Vincitore di premi letterari, tra i quali spiccano due edizioni del Mystfest e il premio Scerbanenco, ha alternato la carriera di scrittore a quella di giornalista, conducendo inchieste per riviste. Celebri i suoi reportage per Esquire e Panorama grazie ai quali ha, tra le altre cose, contribuito all'arresto di alcuni camorristi nella cittadina di Cattolica, a smontare la bufala mediatica del processo ai Bambini di Satana a Bologna e a suggerire il profilo di Luigi Chiatti, detto il "mostro di Foligno".[2]
Secondo quanto amava dichiarare la «G.» presente nella firma non sarebbe l'iniziale di alcun nome ma l'avrebbe inserita lui stesso fra nome e cognome e starebbe per «Genio». Tuttavia dall'albo dei giornalisti dell'ordine della Lombardia (al quale era iscritto come pubblicista dal 26 settembre 1988) risulta che il nome di Pinketts sia Andrea Giovanni Pinchetti.[3] I registri cimiteriali milanesi rivelano in seguito un terzo nome: Rodolfo.[4]
Biografia
Nato a Milano in zona Porta Vittoria, sin da bambino piccolo si trasferisce in zona Lorenteggio a causa di un trasferimento di lavoro della madre (che lavorava nel sociale); frequenta le scuole elementari di via Massaua (il suo maestro apparirà poi in un suo racconto col nome fittizio di Terulli); molto attaccato alla vita del quartiere cresce tra i bulli e i bar della zona, da piazza Tripoli al Giambellino, da Lorenteggio a piazza Bolivar, frequentando assiduamente locali e discoteche dell'area.[5]
È autore di molti romanzi in bilico tra noir e grottesco, molti dei quali incentrati sulla figura di Lazzaro Santandrea, suo alter ego e protagonista di bizzarre avventure nella Milano contemporanea.[6] La sua peculiare prosa, contraddistinta da un uso del linguaggio originale e dissacrante, ha attirato l'attenzione della critica, che lo ha definito uno scrittore "post-moderno". Viene citato da Aldo Nove in Superwoobinda, insieme ad altri scrittori facenti parte del gruppo letterario Cannibali, titolo di cui anche Pinketts si è fregiato, anche per aver partecipato all'antologia di racconti Gioventù cannibale.[7] Nel 1987 ha recitato nel film Via Montenapoleone, con la regia di Carlo Vanzina, interpretando il ruolo di un giornalista collaboratore di Luca Barbareschi.
Nel 2004 ha scritto per il teatro il musical Orco Loco, interpretato da Francesco Baccini. Pinketts è stato pugile, fotomodello (nel 1986 è testimonial per una campagna pubblicitaria per Armani[senza fonte]) e ha svolto anche il ruolo di opinionista in trasmissioni televisive. Nel 2006 partecipa alla prima edizione del reality La pupa e il secchione in veste di giurato, sostituendo per due puntate Vittorio Sgarbi allontanato dal programma a causa di un alterco[8] con Alessandra Mussolini. Nel 2006 ha interpretato se stesso nel cortometraggio ZEROZERO, diretto dal regista Andrea W. Castellanza, in cui battaglia a colpi di penna con uno dei suoi personaggi. Dal dicembre 2008 al luglio 2014 scrive per la versione italiana di Playboy.
Nel gennaio 2011 è stato inviato, al fianco di Daniele Bossari (suo amico, e collega[9]), Marco Berry e Melissa P., nella quarta edizione del programma Mistero in onda su Italia 1, condotto da Raz Degan. Anche nel 2012 continua la collaborazione con la trasmissione Mistero, dove con lui sono ancora presenti Berry, Bossari e la new entry Jane Alexander. È ospite e premiatore, dall'edizione 2013, della rassegna letteraria "Scrivi l'amore-Premio Mario Berrino", promossa dal comune di Ispra. I suoi libri sono tradotti in diversi Paesi. Nel 2014 scrive la prefazione del romanzo "Il paradosso di Pancrazio" di Luigi Pistillo ed. Mursia. Nello stesso anno scrive le note di copertina per i Romanzi "Fragili sogni" e "Il gioco della verità", della trilogia "La pioggia e il buio" di Alan Magnetti. Nel 2015 scrive la nota di copertina del romanzo "Un'altra vita", ultimo libro della trilogia "La pioggia e il buio" di Alan Magnetti.
^Andrea G. Pinketts si rispecchiava quasi totalmente nel suo personaggio Lazzaro Santandrea: infatti anche l'autore svolse lavori simili a quelli di Lazzaro (fotomodello, giornalista e altri), come lui amava la birra Guinness e il sigaro Antico Toscano e, come nel romanzo Il vizio dell'agnello, anche Pinketts bazzicava dalle parti di piazza Wagner a Milano e ad Alassio (Savona).
^Gioventù cannibale, einaudi.it, su einaudi.it. URL consultato il 2 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2010).