Vittorio Amedeo Balbo Bertone di Sambuy
Vittorio Amedeo Balbo Bertone, conte di Sambuy (Torino, 21 settembre 1793 – Vienna, 6 febbraio 1846[1]), è stato un nobile, militare e diplomatico italiano. BiografiaFiglio di Carlo Gabriele (*1765 †1828) e della nobile alessandrina Daria Delfina Ghilini dei signori di Castelceriolo fu, da giovane, paggio di Napoleone e, in seguito, partecipò alla campagna di Russia. Con la restaurazione del 1815, fu mantenuto nell'esercito del Regno di Sardegna. Durante gli eventi del 1821 espresse la sua lealtà al principe di Carignano, e ne condivise le aspirazioni patriottiche. Tuttavia, rimase fedele alla monarchia, adoperandosi per prevenire un'insurrezione nel suo reggimento di cavalleria e negoziando la clemenza per il suo superiore in seguito alla rivolta. Nei mesi che seguirono il movimento insurrezionale lasciò l'esercito per la diplomazia[2], inizialmente come segretario di legazione a Madrid sotto Antonio Brignole Sale, per poi essere promosso a incaricato d'affari. Rientrato nell'esercito nel 1830 con il grado di colonnello, Carlo Alberto lo nominò ministro a Monaco di Baviera. Nel 1835, con le dimissioni di Vittorio Amedeo Sallier della Torre dal Ministero degli Esteri, vi fu una breve considerazione per la sua successione, ma il re optò per Clemente Solaro della Margarita. A lui fu assegnata la legazione a Vienna, dove giunse l'11 aprile 1835. In questo incarico si trovò a bilanciare la necessità di rassicurare l'Austria sull'atteggiamento della Sardegna, mantenendo al contempo una posizione ferma contro ogni sopraffazione. La sua gestione fu talmente apprezzata[3] che declinò ogni proposta di trasferimento a sedi più vantaggiose. Particolarmente notevole fu la sua fermezza nella disputa sul sale nel 1843, resistendo alle pressioni di Metternich a difesa degli interessi sardi. Orientato verso una politica progressista, si ritrovò occasionalmente in disaccordo con il suo ministro. Matrimonio e discendenzaIl 13 febbraio 1825, a Torino si sposa con Luisa Carlotta Pallavicino (*? †1842), figlia di Marco Adalberto Pallavicino (*1749 †1816), marchese delle Frabose, e di Maria Teresa Eva Polissena Orsini (*1746 †1778). La coppia ebbe quattro figli[4]:
Ascendenza
Note
Bibliografia
Voci correlate
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