Le denominazioni Atleti neutrali autorizzati (in ingleseAuthorised Neutral Athletes; in russoНейтральный атлет?, Nejtral'nyj atlet), abbreviato nella sigla ANA, e Atleti Individuali Neutrali, (in ingleseIndividual Neutral Athletes, abbreviato con la sigla AIN) sono denominazioni attribuite dalle federazioni internazionali agli atleti russi e bielorussi ammessi a competere alle competizioni sportive internazionali a seguito delle sanzioni interdittive assunte dal Comitato olimpico internazionale (CIO) e dalle federazioni sportive internazionali nei confronti di federazioni ed enti pubblici sportivi russi responsabili del doping di Stato in Russia nel primo lustro del 2010 e dei governi nazionali di Russia e Bielorussia, a seguito della violazione della tregua olimpica e dalla Carta olimpica a causa dell'invasione russa dell'Ucraina del febbraio 2022.[1]
In particolare, Atleti Neutrali Autorizzati (ANA), è stato il nome con il quale gli atleti di nazionalità russa hanno potuto gareggiare nelle manifestazioni sportive internazionali dopo lo scandalo del doping di Stato in Russia e la conseguente sospensione interdittiva inflitta alla federazione russa di atletica leggera in primo un primo tempo dalla Federazione Internazionale di Atletica Leggera (IAAF),[2][3] e poi condivisa dal Comitato olimpico internazionale (CIO) ed altre Federazioni internazionali sportive, a seguito di provvedimenti sanzionatori raccomandati dall'Agenzia mondiale antidoping (WADA). Gli Atleti Neutrali Autorizzati non hanno potuto esibire il vessillo del loro paese ed in caso di vittoria non è stato eseguito l'inno nazionale.
Atleti Individuali Neutrali
Atleti Individuali Neutrali (AIN) è invece la denominazione con cui hanno potuto gareggiare gli sportivi con cittadinanza russa e bielorussa a seguito delle sanzioni assunte dal CIO nei confronti dei governi russo e bielorusso per la violazione della tregua olimpica in vigore durante i Giochi olimpici invernali di Pechino 2022 e dei principi espressi dalla Carta olimpica determinata dall'Invasione russa dell'Ucraina del febbraio 2022.
Il CIO, infatti, dopo aver condannato l'evento bellico ed affermato la responsabilità i Russia e Bielorussia nel febbraio 2022 ha raccomandato:
che non vengano organizzati eventi sportivi internazionali in Russia e Bielorussia;
di non esporre bandiere, inni o altri simboli nazionali in occasione di eventi sportivi internazionali;
che nessun funzionario governativo o statale deve essere accreditato o invitato a eventi sportivi internazionali.[1]
Nel periodo seguente si è aperto un ampio dibattito in seno alle organizzazioni politiche e sportive circa l'opportunità di ecludere gli atleti russi e bielorussi dalle competizioni internazioni e la legittimità di questo divieto, che potrebbe essere ritenuto discriminatorio violare i diritti umani degli atleti.
Il 28 marzo 2023 il CIO ha quindi rivisto parzialmente la propria decisione e raccomandato[4] alle federazioni internazionali e agli organizzatori di eventi sportivi internazionali che:
gli atleti con passaporto russo o bielorusso devono gareggiare solo come atleti neutrali individuali;
le squadre di atleti con passaporto russo o bielorusso non possono essere ammesse;
gli atleti e il personale di supporto che sostengono attivamente la guerra non possono gareggiare ed essere accreditati alle manifestazioni;
gli atleti e il personale di supporto che sono sotto contratto con le agenzie militari o di sicurezza nazionale russe o bielorusse non possono gareggiare ed essere accreditati;
ogni Atleta Neutrale Individuale, come tutti gli altri atleti partecipanti, deve soddisfare tutti i requisiti antidoping ad esso applicabili, in particolare quelli stabiliti dalle regole antidoping delle federazioni internazionali;
le sanzioni contro i responsabili della guerra, gli Stati e i governi russo e bielorusso, devono rimanere in vigore, per cui:
nessun evento sportivo internazionale organizzato o sostenuto da una federazione internazionale o da un comitato olimpico nazionale in Russia o in Bielorussia;
nessuna bandiera, inno, colori o qualsiasi altra identificazione di questi Paesi deve essere esposta in qualsiasi evento o incontro sportivo, compresa l'intera sede;
nessun funzionario governativo o statale russo o bielorusso può essere invitato o accreditato per qualsiasi evento o incontro sportivo internazionale.[5]
Ribadendo le sanzioni assunte, Thomas Bach ha quindi pubblicamente raccomandato che gli atleti russi e bielorussi possano partecipare alle competizioni internazionali solo come neutrali e solo coloro che non si sono espressi pubblicamente a sostegno della guerra in Ucraina e non sono affiliati alle forze armate o alle agenzie di sicurezza nazionale.[6]
Conseguentemente alcune federazioni hanno deciso di assumere regolamenti o raccomandazioni con la finalità di ammettere gli atleti russi e bielorussi sotto la denominazione Atleti Individuali Neutrali, e la sigla AIN. In particolare, tra le Federazioni internazionali che nel 2023 hanno assunto questi regolamenti vi sono quelle di scherma[7], ciclismo[8][9], lotta[10][11], canottaggio[12], atletica leggera[13], pattinaggio su ghiaccio[14], nuoto[15][16] e tiro con l'arco[17]. Tali regolamenti sono stati applicati in vari eventi sportivi internazionali tra cui, ad esempio, i mondiali del 2023 di lotta di Belgrado, di scherma di Milano, di canottaggio di Belgrado e judo di Doha.
Gli Atleti Neutrali Autorizzati nelle competizioni internazionali
Ai campionati mondiali di Londra 2017 hanno partecipato 19 Atleti Neutrali Autorizzati in 10 specialità diverse, vincendo complessivamente 6 medaglie (cinque d'argento e una d'oro):
Ai campionati mondiali di Birmingham 2018 hanno partecipato 7 Atleti Neutrali Autorizzati in 5 specialità diverse, vincendo complessivamente tre medaglie (due d'oro e una d'argento):