L'Autobiografia, best seller tradotto in circa 50 lingue,[1] fu una delle prime opere a mettere in contatto il pubblico occidentale con la filosofia vedica.[2]
Oltre a narrare la vita materiale e spirituale di Yogananda, il libro è ricordato per i molti passaggi dedicati all'interpretazione vedica di elementi della cultura ebraica e cristiana (per esempio il Giardino dell'Eden), sia da parte di Yogananda stesso che del suo maestro Sri Yukteswar.
Il mio Maestro, pur essendo a Calcutta, appare a Serampore
Non visitiamo il Kashmir
Visitiamo il Kashmir
Il cuore di un’immagine di pietra
Mi laureo
Divento monaco dell'Ordine degli swami
Mio fratello Ananta e mia sorella Nalini
La scienza del Kriya Yoga
Fondo una scuola ispirata allo yoga a Ranchi
Kashi, rinato e ritrovato
Rabindranath Tagore e io confrontiamo le nostre scuole
La legge dei miracoli
A colloquio con la Madre santa
Rama viene risuscitato dalla morte
Babaji, lo yogi cristico dell'India moderna
Un palazzo si materializza sull'Himalaya
La vita cristica di Lahiri Mahasaya
L'interesse di Babaji per l'Occidente
Vado in America
Luther Burbank: un santo fra le rose
Therese Neumann: la cattolica con le stigmate
Ritorno in India
Un idillio nel Sud dell'India
Gli ultimi giorni con il mio Guru
La resurrezione di Sri Yukteswar
Con il Mahatma Gandhi a Wardha
La Madre permeata di gioia del Bengala
La yogini che non mangia mai
Ritorno in Occidente
A Encinitas, in California
Gli anni dal 1940 al 1951 (aggiunto a partire dalla terza edizione)
Fortuna
«Il valore dell'Autobiografia di Yogananda è ulteriormente accresciuto dal fatto che questa è una delle poche opere in inglese sui saggi dell'India scritta non da un giornalista o da uno straniero, ma da una persona appartenente allo stesso popolo e con la stessa formazione; in breve, un libro sugli yogi scritto da uno yogi.
In quanto racconto da parte di un testimone oculare delle vite e dei poteri straordinari dei moderni santi indù, questo libro riveste un'importanza al tempo stesso attuale ed eterna.»
L'Autobiografia, designata come uno dei «100 libri spirituali più importanti del XX secolo» da un gruppo di teologi e luminari convocato dagli editori HarperCollins,[4] fu un testo molto influente, tra l'altro, sulla cultura giovanile degli anni sessanta e settanta.[5]
L'edizione del 1946 di Autobiography of a Yogi in inglese è di pubblico dominio e può essere scaricata da Gutenberg.
L'edizione del 1951, definitiva e completa di tutti i materiali aggiunti da Paramahansa Yogananda dopo la prima del 1946, è stata tradotta in oltre 50 lingue,[1] e in Italia è stata pubblicata nel 1951 dalla Casa Editrice Astrolabio.
Nel 2016, a 70 anni dalla prima copia del libro, è stata prodotta una nuova edizione, copia esatta della prima, dalla casa editrice Ananda Edizioni diretta dal discepolo Swami Kriyananda.
(EN) Autobiography of a Yogi, 1ª ed., New York, The Philosophical Library, 1946.
Autobiografia di uno Yogi, edizione originale del 1946, a cura di Sahaja Mascia Ellero, trad. it. di Elisabeth Ornaghi, Ananda Edizioni, 2010 ISBN 978-8888401195.