitis ha un ampio areale: oltre a Vitis vinifera, che è stata coltivata fin dall'antichità in Europa, in Medio Oriente e nella regione caucasica, ci sono numerose specie di origine americana, asiatica e tipiche di regioni tropicali e subtropicali. Molti sono i paesi in cui sono state introdotte, come la Nuova Zelanda e parte del Nord Africa.[1] TassonomiaIn questo genere sono riconosciute 76 specie:[1]
UsiColtivazioneI terreni possono essere di varia tessitura (da argillosa a sabbiosa). Le varie specie di vite si adattano a diversissimi tipi di terreno. La specie V. vinifera ha una forte tolleranza a suoli calcarei a clima secco, e suoli aridi e drenati. Le altre specie hanno esigenze diverse di terreno e clima; spesso le americane preferiscono suolo acido o neutro, in qualche caso anche con buona tolleranza al calcare, a volte con ottima resistenza a suolo e clima umido. Per la Vitis vinifera la pratica dell'innesto su ibridi di selvatico americano rende comunque possibile la coltivazione su terreni a diversa condizione di pH. Le forme di coltivazione più adatte per l'uva da tavola sono la spalliera, la controspalliera o la pergola, che risulta anche molto decorativa su appositi sostegni. L'irrigazione è molto importante: per ottenere acini grossi e polposi occorre innaffiare in quantità crescenti a partire dalla fioritura. Le irrigazioni vanno sospese 15 giorni prima della raccolta per evitare la spaccatura degli acini.
Usi medicinali
Fitoterapia: dai semi di Vitis vinifera varietà rubra vengono estratti dei particolari flavanoli denominati OPC che hanno dimostrato ampiamente attività antiossidante, antiradicali liberi, vasoprotettiva, antiflogistica, immunostimolante. Consigliabili, a giusta titolazione, soprattutto nell'insufficienza venosa[3] e nella sindrome emorroidaria.[4] Recente è l'isolamento di un fenolo (stilbene) composito derivato dalle bucce e dai semi, il resveratrolo che sembra avere in natura proprietà protettive ed antimicotiche (antimuffa) nell'acino. Per la salute umana il Resveratrolo ha presentato spiccate attività antinfiammatorie ed antinvecchiamento, risulta inoltre essere un potente antiossidante, (antiteratogeno), agisce come fluidificante del sangue ed ha una notevole attività a prevenire i trombi e, unica sostanza nota, a rimuovere attivamente le placche occludenti i vasi. Il contenuto nell'uva (parte commestibile), è massimo principalmente nelle bucce. Il contenuto varia molto in funzione della varietà; nei derivati succhi e vino, è solo nelle parti che prevedono la macerazione delle bucce da cui è estratto. Data la concentrazione relativamente bassa nel vino è sconsigliato farne uso terapeutico in questo senso. I derivati dal Resveratrolo sono prodotti farmaceutici. MitologiaPer gli antichi Greci il dio della vite, del vino, dell'ebbrezza e dell'orgia era Dioniso che poi sarà il dio Bacco per i Romani. CuriositàLa vite più antica d'Europa è la Versoaln e si trova nel comune di Tesimo in Alto Adige[5]. La scienza che studia e descrive le varietà di viti esistenti si chiama ampelografia, il cui nome deriva da quello del giovane satiro Ampelo amato dal dio Dioniso. Note
Bibliografia
Voci correlate
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