Auditorium Rai di Torino
L'Auditorium Rai di Torino "Arturo Toscanini" è una struttura della Rai, nel capoluogo piemontese. Costruito alla fine dell'Ottocento per ospitare rappresentazioni equestri, è stato radicalmente ristrutturato più volte nel corso del Novecento. Dal 1952 è sede dell'Orchestra Rai di Torino e dal 1993 dell'unificata Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e ospita regolari stagioni sinfoniche ed eventi concertistici di alto livello. La struttura è dotata di coro, un'ampia platea, di una galleria e una balconata disposti a ferro di cavallo, per una capienza totale di 1.616 spettatori. StoriaL'attuale struttura sorge nel 1856 come "Regio Ippodromo Vittorio Emanuele II", appena al di fuori della cinta fortificata, a breve distanza dall'isolato che ospita tuttora il Teatro Regio, l'Archivio di Stato, l'Armeria Reale e dalle vicine scuderie del Regio Maneggio di via Verdi, allora nota come via della Zecca. La struttura fu realizzata su volere della famiglia reale per dotare la città di un luogo per le rappresentazioni equestri e circensi, nonché come luogo di esercitazione collegato alle vicine scuderie reali. Il Teatro Vittorio Emanuele, come fu successivamente nominato, poteva contenere ben 4.500 spettatori distribuiti tra la sala centrale e le due gallerie circostanti e fu progettato dall'architetto Gaetano Bertolotti: fu il centro della vita mondana della borghesia ottocentesca torinese e oltre a ospitare rappresentazioni equestri, fu anche luogo di manifestazioni atletiche e acrobatiche. Nel 1861 avvenne la prima assoluta di La locandiera di Emilio Usiglio.
Nel 1872 il teatro ospitò una prima stagione di concerti diretti dal maestro Pedrotti, che videro la sua consacrazione ad una vocazione prevalentemente concertistica. Torino divenne infatti la prima città italiana ad organizzare regolari stagioni sinfoniche tenute da un'orchestra stabile, tra cui vi è il giovane violoncellista Arturo Toscanini, destinato a diventare il noto, grandissimo musicista. Fu proprio lui a contribuire alla creazione della futura Orchestra Sinfonica Nazionale, al tempo nota come Orchestra Municipale. Al principio del Novecento la struttura necessitò di restauri e, nel 1901, l'ingegner Antonio Vandone di Cortemilia si occupò della sua ristrutturazione, dotando l'edificio di un foyer più ampio, vari locali di servizio ed una nuova copertura dell'intera sala. Ad opera sua saranno anche i successivi interventi del 1910 e la grande ristrutturazione del 1926 che si prolungò per ben due anni, dotando il palcoscenico di nuovi congegni meccanici e migliorando la visibilità. In seguito alla perdita del vicino Teatro di Torino a causa dei bombardamenti del 1942, l'Orchestra Sinfonica Nazionale si trovò orfana della propria sede. Nel 2005 la sala è stata nuovamente oggetto di una ristrutturazione, inaugurata il 19 gennaio 2006 con la Sinfonia n. 2 di Gustav Mahler, diretta dal maestro Rafael Frühbeck de Burgos e interpretata dal soprano Elizabeth Norberg-Schultz. L'Auditorium Rai continua a essere sede di stagioni sinfoniche di riferimento per il panorama culturale locale e nazionale, nonché luogo di registrazione o di presa diretta di sinfonie e concerti trasmessi dai canali radio della RAI. Nel 2007, in occasione del cinquantesimo anniversario dalla scomparsa, l'auditorium è stato intitolato alla memoria di Arturo Toscanini. Nel 2019 l'auditorium è stato nuovamente ristrutturato e aggiornato, interessando prevalentemente l'area della platea e il foyer, in cui è stato installato un nuovo sistema d'illuminazione. CaratteristicheEsternoLa struttura è caratterizzata da una sobria facciata bicolore con la parte sommitale in pietra chiara e il basamento rivestito in pietra scura, con ingressi laterali su via Rossini e quello principale sul piazzale antistante. Delle grandi finestre quadrangolari scandiscono la parte superiore che si innalza per tre piani al di sopra della copertura aggettante che reca la scritta "AUDITORIUM RAI". InterniIl foyer è ampio ma sobrio e si sviluppa rettangolarmente, accanto alla sala, da cui si accede dalle porte laterali e da quelle retrostanti, sul lato sinistro dell'edificio. La sala emiciclica è caratterizzata dalla forma a ferro di cavallo con un'ampia platea di poltrone in velluto rosso e due ordini di palchi; il primo ordine ospitava anche due postazioni di videoripresa aggettanti rispetto al limitare del parapetto, che tuttavia sono state rimosse nell'ultima ristrutturazione del 2019. Il boccascena ospita il golfo mistico che risulta ribassato rispetto al piano del palcoscenico, sulla cui parete di fondo trova posto il coro, posizionato su cinque file, e l'organo a canne. L'organo a canneIl grande organo da concerto venne realizzato dalla ditta organaria Tamburini nel 1953 e dotato di una consolle a 4 tastiere collegata con una trasmissione elettrica ai corpi sonori. In concomitanza con i recenti lavori di ristrutturazione, lo strumento è stato integralmente smontato, quindi restaurato nel 2005 dalla ditta Ruffatti (Albignasego, PD): tuttavia, al termine dell'intervento non è più stato possibile ricollocarlo, in quanto la ristrutturazione architettonica dei locali ha ridotto lo spazio a disposizione, ingombrandolo con tubazioni dell'aria condizionata. Note
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